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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Settembre 2010
 
   
  "IL GRIDARIO" DI ALDENO ALLA BIENNALE DI MUSICA CONTEMPORANEA SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA PER L´OPERA MUSICALE DEL GIOVANE TRENTINO MATTEO FRANCESCHINI

 
   
  Trento, 28 settembre 2010 - Grande successo di pubblico e lusinghieri giudizi della critica specializzata per l´opera "Il Gridario" del giovane compositore trentino Matteo Franceschini, che è andato in scena venerdì scorso nelle "Corderie" dell´Arsenale di Venezia, nell´ambito della 54esima Biennale di Musica Contemporanea. Avvalendosi dell´apporto significativo e molto incisivo del Coro Croz Corona diretto dal maestro Renzo Toniolli, della voce straordinaria della soprano Laura Catrani e della verve istrionica del giovane attore francese Samuel Faccioli, "costretti" entrambi a cantare e a recitare anche in dialetto trentino, l´opera di Franceschini – su libretto e video di Andrea Franceschini, con disegni di Luca Franceschini – ha aperto gli occhi della Biennale di Musica Contemporanea da un lato sulla realtà storica delle "grida" trentine, urlate per vie e piazze a mònito contro reati grandi e piccoli, dall´altro sulle eccezionali potenzialità della coralità alpina come strumento per trasmettere storie ed emozioni anche avvalendosi di melodie contemporanee. Lo spettacolo "Il Gridario", la cui regia è del francese Christian Gangneron, è stato prodotto dalla Biennale stessa con la collaborazione dell´Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento. Le prossime date sono ai primi di ottobre a Stoccarda e ai primi di novembre a Madrid. La storia è presto detta. Un bambino (interpretato magnificamente da Faccioli) in un momento di relax rinuncia a leggere la ormai consueta fiaba di Cappuccetto Rosso o la bella storia di Pinocchio, e si perde a sfogliare un grande libro che contiene, appunto, immagini di "grida trentine", di annunci pubblici fatti dalle autorità sulle piazze di Aldeno – particolare, questo, da non sottovalutare, visto che Matteo Franceschini viene proprio da lì! – per prevenire atti vietati per legge. Sono "grida" scritte in un linguaggio aulico, che però hanno il merito di provocare sulla scena una serie infinita di commenti popolari nello stretto vernacolo di "Aldém" e che, messe in fila, vanno a costruire una trama leggera ed ironica, evocativa e sapientemente arguta. E´, insomma, l´inestricabile e complesso rapporto che viene a crearsi tra chi detiene il potere e chi il potere lo deve subire, a dare spessore storico e anche politico al "Gridario" di Franceschini. Accanto alla soprano Catrani, che ha prestato la sua voce pulita e rotonda sia alle donne di popolo sia agli "strilloni" che sulla piazza leggevano urlando le stesse "grida", e all´attore Faccioli, che ha saputo calarsi perfettamente a suo agio nei panni stretti del bimbo protagonista, curioso e sognante, è stata la perfomance canora e attoriale del Coro Croz Corona di Renzo Toniolli ad incantare il pubblico che affollava il teatro alle Corderie dell´Arsenale veneziano. Il fatto che un coro di montagna – per l´occasione ridotto nell´organico, che dalle consuete trenta voci è sceso a soli sedici componenti – sia stato modellato dalle mani sapienti del regista francese Christian Gangneron fino a farne il "terzo" attore in scena, costituisce già di per sé una grande novità, che il pubblico di Venezia ha percepito con curiosità, rispondendo con calorosi applausi. E i cantori trentini – tutti amatoriali, non bisogna dimenticarlo – hanno risposto con entusiasmo, cimentandosi non solo in melodie che hanno saputo fondere tradizione alpina e innovazione contemporanea, ma anche in movimenti scenici del tutto nuovi e inusuali. Da noi contattato, l´assessore provinciale alla cultura Franco Panizza ha sottolineato come "ancora una volta il canto alpino riesce a stupirci, grazie alla bravura e alla competenza del Coro Croz Corona e del suo maestro Toniolli. Essere stati scelti per rappresentare la coralità tradizionale alpina nell´ambito di uno dei più importanti festival di musica contemporanea al mondo, sta a significare che le potenzialità espressive della nostra cultura musicale sono ancora altissime e che lo sforzo che stiamo compiendo nei settori della formazione e delle Scuole musicali cominciano ad essere ripagati". "Il fatto che l´Autore abbia scelto un coro di montagna per un´opera di musica contemporanea – ci ha infine detto il maestro Renzo Toniolli sulla via del ritorno a Trento, – non è poi un´idea campata in aria. Se andiamo a vedere, infatti, le età dei diversi modi di cantare in coro, da quello gregoriano a quello polifonico, ci accorgiamo che il canto alpino per quattro voci virili è il più giovane, è quello nato più vicino alla contemporaneità, essendo stato codificato circa ottant´anni fa". E i coristi del Croz Corona – per l´occasione affiancati da alcune voci provenienti da altre formazioni trentine e dal Coro Giovanile della nostra Federazione dei Cori – hanno ancora una volta còlto tutti di sorpresa, fornendo una prova di elasticità e di autentico "coraggio" scenico, che segna una vera e propria svolta nel modo tradizionale di porsi al pubblico della coralità di montagna.  
   
 

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