Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Settembre 2010
 
   
  EMILIA ROMAGNA: MASSIMO IMPEGNO PER GARANTIRE AMMORTIZZATORI ANCHE NEL 2011 E IL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ

 
   
  Bologna, 29 settembre 2010 - «Stiamo studiando misure, sulla base di una discussione fatta in Giunta e con il Presidente Errani, che possano rispondere positivamente alle esigenze della più vasta platea dei cittadini dell’Emilia-romagna che si sono trovati o potrebbero trovarsi in difficoltà economiche per la perdita del lavoro. Nonostante le notevoli difficoltà finanziarie, e facendo attenzione a non aprire conflitti tra i garantiti e i non garantiti, occorre elevare le garanzie sociali». Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. «Il lavoro in tutte le sue forme, dipendente ed autonomo, e la tutela di tutti i lavoratori, sono in cima ai nostri pensieri ed alle nostre politiche. Con il “Patto per attraversare la crisi” - ha evidenziato Muzzarelli - abbiamo garantito il sostegno ad oltre 60mila lavoratori, ma sappiamo bene che non basta perché c’è ancora un’area troppo grande di lavoro precario privo di qualunque garanzia, e ci sono lavoratori autonomi che hanno dovuto interrompere la loro attività senza più prospettive». Per affrontare questa situazione «occorre – ha aggiunto l’assessore regionale - prima di tutto garantire le risorse nazionali per la cassa integrazione anche nel 2011; inoltre, bisogna riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, rivedere le norme sul mercato del lavoro che generano la precarietà e pensare a politiche di sostegno della domanda interna che ridiano possibilità di lavoro, in particolare al sistema dell’imprenditoria diffusa». «La manovra estiva del Governo – ha concluso Muzzarelli - è andata, purtroppo, nella direzione opposta, e crea gravi e crescenti difficoltà alle Regioni, alle loro politiche industriali e di difesa dell’occupazione e dei lavoratori, ed ai territori più industrializzati e sviluppati».  
   
 

<<BACK