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Notiziario Marketpress di
Venerdě 01 Ottobre 2010 |
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PARIGI: MARIO CEROLI. IL PROFETA DELL´ARTE POVERA - 7 OTTOBRE / 11 DICEMBRE 2010
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« Entrare nell´atelier di Mario Ceroli significa penetrare nell´universo dell´Arte Povera, vivere un´esperienza unica che vorrei condividere con tutti gli appassionati di storia dell´arte » In seguito all´apertura del 1 ottobre 2009 della sede parigina con un´esposizione museale che ha riunito 60 quadri di Lucio Fontana e dopo aver ricevuto 4000 visitatori in 8 settimane durante la retrospettiva Alighiero & Boetti (19 marzo – 3 giugno 2010), la Galleria Tornabuoni Art prosegue il suo programma culturale di alto livello presentando, a partire dal prossimo 7 ottobre, 50 opere (dagli anni 60 a oggi) di Mario Ceroli, uno dei protagonisti piů importanti dell´arte italiana del Dopoguerra. Mario Ceroli, riconosciuto nel mondo intero grazie al conseguimento del premio della scultura alla Biennale di Venezia nel 1966, a soli 27 anni, per l´opera in legno “Cassa Sistina” (in omaggio alla Cappella Sistina), ha appena ricevuto una commissione dal Vaticano per realizzare nei prossimi cinque anni un´opera monumentale: una scala elicoidale che conduce alla celebre Cappella michelangiolesca e che ripercorrerŕ in 20 scene la vita di Giovanni Paolo Ii. Mario Ceroli ha lavorato per importanti istituzioni italiane (Scultura del cavallo della Rai; piazza, e chiesa di Porto Rotondo in Sardegna; scultura gigantesca all´aeroporto di Roma...), per grandi collezionisti (Agnelli, Barilla...) e ha creato per 30 anni allestimenti scenici per i piů famosi teatri : la Fenice di Venezia, la Scala di Milano, il Bolchoď di Mosca, l´Arena di Verona e il Teatro dell’Opera di Roma. Dal 1964 Mario Ceroli si impone sulla scena artistica con delle opere in legno grezzo, in particolare il pino di Russia, che assembla con ogni sorta di materiale, dal legno bruciato alla paglia, dal vetro al piombo, coerentemente con la poetica e l´uso dei materiali tipici dell´arte povera. Negli anni 60, mentre gli artisti della Pop Art reinterpretano le immagini della vita quotidiana, Mario Ceroli rende omaggio ai grandi classici della storia dell´arte (Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarrotti, Paolo Uccello, Piero della Francesca, Andrea Mantegna) e reinterpreta l´opera di artisti a lui contemporanei come Giorgio De Chirico. La terminologia dell´arte povera č utilizzata per la prima volta nel settembre del 1967, ossia un anno dopo la consacrazione dell’artista alla Biennale di Venezia. Si possono tuttavia giŕ ritrovare le radici dei principali aspetti che caratterizzano questo movimento durante l´esposizione realizzata a Roma nel 1965 dalla Galleria La Tartaruga che aveva riunito Ceroli, Boetti, Pascali e tutti quegli artisti che verranno in seguito definiti “poveristi”. L´arte Povera č un´avventura intellettuale e artistica di estrema radicalitŕ, che si oppone alle istanze formaliste delle grandi correnti americane dell´epoca quali pop art e op art e si impone a livello internazionale con Kounellis, Boetti, Pistoletto. Rifiutando i manierismi di una societŕ votata al consumo, l´Arte Povera privilegia il gesto creatore all´oggetto e utilizza dei prodotti poveri (da cui deriva il suo nome) come legno, pietra, terra, vegetali, tessuto, plastiche, neon, scarti industriali posizionandoli come elementi artistici della composizione. La Cassa Sistina, rappresenta gli stilemi inconfondibili dell’artista. Le sagome di figure umane ritagliate nel legno grezzo, ripetute in modo ossessivo, o inserite in ambienti in cui lo spazio diviene il tema centrale. (č la prima scultura percorribile e visitabile all’interno). Le opere di Mario Ceroli sono rare sul mercato poiché egli ha realizzato soprattutto installazioni di grandi dimensioni, talvolta monumentali, per commissioni private e pubbliche. I suoi capolavori sono stati presentati in decine di esposizioni per il mondo: nell´ultima, “Italics”, che ha avuto luogo a Palazzo Grassi e al Mca di Chicago interamente dedicata ai grandi esponenti dell´arte italiana contemporanea (27 settembre 2008 – 22 marzo 2009), Ceroli figura accanto ad artisti come Maurizio Cattelan, Vezzoli, Vanessa Beecroft. Mario Ceroli In Qualche Data 1938, nascita di Mario Ceroli ŕ Castel Frantano (Chieti) 1966, Mario Ceroli riceve Premio della Biennale di Venezia per la scultura Cassa Sistina 1968, realizzazione della prima scenografia per il Riccardo Iii allo stabile di Torino allestimenti scenici dei piů rinomati teatri del mondo per piů di trent´anni: la Fenice di Venezia, la Scala di Milano, il Bolchoď di Mosca, l´Arena di Verona e Teatro dell´Opera di Roma. 1957, supervisione alla decorazione della chiesa di Porto Rotondo in Sardegna, a cui seguiranno i progetti per altre 6 chiese. 2007, Ceroli č protagonista di una mostra monografica al Palazzo delle Esposizioni a Roma in occasione della sua riapertura ufficiale dopo un lungo periodo di ristrutturazione. 2009, “Italics”. Palazzo Grassi ed il Mca di Chicago esposizione dedicata all´arte contemporanea italiana dove le opere di Mario Ceroli appaiono a fianco a quelle di Maurizio Cattelan, Vezzoli e Vanessa Beecroft. Tornabuoni Art svelerŕ al pubblico e ai collezionisti l´insieme piů completo mai riunito di opere dell´artista, Cassa Sistina compresa, ripercorrendo 50 anni di carriera artistica. Tra le opere in mostra una monumentale onda in legno di 3 metri di lunghezza e la sfera in bronzo “Disequilibrio” Opere Presentate Durante L´esposizione Tornabuoni Art A Parigi – 8 ottobre/11 dicembre 2010 Onda – 175x390x200 cm Tuffatore, 1990 Pino di Russia - 240x118x50 cm Equilibrio, 2010, bronzo 1/9, 120X105cm – Applausi, 1967, 285x260cm – Statua della Libertŕ, 1963, Lamina ondulata 200x85x50cm A sinistra, nell´atelier di Mario Ceroli, il tuffatore e l´onda di cui una simile in legno sarŕ esposta a Parigi, a destra nel giardino, Omaggio a Leonardo da Vinci. A proposito di Tornabuoni Art Creata nel 1981 a Firenze da Roberto Casamonti, nella via che ha dato il nome alla galleria, Tornabuoniarte ha successivamente aperto delle sedi a Crans Montana in Svizzera nel 1993, Milano nel 1995, Portofino nel 2001, Forte dei Marmi nel 2004, Venezia nel 2005 ed infine Parigi nel 2009. Roberto Casamonti ha lavorato con i principali artisti italiani del Dopoguerra come Alighiero Boetti, Lucio Fontana, Alberto Burri; la sua collezione annovera opere dei grandi maestri internazionali come Picasso Warhol Basquiat Wesselmann e Matta Da diversi anni collabora direttamente con la nuova generazione di artisti contemporanei italiani di fama mondiale come Vanessa Beecroft o Maurizio Cattelan |
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