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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
 
   
  LA LOMBA RDIA ESPORTA LA TELEMEDICINA GEMELLAGGIO TRA L´OSPEDALE DI LODI E LA CLINICA DEL LESOTHO

 
   
  Castellanza/va, 4 ottobre 2010 - Gemellaggi tra ospedali e telemedicina sono le due colonne principali della politica sanitaria della Lombardia a livello internazionale. Lo ha spiegato Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, intervenuto il 4 ottobre al Convegno della Liuc-università Carlo Cattaneo sul tema "Health service: human resource crisis and sustainable capacity for research". La sanità lombarda, com´è noto, è a livelli di eccellenza e con bilanci sani. E´ quindi più agevole "realizzare la nostra ambizione di poter condividere il nostro know-how con un numero crescente di Paesi ed entità regionali, per poter contribuire, per quanto ci è possibile, al raggiungimento di quegli Obiettivi di Millennio (Millennium Goals) più strettamente collegati alla questione sanitaria. La telemedicina e la digitalizzazione, sono gli strumenti che riteniamo possano essere i più efficaci per il nostro contributo". Gemellaggi - I gemellaggi fra ospedali lombardi e ospedali nel mondo (soprattutto Africa) registrano una forte crescita. "Solo quest´anno - ha detto l´assessore - stiamo dando inizio a non meno di 15 nuove iniziative di gemellaggi cooperativi che si aggiungono ai 40 realizzati negli ultimi 5 anni". Molte, se non la gran parte, di queste iniziative hanno a che fare con la salute del bambino o della madre. Tra i principi basilari di questa attività di cooperazione, "la sostenibilità, che si ottiene focalizzando l´attenzione in primo luogo sulla formazione dei professionisti sanitari locali". Telemedicina - La promozione della telemedicina è un "secondo pilastro" dell´attività internazionale della Regione, che vedrà quest´anno concretizzarsi azioni in Paesi come Burundi, Senegal e Kenia. Particolarmente interessante in questo ambito anche un progetto da realizzare in Lesotho che riguarda l´utilizzo dell´ecografia per le donne in gravidanza. "L´applicazione di diagnostica a ultrasuoni durante le gravidanze e la sua disponibilità nei contesti territoriali lontani dai centri di cura - ha spiegato Bresciani - è un punto cruciale del progetto e di per se stesso può essere considerato un elemento fondamentale di prevenzione". Dopo un primo periodo di addestramento sul campo, seguirà un momento in cui si svolgeranno teleconsulti per verificare l´andamento del progetto. Per la Lombardia sarà coinvolto l´ospedale di Lodi, che stringerà un gemellaggio con la Holy Trinity Catholic Clinic del Lesotho. "Si tratta di un progetto molto promettente - ha sottolineato l´assessore - da tanti punti di vista. E´ economicamente sostenibile e potrebbe rivelarsi esportabile in altri Paesi, grazie alla sua semplicità e flessibilità".  
   
 

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