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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
 
   
  UN PROGETTO PILOTA PER UNA SCUOLA CON PIÙ LINGUE LA NOVITÀ PER LA SCUOLA LADINA DI FASSA

 
   
  Trento, 4 ottobre 2010 - Presentato il 2 ottobre a Pozza di Fassa, il primo progetto pilota per una scuola plurilingue presso l’Istituto comprensivo di Fassa, con l’insegnamento veicolare in lingua ladina. Si parte con due classi della scuola primaria. Assieme alla Sorastant, Mirella Florian, ad alunni, genitori e insegnanti, c´erano anche le autorità locali e l’Assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso. “La scuola trentina vuole puntare sempre di più a valorizzare e diffondere il plurilinguismo e l’efficacia dell’insegnamento veicolare – ha detto l’Assessore Marta Dalmaso nel suo saluto - anche per il ladino, così come già avviene con il tedesco e l’inglese. Non partiamo certo da zero – ha ribadito l’Assessore – la lingua ladina è già presente nelle scuole della Valle per studiare storia e cultura della comunità, ma con l’uso veicolare il ladino viene reso più dinamico e fruibile da parte delle giovani generazioni. Insomma, con questo progetto valorizziamo anche il patrimonio esistente e che in questo Istituto scolastico acquista un valore simbolico forte per l’uso e la salvaguardia della lingua delle minoranze”. E sul “riconoscimento del pluralismo linguistico a tutto tondo” ha anche insistito la Sorastant, Mirella Florian, “perché dobbiamo considerare le conoscenze famigliari della propria lingua come un valore aggiunto e non come un ostacolo”. Concetti ripresi anche negli interventi di Cristina Donei, Procuradora del Comun General de Fascia, Tullio Dellagiacoma, sindaco di Pozza. Presenti anche gli altri sindaci e assessori alla cultura della Valle, genitori, docenti e i bambini, che hanno salutato con una canzone in ladino. Il progetto ha un nome semplice quanto ambizioso: "Una comunità che apprende", ma si tratta del primo progetto pilota per una scuola con più lingue, che prevede anche l’utilizzo del ladino come lingua veicolare. Si parte con due classi di scuola “media”, ma l’intenzione è quella di estendere l’attenzione alle lingue straniere anche ad altre classi. La presentazione ufficiale, oggi pomeriggio presso l’Aula magna della Sorastanza in via Soraperra di Pozza di Fassa alla presenza dell’Assessore Marta Dalmaso. Un nuovo passo avanti importante per la scuola e per la lingua delle minoranze, il cui significato era già racchiuso nell’invito preparato dagli stessi ragazzi della scuola: due alunni nel prato fiorito con le montagne alle spalle e la scritta in ladino “Mea tera mie lenga”. Il progetto prevede di utilizzare la lingua ladina per l’insegnamento/apprendimento delle seguenti discipline: storia, geografia, scienze, informatica, musica, arte e immagine, movimento e sport, ladino per un totale di 10 interventi. Ci si avvale altresì del ladino come lingua abituale in tutti i momenti extradidattici (ricreazione, mensa, spostamenti all’interno e fuori dall’edificio, ecc.). Con i bambini non ladinofoni l’insegnante introdurrà la lingua di minoranza in maniera graduale, ripetendo eventualmente più volte il discorso e servendosi, solo se necessario, della traduzione italiana. L’insegnante inviterà anche i bambini ladinofoni a insegnare e usare il ladino nell’interazione fra compagni; anche l’interazione fra gli insegnanti dovrà avvenire possibilmente in ladino. Al fine di sensibilizzare i bambini all’importanza della lingua di minoranza vengono valorizzate la diversità culturale e linguistica dei ladini e l’identità. Ogni prima classe bilingue sperimentale è dotata settimanalmente di : 1 insegnante di lingua italiana per 8 interventi (lingua italiana); 1 insegnante di matematica per 8 interventi (lingua italiana); 1 insegnante di storia, geografia, scienze, informatica, motoria, musica, immagine per 8 interventi (lingua ladina); 1 insegnante di lingua e cultura ladina per 1 intervento (lingua ladina); 1 insegnante di tedesco per 2 interventi (lingua italiana-ladina-tedesca); 1 insegnante di religione per 2 interventi (lingua italiana). Dietro e accanto alle insegnanti, il supporto di: - l’Olfed - l’Istitut Cultural Ladin - il C11- Ofize per i Servijes Linguistics e Culturèi - esperti esterni: Fabio Caon, Università “Ca’ Foscari” di Venezia; Barbara D’annunzio, Università “Ca’ Foscari” di Venezia; Barbara Gramegna, Università Ca’ Foscari di Venezia. Naturalmente l’intero Progetto di sperimentazione viene monitorato, fase per fase, attraverso la somministrazione ai bambini di test specifici per verificarne gli apprendimenti.  
   
 

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