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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
 
   
  SANITÀ IN BASILIACTA: NO PREACQUISTO DI PRESTAZIONI IN STRUTTURE PUGLIESI IL PROVVEDIMENTO ALLO STUDIO SARÀ BILATERALE E CONSISTERÀ IN UNA SOLA RIDUZIONE DELLE TARIFFE DA CORRISPONDERE ALLA STRUTTURA EROGANTE

 
   
  Potenza, 4 ottobre 2010 - L’accordo in materia di prestazioni sanitarie in discussione con la Puglia non può in alcun modo essere inquadrato come acquisto di prestazioni sanitarie, ma come un’intesa con carattere di reciprocità tesa ad abbattere il costo delle prestazioni sanitarie effettuate fuori regione. La precisazione, frutto di un approfondimento presso gli uffici del Dipartimento Sanità, si rende necessaria a seguito di alcune notizie apparse sulla stampa che non rispecchiano la vera natura delle interlocuzioni in corso. Il ragionamento in atto, infatti, (che al momento non è stato ancora cristallizzato in alcun tipo di atto) non prevede alcun preacquisto di prestazioni sanitarie, ma tende semplicemente a ottimizzare il pagamento di quelle prestazioni che, già oggi e in passato, vengono eseguite fuori regione, cosa che si verifica in particolar modo presso i così detto “ospedali di confine”, tanto in uscita dalla Basilicata e in ingresso in Puglia (ad esempio dall’Alto Bradano verso Spinazzola o Canosa) che in uscita dalla Puglia e in ingresso in Basilicata (come dalla Murgia verso Matera). In pratica, oggi, quelle prestazioni vengono eseguite nella regione di destinazione e poi ne viene chiesto il rimborso alla regione di origine sulla base di un “tariffario” stabilito a livello centrale, senza possibilità di ottimizzazione da parte della Regione da cui proviene l’assistito. L’ipotesi di lavoro, invece, è quella di “cristallizzare” costi standardizzati per le prestazioni negoziati tra le regioni interessate, con valenza bilaterale, in modo da avere certezza nella spesa e rendere più agevole la programmazione. Si tratta di una modalità innovativa, che Basilicata e Puglia stanno mettendo in campo per la prima volta, ma già raccoglie il positivo interessamento del Ministero interessato ad estendere questa pratica anche ad altre Regioni. Come risulta evidente, l’ipotesi di lavoro non è quella di una Regione che acquista prestazioni in un’altra, ma di dare un quadro di certezza ad una mobilità, quella di confine, che ovunque risulta difficilmente eliminabile ma bisogna, comunque, ricondurre in un ambito corretto di programmazione.  
   
 

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