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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
 
   
  REGIONE VENETO E PROVINCE DI PADOVA E VERONA PRESENTANO NUOVA “PADANA INFERIORE”

 
   
   Venezia, 4 ottobre 2010 - “Abbiamo messo un punto fermo. Da qui partiamo davvero, tutti assieme e d’accordo, Regione, Province e Comuni, per realizzare un tratto strategico della nuova Padana Inferiore che le comunità locali stanno attendendo da almeno un trentennio”. L’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, affiancato dai presidenti delle Province di Padova Barbara Degani, e di Verona, Giovanni Miozzi, non ha certo nascosto la sua soddisfazione nell’annunciare l’ 1 ottobre la Valutazione d’Impatto Ambientale favorevole sul progetto preliminare dell’opera, frutto dell’attività svolta dalle due amministrazioni provinciali sotto la regia regionale. L’attuale “Padana Inferiore” è da tempo assolutamente insufficiente, intersecando direttamente e pesantemente i centri abitati, con numerosi incroci e semafori, qualche vecchio passaggio a livello, una geometria d’altri tempi. I tempi di percorrenza sono diventati ormai leggenda e gli incidenti, anche mortali, non si contano, per non parlare dell’inquinamento (vi transitano mediamente 20 mila veicoli al giorno) e le ulteriori “sofferenze” dei trasporti eccezionali che scelgono questa arteria per percorrere la pianura Padana. Nella prima metà degli anni ’80 ci aveva lavorato l’Anas (“una croce che dobbiamo portare, speriamo presto di liberarcene”, ha risposto Chisso ad un giornalista. “Quando l’ente per le strade ha lasciato perdere, la fiammella della speranza è stata tenuta accesa dalle due Province, che hanno dialogato con le amministrazioni comunali, nessuna delle quali ha posto problemi ma semmai sollecitazioni: a fare e fare presto. Le progettazioni provinciali sono state poi assemblate per disegnare la nuova strada da Palugana di Carceri, nel padovano, a Orti di Legnago, nel veronese”. Il costo previsto per realizzarla è orientativamente di 200 milioni di euro. “Come Regione ne abbiamo già una sessantina, per la quota ancora mancante dobbiamo ‘inventare’ qualcosa. Abbiamo delle idee ma è prematuro esprimerle – ha concluso Chisso – potremo però indicare una soluzione possibile probabilmente già tra alcune settimane”. “Per la Bassa Padovana è un intervento fondamentale – gli ha fatto eco Barbara Degani – che serve alle nostre città e ai loro centri storici ma anche all’economia che si è sviluppata lungo questa direttrice, dove fiorisce un’agricoltura che dobbiamo e vogliamo preservare. Per questo abbiamo curato con particolare attenzione l’inserimento territoriale dell’intervento”. “Gli amministratori locali attendono davvero con ansia una nuova strada – ha affermato dal canto suo Miozzi: il loro territorio ha bisogno di questo collegamento stradale che risolve un’insieme di criticità. Nella definizione del progetto – ha ribadito – abbiamo trovato nei Comuni dei forti alleati e vogliamo dare loro le risposte che i cittadini ci chiedono”. Il progetto preliminare riguarda il tratto dalla località Palugana, nel comune Padovano di Carceri, alla località Orti nel comune veronese di Legnago, della “Padana Inferiore”, già Strada Statale n. 10, ora Strada Regionale n. 10. Quest’ultima percorre il territorio regionale nella bassa padovana e veronese, in direzione est – ovest. Nel padovano il tracciato storico è stato interessato da più varianti, dalla Statale 16 sino alla S.p. 15, appunto in località Palugana. Nel veronese, il vecchio tracciato di attraversamento di Legnago, con scavalco del fiume Adige, è stato bypassato con una variante che si innesta direttamente sulla vecchia sede a Orti. Il tratto di S.r. N. 10 presentato oggi interessa i capoluoghi comunali e frazioni dei Comuni di Carceri, Ospedaletto Euganeo, Saletto, Megliadino San Fidenzio e Montagnana (in Provincia di Padova) e di Bevilacqua, Minerbe e Legnago (in Provincia di Verona). La nuova arteria si interseca inoltre con la A 31 Valdastico Sud in avanzato corso di realizzazione. Il tracciato di progetto prevede un asse stradale principale che si estende per complessivi 25,5 km (17,8 Km nel padovano; 7,7 Km nel veronese). La sezione è a due corsie, una per senso di marcia da 3,75 metri, e due banchine laterali da un metro e mezzo, per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di 10 metri e mezzo. Gli svincoli e le interferenza con la viabilità locale secondaria saranno risolti con rotatorie a livelli sfalsati. Complessivamente sono previsti dieci svincoli. La viabilità locale interferita trova continuità tramite undici tra sovrappassi e sottopassi. Per il collegamento con la rete locale sono previsti tratti di nuova viabilità per consentire la massima fruizione dei flussi residenti, in particolare di quelli pesanti. La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale si è conclusa con la approvazione da parte della Giunta Regionale del giudizio di compatibilità ambientale con Dgr n.2022 del 21 settembre del 2009. Il costo complessivo è stimato in circa 200 milioni di euro, di cui 50 già stanziati da parte della Regione. La nuova infrastruttura ha inizio con il collegamento con la S.r. 10 attuale in comune di Carceri mediante la realizzazione di uno svincolo a rotatoria. Proseguendo verso ovest, il tracciato interseca la S.p. N. 91. Alla progressiva Km 2+300 è prevista la realizzazione dello svincolo di Ponso Ospedaletto, in corrispondenza della viabilità comunale “Via Santi”. Il tracciato prosegue verso ovest e supera con un ponte la S.p. N. 76. Dopo aver superato in viadotto “Via Lunga”, in corrispondenza della progressiva km 4+500, giunge in prossimità dello svincolo con la S.p. N. 18, per poi superare mediante un viadotto il sedime della A31 Valdastico Sud, in corso di realizzazione, fino a giungere, in corrispondenza della progressiva km 7+500, dove è previsto lo svincolo per i Comuni di Megliadino San Fidenzio e Megliadino San Vitale. Al km 10+000 è previsto lo svincolo di collegamento con la Zona Industriale di Montagnana. Proseguendo poi verso ovest, il tracciato prevede la realizzazione di due ulteriori svincoli prima di giungere in prossimità del dal fiume Fratta, confine con la provincia di Verona. Dal fiume Fratta, il tracciato prevede prima il superamento della linea ferroviaria Monselice – Mantova mediante viadotto, e poi lo svincolo a livelli sfalsati con via Spin. L’arteria prosegue quindi parallelamente allo scolo Dugale a sud della Zona Industriale di Minerbe, per poi entrare nel territorio comunale di Legnago. In prossimità dell’attuale sedime della ferrovia dismessa Legnago –Treviso è previsto un ulteriore svincolo per la S.p. N. 500. Il tracciato di progetto, infine, seguendo in parallelo l’andamento della S.r. N°10 esistente, si raccorda a quest’ultima in prossimità della località Orti/s. Vito, in corrispondenza dell’attuale intersezione tra l’asse stradale della S.r. N°10 e la bretella di collegamento di quest’ultima con la S.s. 434.  
   
 

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