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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Ottobre 2010
 
   
  SANITA’: DA BAGHDAD A ROVIGO PER SALVARE IL BRACCIO AD UNA BIMBA. ECCO IL VERO VENETO, SOLIDALE E GENEROSO VERSO CHI HA DAVVERO BISOGNO

 
   
  Rovigo, 5 ottobre 2010 - Quando 2 anni fa Nooralhuda, bimba irachena, venne alla luce, la difficoltà di un parto molto sofferto le provocò una grave lesione del plesso brachiale, con la conseguente paralisi di tutta la parte destra alta del suo corpo (spalla, braccio, mano). Per curarla servivano mani esperte e stutture ad altissima specializzazioone neurochirurgica, neurologica e pediatrica, che nel suo Paese non c’erano. Scattò così una complessa gara di solidarietà, partita dall’Ambasciata italiana in Iraq, passata dalla Croce Rossa Internazionale a quella veneta (di Rovigo in particolare), sostenuta dalla Regione del Veneto con il suo programma di aiuiti sanitari internazionali. Il risultato di questa bella storia è stato reso noto oggi nella sede dell’Ulss 18 di Rovigo, dove Nooralhuda è stata curata, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il direttore generale dell’Ulss Adriano Marcolongo, i responsabili della Croce Rossa polesana, i medici che hanno in cura la bimba: il primario di neurochirurgia Stefano Ferraresi e quello di pediatria Giorgio Svaluto. La piccola, sempre accompagnata dai genitori assistiti in ogni loro necessità dalla Croce Rossa, è stata sottoposta ad un primo intervento di ricostruzione nervosa l’anno scorso, che le ha “rianimato” il braccio, e ad un secondo il 21 settembre scorso di “ribilanciamento” neuromuscolare perfettamente riuscito. Oggi Nooralhuda sta bene, anche se per qualche giorno dovrà portare un fastidioso busto di gesso, e tra un paio d’anni dovrà subire un terzo intervento per ridarle l’uso della mano. “Salvo imprevisti – hanno detto i sanitari che l’hanno in cura – dopo questo intervento tornerà ad avere la piena mobilità dei suoi arti ed è un risultato molto importante, perché molto importante era la sua patologia”. “Senza la disponibilità di tutti, ed in particolare della Regione che ha attivato il suo protocollo internazionale – hanno detto i rappresentanti della Croce Rossa – questa bambina sarebbe stata condannata a crescere con un gravissimo handicap”. “Questo è il vero Veneto, generoso e solidale con chiunque abbia davvero bisogno – ha tenuto a sottolineare Coletto – altro che quello becero e insensibile che troppi vorrebbero descrivere! Se qualche innocente soffre noi ci siamo, e quando le istituzioni nazionali o internazionali ritengono di chiederci aiuto non lo neghiamo, né lo faremo in futuro a prescindere da quella che sarà la riorganizzazione della sanità veneta”. Da parte sua, il Dg Marcolongo ha tenuto a sottolineare che “in questo caso si è messa in moto quella che è una vera e propria eccellenza nazionale, perché interventi di questo tipo si fanno solo qui a Rovigo ed al Gaslini di Genova”.  
   
 

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