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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Ottobre 2010 |
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NASCE IN SICILIA LA PRIMA RETE ITALIANA PER LŽEPATITE B
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Palermo, 5 ottobre 2010 - Quarantotto centri in rete per favorire unŽassistenza dŽavanguardia ai malati di epatite B cronica. EŽ la prima esperienza di questo tipo in Italia e nasce oggi in Sicilia, grazie alla partnership di durata triennale tra lŽAzienda ospedaliera universitaria policlinico "Paolo Giaccone" di Palermo e Bristol-myers Squibb, con il patrocinio dellŽassessorato alla Salute della Regione siciliana. La Regione eŽ giaŽ stata protagonista di forme di accordo pubblico-privato ad esclusivo vantaggio del cittadino. La rete nasce dalla considerazione del fatto che la Sicilia eŽ una delle Regioni italiane con il maggior numero di persone colpite da epatite B, con circa 50.000 portatori del virus dei quali intorno a 10.000 presentano malattie croniche del fegato causate dallŽinfezione. La Rete epatologica avvantaggeraŽ di molto i siciliani residenti in zone lontane dalle strutture centrali, fino ad ora costretti anche a lunghi percorsi, talora in strade non facili da praticare, per raggiungere i centri di cura. "Grazie alla rete epatologica - ha detto stamani il prof. Antonio CraxiŽ, responsabile scientifico della rete per lŽepatite B cronica - anche le strutture piuŽ piccole dellŽisola potranno garantire unŽassistenza completa e ottimale. Sulla qualitaŽ dellŽassistenza ha finora influito negativamente il fenomeno della migrazione interna, con pazienti costretti a lunghe trasferte da zone periferiche per essere curati nelle strutture centrali piuŽ organizzate. La rete risolveraŽ questi inconvenienti". "Il processo di riqualificazione dellŽassistenza sanitaria in Sicilia - ha detto lŽassessore alla salute Massimo Russo - ha come presupposto fondamentale la tutela del diritto alla salute del cittadino e deve garantire alcuni principi di base quali lŽuniversalitaŽ, il rispetto della libertaŽ di scelta, il pluralismo erogativo, lŽequitaŽ di accesso alle attivitaŽ di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione". Secondo Russo, questa visione dellŽassistenza puoŽ essere realizzata attraverso il contributo imprescindibile delle strutture e dei professionisti coinvolti, integrati in una logica di rete che consenta, da un lato di offrire prestazioni di elevata qualitaŽ, contrastando le disuguaglianze assistenziali e la frammentarietaŽ dei servizi, dallŽaltro di ottimizzare le risorse. "Questo il motivo - ha aggiunto lŽassessore regionale alla Salute - per il quale si sono diffuse il Sicilia le reti assistenziali, che non rappresentano solo uno strumento di innovazione del sistema in termini di efficacia, efficienza e qualitaŽ, ma costituiscono anche unŽopportunitaŽ di innovazione culturale e professionale". |
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