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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2010
 
   
  STATO VEGETATIVO, 1,43 MLN A PROGETTO DEL BESTA FORMIGONI: CON IL CENTRO SU NANOMEDICINA ATTIRIAMO TALENTI NECESSARIO CREARE UNA RETE REGIONALE SULLA RICERCA

 
   
  Milano, 11 ottobre 2010 - Grazie a un finanziamento di 1,43 milioni di euro messo a disposizione da Regione Lombardia, l´Istituto Neurologico Besta realizzerà nei prossimi due anni un innovativo progetto di studio su pazienti usciti dal coma con diagnosi di stato vegetativo e di minima coscienza. In più, sempre l´Istituto Besta è capofila del primo Programma di ricerca del Centro Europeo di Nanomedicina, centrato sullo sviluppo di nuovi materiali e nanotecnologie in ambito neurologico, guidato dal prof. Francesco Stellacci. E´ quanto ha ricordato oggi il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenuto - insieme all´assessore alla Sanità Luciano Bresciani - al convegno "Ricerca traslazionale e clinica della Fondazione Irccs Istituto Neurologico ´C. Besta´: status e prospettive". Formigoni, che ha sottolineato la positività dell´incontro organizzato dal Besta, in quanto "contribuisce alla messa in rete e alla diffusione delle conoscenze", si è detto convinto che "oggi più che mai, vada fatto un ulteriore sforzo a livello di sistema, coordinando in modo unitario l´impegno sulla ricerca, imprimendo un´accelerazione alle collaborazioni tra gli attori in campo". Il concetto è stato ribadito anche dall´assessore Bresciani, che ha parlato della necessità di "un lavoro sinergico tra le varie forze in campo" e di "andare verso una rete di ricerca regionale". Stati Vegetativi - Il programma "Start up Coma Research Centre (Crc): Diagnosi e prognosi dei disturbi della coscienza", finanziato dalla Regione, prevede il ricovero di una settimana (week-service), a partire da gennaio 2011, per circa 130 pazienti adulti con disturbi della coscienza, stabilizzati dal punto di vista rianimatorio dopo l´uscita dal coma, provenienti da centri di riabilitazione lombardi e extraregionali nell´ambito di strette collaborazioni scientifiche. "Vogliamo farci carico fino in fondo di queste persone - ha spiegato Formigoni - sia garantendo l´assistenza presso le strutture di riabilitazione o anche a domicilio, sia approfondendo da un punto di vista medico e scientifico questa condizione di vita di cui ancora non si conosce molto. Per questo, oltre ad assicurare la gratuità del ricovero e un contributo di 500 euro al mese a chi decide di assistere a casa il proprio familiare in stato vegetativo, abbiamo deciso di finanziare questa ricerca del Besta, da cui ci attendiamo risultati significativi". Nel periodo di ricovero i pazienti saranno studiati accuratamente dal punto di vista clinico, neurofisiologico e di neuroimaging e verranno sottoposti a una serie di valutazioni ed esami diagnostici. Al termine del ricovero i pazienti faranno ritorno presso il centro di riabilitazione da cui provengono e verranno seguiti in follow-up allo scopo di correlare i dati raccolti con l´evoluzione clinica successiva. Nanomedicina E Sfide Future - La ricerca del Centro Europeo di Nanomedicina, guidata da prof. Stellacci, ha come focus lo sviluppo di nuovi materiali e nanotecnologie in ambito neurologico. Lo stesso Stellacci, ha ricordato Formigoni, "con questa importante iniziativa ha deciso di tornare in Italia e di mettere a disposizione il suo know how". "Questo risultato - ha aggiunto Formigoni - testimonia la capacità di attrazione del nuovo Centro, sui cui Regione Lombardia ha voluto investire oltre 6 milioni di euro per il triennio 2010-12. Sappiamo come in un mondo globalizzato la vera sfida per i sistemi territoriali consiste nel diventare poli di attrazione dei talenti". Concludendo il suo intervento, Formigoni ha indicato le "tre linee strategiche" per le strutture ad alta specializzazione come il Besta: il ricorso sempre più diffuso a terapie innovative; il continuo investimento in nuove tecnologie; il superamento della dicotomia tra centri ospedalieri e centri di attività preventiva e diagnostica ("vogliamo rendere sempre più integrato il sistema, superando la visione dell´ospedale come luogo di lungodegenza, per potenziare l´offerta delle prestazioni sul territorio e, in particolare, di quelle necessarie per i pazienti cronici"). Piattaforma Tecnologica - Nella sua relazione l´assessore Bresciani, dopo aver sottolineato la necessità di superare il "solismo" in favore di un lavoro in "concerto", ha delineato i tratti della sfida che la sanità lombarda sta affrontando con successo e cioè "realizzare un sistema sanitario leva e vettore di produzione di risorse e non solo di costi", in grado di aumentare gli investimenti in ricerca oggi fermi all´1,1% del Pil. "La base - ha spiegato Bresciani - è un sistema sanitario come il nostro, competitivo in ambito europeo e non solo, che deve stringere alleanze innanzitutto a livello regionale". Il primo alleato è il sistema universitario "con le 6 facoltà di Medicina presenti in Lombardia, le 14 macro aree di ricerca, le 119 aree di ricerca specifica e i 1.234 prodotti certificati all´anno". Una vera e propria "macchina da guerra", se decide di lavorare insieme. Altro alleato fondamentale è la finanza: "Si è rivelata molto utile la partecipazione di Finlombarda per tutti gli aspetti economici". Il quarto e ultimo partner - o, come lo ha scherzosamente definito Bresciani, "il quarto moschettiere" - è l´industria. "Il sistema di alleanza tra questi attori - ha concluso Bresciani - costituisce la piattaforma di sviluppo tecnologico della Lombardia, in cui l´industria propone i progetti e i sistemi universitario e sanitario li certificano e validano. Lo stesso sistema sanitario estende poi le azioni in una logica di governance. Sono già 39 i progetti presentati, di cui 24 in corso e 6 pronti a partire".  
   
 

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