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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2010
 
   
  DIRITTO EUROPEO: I MINISTRI DELLA GIUSTIZIA DELL’UE APPROVANO LA LEGGE SUL DIRITTO ALLA TRADUZIONE E ALL´INTERPRETAZIONE NEI PROCEDIMENTI PENALI

 
   
  I ministri della Giustizia dell´Unione europea hanno approvato una legge a tutela del diritto alla traduzione e all´interpretazione nei procedimenti penali. La norma era già stata approvata dalla Commissione e dal Parlamento europeo. Per la prima volta in assoluto l’Unione introduce così delle norme minime comuni per i diritti della difesa nei procedimenti penali. La nuova legge garantisce infatti all´indagato il diritto all´interpretazione verso la propria lingua, dinanzi a tutti i giudici dell´Unione e in ogni fase del procedimento penale, anche nei contatti con il proprio legale. Questo primo passo verso un processo equo per tutti nell´intera Ue era atteso da tempo. Si tratta comunque solo della prima di una serie di misure volte a stabilire norme europee comuni nei procedimenti penali. Gli Stati membri hanno ora tre anni per recepire la nuova legge nei rispettivi ordinamenti nazionali. "Il momento è storico: è stata approvata la primissima legge sul diritto dei cittadini a un processo equo. Per la Commissione europea è un importante primo passo verso la correzione di uno squilibrio tra i diritti dell’accusa e i diritti della difesa, per una giustizia migliore e più efficace in Europa", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. " Spetta ora agli Stati membri recepire le nuove norme nel diritto interno e applicarle quanto prima, a beneficio dei cittadini.Inoltre dobbiamo accelerare i lavori per garantire un equilibrio effettivo tra i poteri dell’accusa e i diritti della difesa nei procedimenti penali. Chiedo quindi al Parlamento europeo e al Consiglio di lavorare sulla seconda misura – la dichiarazione dei diritti – proposta dalla Commissione lo scorso luglio". Era stata la Commissione - il 9 marzo scorso – a muovere il primo passo verso l’adozione di una serie di misure volte a stabilire norme europee comuni in materia penale, presentando una proposta legislativa che obbliga i paesi Ue a fornire agli indagati servizi completi di interpretazione e di traduzione. Il 15 di giugno il Parlamento europeo aveva poi votato a stragrande maggioranza un progetto di legge scaturito da un accordo di compromesso raggiunto tra il Consiglio, la Commissione e lo stesso Parlamento. Le nuove norme conferiranno ai cittadini il diritto di essere sentiti, di partecipare alle udienze e di ricevere assistenza legale nella propria lingua in ogni fase del procedimento penale dinanzi a tutti i giudici dell´Ue. La Commissione ha insistito sul diritto alla traduzione e all´interpretazione durante tutto il procedimento penale proprio per assicurare l´osservanza della convenzione europea dei diritti dell´uomo, della giurisprudenza della Corte di Strasburgo e della Carta dei diritti fondamentali dell´Ue. Grazie alla nuova normativa i cittadini riceveranno la traduzione scritta di tutti i documenti fondamentali – come ad esempio l´atto contenente i capi d´imputazione - e avranno diritto all´interpretazione durante tutte le udienze, gli interrogatori e i colloqui con il proprio avvocato. A questi diritti l´indagato può rinunciare solo se ha ricevuto assistenza legale o informazioni esaustive sulle conseguenze della rinuncia. È importante sottolineare che i costi della traduzione e dell´interpretazione saranno a carico dello Stato membro e non dell´indagato  
   
 

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