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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Ottobre 2010
 
   
  SIFO: INFORMATIZZARE LE PRESCRIZIONI PER RIDURRE I COSTI IN SANITA´ I FARMACISTI PUBBLICI POTREBBERO COSÌ RILEVARE LA SPESA REALE PER CIASCUNA MALATTIA E FORNIRE INDICATORI PRECISI. CONTRIBUENDO A CONIUGARE RISPARMIO ED EQUITÀ

 
   
  Cagliari, 8 ottobre 2010 – Curare tutti i pazienti colpiti da malattia cardiovascolare in Italia costa a ogni cittadino poco più di 78 euro all´anno. Mentre per la terapia dei tumori la spesa pro capite è di 8 euro l´anno. Questo secondo i dati Osmed 2009 del Ministero della salute. Le strutture sanitarie, e le regioni, dovranno controllare che i trattamenti non sforino questi limiti chiamati ´costi standard´, ponendo così un argine alla crescita della spesa farmaceutica. E´ questo uno degli obiettivi principali del decreto per la sanità approvato ieri dal Consiglio dei ministri. “L´idea di valutare l´appropriatezza anche in termini di costi è essenziale - afferma Giovanna Scroccaro, coordinatrice dell´osservatorio nazionale della Società Italiana Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo) il cui 31° congresso nazionale (Sifo) chiuso l’ 8 ottobre a Cagliari con l´intervento del prof. Guido Rasi direttore dell´Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) - però è difficile disporre di informazioni sulle prescrizioni soprattutto negli ospedali perchè questi vengono riportati nella cartella clinica del paziente, ancora spesso cartacea, e lì restano. Ma anche per la spesa territoriale non si hanno stime sicure sull´impiego dei farmaci, perchè vi sono regioni a più alto reddito dove i malati spesso comprano direttamente il farmaco con la prescrizione dello specialista saltando così la registrazione tramite ricetta del medico di famiglia, che è quella che viene registrata dal Ssn. Per ottenere il dato preciso dei costi delle cure sia sul territorio che in ospedale, a largo raggio per tutta Italia, bisognerebbe che ogni prescrizione fosse registrata informaticamente assieme alla diagnosi. Ma soprattutto per determinare e applicare con equità i costi standard dovremmo disporre di indicatori precisi che correlino i farmaci con le patologie curate. “E´ giusto fare comparazioni per intervenire nelle aree dove c´è un consumo del farmaco eccessivo per una patologia - afferma Laura Fabrizio presidente Sifo - ma al nostro congresso esperti anche di altre discipline come l´economista Claudio Jommi e l´epidemiologo Paolo Bruzzi, hanno concordato sul fatto che gli attuali indicatori come le schede di dimissioni ospedaliere o i drg non consentono di rilevare l´appropriatezza e quindi di determinare costi standard reali per ogni patologia”. “In questo la Sifo è lungimirante perchè tende ad affrontare i problemi sul nascere – afferma Andrea Messori, vice presidente Sifo - se si pensa che nei prossimi anni potranno arrivare un centinaio di molecole innovative è essenziale, in questa fase di risorse limitate, contribuire ad utilizzarle al meglio facendo scelte basate sul rapporto costo-utilità e costo-efficacia. Il farmacista pubblico è in grado di dare un´informazione indipendente per innescare un circolo virtuoso delle prescrizioni appropriate, non giustificando una spesa maggiore per ottenere lo stesso risultato clinico.” “E´ oggi necessario e prioritario assicurare ai pazienti di ogni regione la stessa qualità e quantità d´assistenza - afferma Pietro Finocchiaro, segretario nazionale Sifo - tenendo ben presente che a fronte di un certo costo deve esserci un riscontro in termini di risultati”. “ Gli indicatori farmaceutici – continua Giovanna Scroccaro – sono dei buoni descrittori dell´uso del farmaco, anche se in alcuni casi vanno verificati. Da questo punto di vista, la Sifo può sperimentare, studiare e testare sul campo nuovi e più efficienti indicatori dell´uso e di spesa del farmaco per patologia, fornendo modelli innovativi di raccolta e lettura dati. L´italia ha un sistema sanitario tra i migliori del mondo che rimborsa a chi ne ha bisogno anche cure costosissime. Per poter continuare a farlo è necessario controllare che non ci siano sprechi. Solo se i farmaci vengono impiegati in modo appropriato si potrà garantire la cura migliore per tutti; se invece ad esempio si utilizzano farmaci costosi per pazienti che potevano ugualmente essere curati con medicinali più economici, quando giunge il malato a cui serve davvero il farmaco innovativo, forse non potremo darglielo, perchè avremo finito le risorse.” “Come Sifo – conclude il dott. Gian Carlo Taddei, direttore del dipartimento di farmacologia degli ospedali Riuniti di Bergamo – vogliamo contribuire a garantire, in una sanità federale con diversità di risorse disponibili, una uguaglianza di diritti per i cittadini”.  
   
 

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