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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2010
 
   
  TRIESTE LABORATORIO DI IDEE E TECNOLOGIE PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI UNA VASTA PORZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO ITALIANO

 
   
  Trieste, 8 ottobre 2010 - Trieste, con l´Area di Ricerca Science Park, diventa laboratorio di metodologie e tecnologie utili a realizzare un programma nazionale di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico italiano, varato dal Ministero dell´Ambiente e partito dal Mezzogiorno. Lo ha annunciato l’ 8 ottobre il direttore generale del Ministero dell´Ambiente, Corrado Clini, nel corso della conferenza stampa tenutasi nell´Area Ambiente del Villaggio Barcolana, alla quale hanno preso parte anche il sottosegretario all´Ambiente Roberto Menia e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. Al centro della conferenza i progetti comuni tra Ministero dell´Ambiente Italiano, Centri di ricerca sul territorio del Friuli Venezia Giulia e amministrazioni locali, a cominciare dal Comune di Trieste. “Abbiamo un accordo con Area Science Park di Trieste – ha detto Clini – per la realizzazione di un progetto del valore iniziale di 6 milioni euro, Enerplan, articolato in diverse linee finalizzate a trovare le soluzioni tecnologiche migliori per aumentare l´efficienza energetica, ridurre i consumi negli edifici esistenti e sperimentare diverse soluzioni per la generazione di energie da fonti rinnovabili”. “Un progetto importantissimo, tra i primi in Europa e già avviato nelle regioni meridionali del Paese – ha aggiunto il direttore Clini –, che offrirà metodologie e linee guida per la realizzazione di un progetto nazionale finanziato da fondi strutturali e dunque finanziato dalla Commissione Europea, che è orientato – ha spiegato – alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico italiano: dagli edifici pubblici di Comuni e Regioni, a quelli delle Università, dagli ospedali alle scuole e caserme di Polizia e Guardia di Finanza, fino ai musei”. Clini ha spiegato che l´accordo con Area Science Park sarà il punto di riferimento per il “software” di questo progetto che si realizza per la prima volta in Italia. “Un piano di grande valore – ha concluso – di cui speriamo di avere i primi prodotti già entro la metà del 2011”. Il sottosegretario all´Ambiente Menia, triestino, si è detto soddisfatto di quello che si è potuto realizzare a Trieste nel quadro del Protocollo sottoscritto tra Ministero dell´Ambiente e Regione Friuli Venezia Giulia nell´aprile del 2009 proprio nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia (in occasione del Convegno internazionale sulle Tecnologie per ridurre le emissioni di Co2, preparatorio al G8 Ambiente di Siracusa), articolato in diversi progetti per lo sviluppo del turismo sostenibile e delle fonti energetiche rinnovabili. “Per il Comune di Trieste – ha affermato Menia – abbiamo deliberato nel corso dell´anno il trasferimento di 12,5 milioni di euro destinati agli interventi più urgenti di riqualificazione ambientale di una vasta porzione del centro storico, da piazza della Borsa fino al canale di Ponte Rosso”. “Un intervento di grande impatto per il capoluogo regionale – ha commentato il sindaco Dipiazza – al termine del quale avremo uno splendido percorso pedonale nel cuore della città che impreziosirà e renderà più sicuro il centro storico”. A margine della conferenza, grande interesse dei giornalisti per la notizia del parere positivo della Commissione Via (Valutazione Impatto Ambientale) alla “fattibilità” tecnica dei progetti per i due rigassificatori di Zaule (Trieste, su terraferma) e a quello Off-shore nel golfo di Trieste. “Il parere della Commissione Via – ha precisato il direttore del Ministero dell´Ambiente Clini – è un atto tecnico preliminare necessario e applicato a ogni singolo progetto, per una procedura autorizzativa che riguarda insieme il Ministero dello Sviluppo economico, competente per le politiche energetiche, il Ministero dell´Ambiente e ovviamente le autorità locali, a cominciare dalla Regione e dal Comune”. “Ogni procedura autorizzativa – ha proseguito - deve ovviamente tener conto del contesto, prendendo in considerazione la compatibilità dei due progetti”. Clini ha spiegato che “va valutato poi se il potenziale di entrambi i progetti è coerente con la domanda di energia del nostro Paese. Anche perché – ha aggiunto – ci sono altri progetti in corso di realizzazione, come a Porto Viro di fronte a Rovigo, in Sicilia e nel Tirreno”. Il direttore ha ricordato che “la valutazione d´impatto ambientale non pregiudica l´autorizzazione finale, e va inserita sempre nel quadro della strategia energetica nazionale che è in corso di definizione”. Sui tempi della procedura autorizzativa per i rigassificatori in questione, Clini ha concluso: “Mi auguro che non siano lunghi, anche se le parti in causa sono molte e la convergenza delle diverse valutazioni potrebbe essere anche complessa”.  
   
 

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