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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Ottobre 2010 |
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UE, INDIPENDENZA DELLA TELEVISIONE PUBBLICA: UN BENE DA PROTEGGERE. "SERVE UN DIBATTITO SULL´ARGOMENTO", SECONDO IL RELATORE BELET LE TELEVISIONI PUBBLICHE DI MOLTI STATI EUROPEI SONO ECCESSIVAMENTE INFLUENZATE DALLA POLITICA
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Bruxelles, 13 ottobre 2010 - Basta chinare la testa davanti alla crescente politicizzazione della televisione pubblica e a una dipendenza rischiosa dai finanziamenti. È l´ora di fare qualcosa. La pensa così l´europarlamentare Ivo Belet, popolare belga, autore di una relazione che incoraggia le istituzioni Ue a prendere posizione su un tema così delicato. I parlamenti, i governi e le autorità di regolamentazione, sostiene Belet, dovrebbero farsi carico del problema, dando inizio a un dibattito pubblico sul futuro delle emittenti pubbliche. Una discussione che non può che avere come punto di partenza la necessità di depoliticizzare le attuali strutture di gestione, trovare mezzi di finanziamento pubblici che garantiscano l´indipendenza delle reti televisive e concentrarsi anche sul pubblico più giovane. Un argomento sensibile in molti paesi dell´Unione europea, Italia in testa, dove le tre reti della Rai, la televisione pubblica, sono fortemente influenzate dalla politica. Ne parliamo con Belet per capire meglio la situazione e quello che potrebbe cambiare con l´intervento delle istituzioni. Quali sono i problemi più grandi che minacciano l´indipendenza delle reti pubbliche? Ib: Per prima cosa la politicizzazione delle strutture di gestione, come avviene per esempio quando sono i politici a nominare il direttore generale o i membri del consiglio di amministrazione o di supervisione. Nel rapporto chiediamo che i membri del Cda vengano scelti in base alla loro competenza e alla conoscenza del settore dei media. In secondo luogo l´indipendenza del servizio pubblico è minacciata quando manca un sistema di finanziamento stabile e a lungo termine. Se i governi decidono anno per anno sul bilancio da assegnare al settore, le televisioni pubbliche diventano vulnerabili verso le interferenze politiche. Come possono le emittenti pubbliche raggiungere il pubblico più giovane? Ib: Il modo tradizionale di usufruire della televisione è in declino specialmente tra le generazioni più giovani. Per attirare la loro attenzione le emittenti pubbliche dovrebbero differenziare l´offerta, dare nuovi servizi, nuovi contenuti o nuove piattaforme. Dovrebbero essere strutturati in modo da offrire un contenuto online di qualità visto che i giovani accedono ai media sempre più attraverso internet. Cosa può essere fatto a livello europeo per garantire l´indipendenza politica e economica delle televisioni pubbliche? Ib: Tutti i paesi dell´Ue hanno firmato raccomandazioni e dichiarazioni del Consiglio d´Europa, accettando il principio di un´indipendenza politica e economica delle proprie emittenti. Abbiamo chiesto all´Osservatorio europeo dell´Audiovisivo di raccogliere dati e portare avanti una ricerca sull´applicazione degli standard. La nostra richiesta è che gli Stati membri vengano considerati perseguibili se non mettono in pratica i loro impegni. Abbiamo anche chiesto che venga implementato il monitor sul pluralismo dei media, uno strumento sviluppato su richiesta della Commissione per verificare lo stato delle televisioni pubbliche. |
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