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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Ottobre 2010
 
   
  AFATINIB (BIBW 2992*), IN UNO STUDIO CLINICO DI FASE III, TRIPLICA LA SOPRAVVIVENZA LIBERA DA MALATTIA IN PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA POLMONARE PUR NON AUMENTANDO LA SOPRAVVIVENZA COMPLESSIVA NELLO STUDIO LUX LUNG 1, NUOVI DATI CONFERMANO L’ATTIVITÀ E IL BENEFICIO CLINICO NEL CARCINOMA POLMONARE NON A PICCOLE CELLULE IN STADIO AVANZATO

 
   
  Milano e Ingelheim, 13 ottobre 2010 – Boehringer Ingelheim ha annunciato l’ 11 ottobre i risultati promettenti di due studi clinici in ambito oncologico, condotti sul suo farmaco sperimentale, afatinib (Bibw 2992), presentati in occasione del 35esimo Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) a Milano. I risultati dello studio di Fase Iii, Lux-lung 1, suggeriscono che afatinib sia molto attivo in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc)1 in stadio avanzato, mentre nello Studio di Fase Ii, Lux-lung 2, afatinib ha mostrato un beneficio in termini di sopravvivenza in pazienti con Nsclc avanzato che presentavano una mutazione del gene per il recettore del fattore di crescita epidermico (Egfr). Assunto oralmente sotto forma di compresse, afatinib è un doppio inibitore tirosin-chinasico (Tki) di Egfr/her2 di ultima generazione che, a differenza dei Tki di prima generazione, si lega in maniera irreversibile sia all’Egfr che al recettore del fattore di crescita epidermico-2 (Her2). Afatinibè una molecola in sviluppo in diversi tumori solidi. Lo studio Lux-lung 1 (fase Ii b/Iii) ha confrontato afatinib a placebo in più di 580 pazienti con Nsclc avanzato, che avevano manifestato una progressione di malattia a seguito di almeno un trattamento chemioterapico e di un Egfr-tki di prima generazione (erlotinib o gefitinib) con i seguenti risultati1: Pur non avendo raggiunto l’endpoint primario della sperimentazione nell’aumento della sopravvivenza complessiva (overall survival, Os), afatinibha ritardato in maniera significativa la ripresa della progressione del tumore, triplicando il periodo di sopravvivenza libero da progressione di malattia (progression-free survival, Pfs, endpoint secondario) rispetto a placebo (3,3 mesi vs 1,1 mesi); Il beneficio in termini di Pfs è stato evidente e significativo in tutti i sottogruppi di pazienti, come confermato dall’esame indipendente di un gruppo di esperti; Si è avuta una percentuale significativamente superiore di controllo o riduzione della massa tumorale (disease control rate, Dcr) nei pazienti che assumevano afatinib (Dcr: 58%) rispetto a placebo (Dcr: 18%); Afatinib ha migliorato in modo significativo la sintomatologia correlata al tumore polmonare, quali tosse, dispnea e dolore, oltre a ritardare il peggioramento degli stessi; Non sono emersi dati nuovi o inattesi riguardo al profilo di sicurezza di afatinib, i cui principali effetti collaterali sono stati diarrea e rash cutaneo. Il tumore polmonare è la forma di cancro più diffusa e letale al mondo. Ogni anno 1,6 milioni di persone si ammalano di tumore al polmone e 1,4 milioni muoiono4 a causa di esso. Questa patologia rappresenta un’area in cui la medicina non è stata ancora in grado di dare una risposta risolutiva, soprattutto per i casi in stadio avanzato, quando il tumore è particolarmente aggressivo e le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti sono limitate. Al momento non esiste alcuna terapia approvata per i pazienti con tumore polmonare in stadio avanzato per i quali la chemioterapia non abbia avuto successo e il tumore sia progredito dopo il trattamento conEgfr-tki di prima generazione. “Nella pratica clinica è molto importante per i pazienti ottenere miglioramenti dei principali sintomi correlati al tumore polmonare, quali tosse, dispnea e dolore” ha commentato la Dr.ssa Vera Hirsch, sperimentatore dello studio e Presidente del Comitato sul Tumore Polmonare della Mcgill University, Canada. “Inoltre, il peggioramento di alcuni di questi sintomi è stato significativamente ritardato nei pazienti che avevano ricevuto afatinib nello studio Lux Lung 1”. E’ la prima volta che un farmaco dimostra, in uno studio controllato, un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza senza evoluzione della patologia in pazienti con Nsclc il cui tumore aveva subito una progressione dopo la terapia con Egfr-tki di prima generazione. Il Lux Lung 1 è stato il primo grande studio randomizzato condotto su pazienti affetti da carcinoma polmonare che probabilmente presenta un’elevata incidenza di mutazioni dell’Egfr ed ha contribuito in maniera sostanziale a migliorare le conoscenze degli aspetti biologici della patologia in esame. Le conclusioni dello studio saranno importanti per la strutturazione di altre sperimentazioni che valuteranno ulteriori popolazioni di pazienti e le loro condizioni di mutazione. Sono stati, inoltre, presentati i risultati incoraggianti dello Studio di Fase Ii Lux-lung 2 che ha riguardato pazienti affetti da Nsclc avanzato con mutazioni dell’Egfr che non erano stati trattati in precedenza o che avevano avuto una progressione di malattia a seguito di una linea di chemioterapia. In questa sperimentazione, afatinib ha determinato una risposta complessiva del 61% ed un Pfs pari a 14 mesi2. Questi risultati aiutano a sottolineare il potenziale beneficio associato all’utilizzo di afatinib come terapia di prima o seconda linea in pazienti con mutazioni dell’Egfr. Sono attualmente in corso altri due studi di fase Iii, Lux-lung 3 e Lux-lung 6 per valutare ulteriormente afatinib come terapia di prima linea in questa popolazione di pazienti. “Entrambi questi recenti studi confermano le potenzialità di afatinib come trattamento di ultima generazione in diversi gruppi di pazienti colpiti da Nsclc” sostiene Klaus Dugi, Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “Siamo convinti che afatinib possa offrire un beneficio ai pazienti con Nsclc e saremo fortemente impegnati a continuarne lo sviluppo nel carcinoma polmonare e in altri tipi di tumori solidi”. Il programma di studi clinici su afatinib: il Programma di Studi Lux Il programma di studi Lux è un programma vasto e corposo che comprende più di dieci sperimentazioni in tutto il mondo che studiano afatinib in una serie di tumori solidi fra cui il carcinomapolmonare non a piccole cellule, il carcinoma mammario e il tumore testa-collo. Il Lux-lung 1 è uno Studio di Fase Iii che confronta afatinibin associazione alla migliore terapia di supporto (Bsc) con placebo associato a Bsc, in pazienti affetti da Nsclc precedentemente trattati con chemioterapia e inibitori della tirosin-chinasi Efgr di prima generazione (erlotinib o gefitinib). Il Lux-lung 2 è uno studio di fase Ii che valuta afatinibin pazienti affetti da Nsclc con mutazioni dell’Egfr che non sono stati sottoposti a precedente chemioterapia o che sono stati trattati con una linea di chemioterapia. Due ulteriori studi di Fase Iii sono in corso: il Lux-lung 3 e il Lux-lung 6. Essi valutano l’efficacia e il profilo di sicurezza di afatinib rispetto alla chemioterapia standard in prima linea nel Nsclc con mutazioni dell’Egfr; queste sperimentazioni sono condotte in diversi Paesi. Il Lux-lung 5 è uno studio internazionale di Fase Iii condotto su pazienti affetti da Nsclc precedentemente trattati con erlotinib o gefitinib. Questa è la prima sperimentazione randomizzata di Fase Iii per valutare se i pazienti che hanno tratto un beneficio iniziale dall’assunzione di afatinib in monoterapia possano trarre ulteriorebeneficiodal farmacoassociato alla chemioterapia oltre la progressione di malattia. Boehringer Ingelheim ha, inoltre, recentemente avviato uno studio clinico di fase Iii che valuta afatinib nel carcinoma mammario avanzato (Lux-breast 1). Afatinib viene anche valutato nel tumore testa-collo, nel glioblastoma e nel tumore del colon-retto. Afatinib e Bibf 1120*: due molecole di punta all’interno del portfolio sperimentale oncologico di Boehringer Ingelheim Oltre ad afatinib il portfolio oncologico di Boehringer Ingelheim nella fase avanzata di sviluppo comprende Bibf 1120, anch’esso in Fase Iii di sviluppo in due diverse indicazioni: il carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato e il carcinoma ovarico. Bibf 1120 è un triplo inibitore di angiochinasi che agisce contemporaneamente sui recettori di tre fattori di crescita: il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (Vegfr), il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (Pdgfr) e il recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (Fgfr) – che svolgono un ruolo cruciale nell’angiogenesi, ovvero nella formazione di nuovi vasi ematici che forniscono al tumore i nutrienti e l’ossigeno necessari per il suo sviluppo.  
   
 

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