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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Ottobre 2010 |
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COMUNICAZIONE E TECNOLOGIA “LE NUOVE FRONTIERE DELLA TV”
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Milano, 19 Ottobre 2010 - L’italy Chapter dell´Iaa, International Advertising Association, ha presentato, presso la Sala Convegni di Sipra, la Conferenza dal titolo Comunicazione e tecnologia “Le nuove frontiere della Tv”. Hanno partecipato all’incontro, introdotto dal Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, Presidente dell’Iaa - Italy Chapter, Alberto Morello, direttore del Centro Ricerche Rai di Torino, Giorgio Simonelli, docente di giornalismo televisivo presso l’Università Cattolica di Milano, Paolo Dalla Chiara, responsabile delle relazioni esterne in Italia di Eutelsat. Il Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, Presidente dell’Iaa - Italy Chapter, ha introdotto la conferenza ricordando che “mentre un tempo si parlava di una bipartizione dei mezzi televisivi: quelli tradizionali e i new media, ora è necessario parlare di tripartizione, perché esistono anche i mezzi tradizionali aggiornati con novità provenienti dal mondo della tecnologia”. E’ per conoscere meglio questi ultimi che l’Iaa ha organizzato la conferenza. Alberto Morello, direttore del Centro Ricerche Rai di Torino, nella sua relazione ha riepilogato la storia della televisione fino alle ultime applicazioni che riguardano la trasmissione dei segnali e la modalità di recezione degli apparecchi domestici. Secondo Morello per la televisione si può parlare di R-evolution: nonostante, infatti, il mezzo sia rimasto tale, è cambiata la modalità di approccio ad esso grazie all’interattività che i nuovi televisori permettono. Morello nella sua relazione si è soffermato in particolare sulla nuova generazione dei televisori ibridi che non solo danno la possibilità di essere connessi a internet per fruire di contenuti da siti di video sharing come Youtube, ma permettono all’utente di seguire, attraverso il solo mezzo televisivo, contemporaneamente contenuti online ed off-line. “Quali i vantaggi dell’Ott-hbb? L’utente può scegliere tra i diversi content provider ed accedere ad un mondo di servizi (offerte on-demand gratuite o a pagamento) che prima non esistevano. Ci sono però anche degli svantaggi: “le differenti tecnologie adottate dai produttori di televisori potrebbero obbligare i Broadcatser televisivi a proporre dei contenuti in formato diverso per ciascun produttore. Ma il rischio maggiore potrebbe essere quello di perdere il controllo dello schermo: durante i programmi potrebbero apparire banner pubblicitari non concordati con i Broadcaster televisivi, i quali, a questo punto, perderebbero i ricavi provenienti dagli introiti pubblicitari”. La risposta a questa eventualità potrebbe essere la creazione di una piattaforma tecnologica che tenga legati i contenuti con le applicazioni interattive. Giorgio Simonelli, docente di Storia del giornalismo televisivo presso l’Università Cattolica di Milano e critico televisivo, ha sottolineato come le innovazioni che la tecnologia ha apportato al mezzo televisivo abbiano ribaltato delle categorie storiche per la televisione: lo spazio, il tempo e la comunità. Per quanto riguarda la categoria dello spazio, mentre nel ventesimo secolo la televisione, come la radio, ha avuto il merito di portare il divertimento nelle mura domestiche, con l’avvento delle nuove tecnologie essa è fruibile in qualsiasi luogo, si pensi alla Tv sul telefono cellulare. Per quanto riguarda la seconda categoria, “mentre prima c’era un tempo certo in cui si consumava la televisione, la possibilità di fruire dei contenuti in streaming ha rivoluzionato tutto.” Il terzo cambiamento importante legato alle nuove tecnologie ha investito la categoria comunità: rispetto al passato, infatti, la televisione, in qualità di mezzo di aggregazione, non riesce più a crearne di forti. Il Prof. Simonelli ha individuato delle aree problematiche per l’affermazione delle nuove tecnologie televisive. In primo luogo in Italia si è abituati a una televisione gratuita: le novità di cui si parla, invece, implicano dei costi per gli utenti che, in un periodo di crisi economica come questo, essi non hanno intenzione di affrontare. In secondo luogo “è risaputo che le novità tecnologiche siano appannaggio dei giovani, ma in Italia la maggioranza della popolazione è costituita da persone adulte e questo potrebbe essere un problema rilevante per la loro affermazione”. Paolo Dalla Chiara, responsabile delle relazioni esterne in Italia di Eutelsat, ha parlato delle interazioni tra la televisione satellitare e la ricezione terrestre, illustrando l’ampio ventaglio di opportunità che deriva dalla molteplicità dei canali generalisti e tematici, in diverse lingue, utilizzabili con semplici decoder e parabole. Dalla Chiara ha inoltre presentato l’attività di Eutelsat che ha oltre 30 anni di esperienza nella gestione dei satelliti: attualmente ha 26 satelliti in orbita e altri 7 programmati per il lancio. Le posizioni orbitali di Eutelsat servono l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa, l’Asia Centrale, con connettività verso le Americhe. L’azienda offre un portafoglio diversificato di servizi video e dati a banda larga e trasmette 3.600 canali, di cui oltre 175 sono in Hd. I servizi broadcast e a banda larga rappresentano oltre il 90% dell’attività del Gruppo che partecipa ad ogni fase del broadcasting. |
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