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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Novembre 2006
 
   
  INCONTRO DI STUDIO SU ECONOMIA E CONCEZIONI DELL’UOMO PERUGIA, FACOLTÀ DI ECONOMIA, 22 NOVEMBRE 2006

 
   
  Perugia, 22 novembre 2006 - Oggi si svolgerà presso la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia (via Pascoli, aula 6), a partire dalle 9. 30, un incontro di studio sul tema “Economia e concezioni dell’uomo”. Dopo un’introduzione del Preside della Facoltà, prof. Daddi, e una presentazione del tema da parte del Decano della Facoltà, prof. Grasselli, si svolgeranno tre tavole rotonde cui parteciperanno una trentina di docenti, della Facoltà di Economia e di altre Facoltà: una di economisti (ore 10), coordinata dal prof. Calzoni; una di aziendalisti (ore 12), coordinata dal prof. Nadotti, una di giuristi (ore 15), coordinata dal prof. Chiarelli. Seguirà (ore 17) un’assemblea di studenti, che poi riporteranno in assemblea generale le loro riflessioni sul tema. La concezione d’uomo oggi prevalente nell’interpretare i fatti economici e nel prescrivere i criteri di decisione ottimali per gli attori economici è quella dell’homo oeconomicus, che cerca soprattutto di accrescere attraverso il consumo la propria utilità personale. A questo orientamento può chiaramente accompagnarsi la ricerca di maggior ricchezza e potere personale. Se da un lato tale concezione ha contribuito ai grandi progressi dell’economia mondiale degli ultimi decenni, dall’altro ad essa possono farsi risalire la diffusione dell’economicismo (priorità alle considerazioni economiche) e manifestazioni anche molto gravi di iniquità, sia sul piano finanziario (si pensi ai recenti scandali, nazionali e internazionali) che su quelli produttivo e commerciale. Questo modello d’uomo, tutto centrato su ricompense monetarie o comunque provenienti dall’esterno, tende a non considerare e a non valorizzare le motivazioni cosiddette intrinseche, connesse cioè al piacere dell’azione in sé, che invece, particolarmente in un’economia cosiddetta “della conoscenza”, possono svolgere un ruolo centrale per assicurare alcuni presupposti della stessa affermazione delle imprese, quali l’innovazione e la qualità dei prodotti. Sempre secondo l’approccio indicato, risulta difficile soddisfare le preferenze dei cittadini circa la prestazione di quei servizi (sanitari, socio-assistenziali, educativi,…), strettamente legati al welfare, che si basano appunto su motivazioni intrinseche e sul principio di reciprocità, e chiedono un’efficace applicazione del principio di sussidiarietà. Infine, il paradigma dell’homo oeconomicus risulta disfunzionale al raggiungimento della stessa felicità, se ammettiamo che questa dipenda in buona parte dal soddisfacimento non solo dei bisogni materiali, ma anche di quelli “relazionali” (bisogni di amore, di amicizia, di impegno politico e sociale). Risulta dunque aperto il problema del modello d’uomo che possa meglio garantire progresso materiale, benessere individuale e coesione sociale. In queste direzioni, nell’incontro di studio organizzato dalla Facoltà di Economia, si compiranno approfondimenti e si cercherà di individuare possibili linee solutive. .  
   
 

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