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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Ottobre 2010
 
   
  “ANGHELOS – VASI COMUNICANTI”, DICIOTTO ARTISTI E ILARIO FIORAVANTI INTERPRETANO ‘L’ANGELO CUSTODE’ IN MOSTRA A CESENA FINO AL 28 NOVEMBRE

 
   
   Cesena, 20 ottobre 2010 - Diciotto artisti contemporanei, un corpus di Santini da collezioni private, il tocco magico dello scultore Ilario Fioravanti per un nuovo spazio espositivo in storico a Cesena. Unico il filo conduttore: la figura dell’Angelo. Si tratta della rassegna “Anghelos – Vasi comunicanti”, esposizione curata dall’arch. Marisa Zattini per il Vicolo Sezione Arte di Cesena e ospitata a Cesena, alla Galleria d’Arte di Palazzo Ghini e alla Chiesa di San Zenone, fino al 28 novembre prossimo. A promuoverla è la Diocesi di Cesena-sarsina che dà l’abbrivio ad un progetto teso alla riflessione spirituale attraverso l’arte contemporanea, riattualizzando così le parole di Papa Paolo Vi nel rinnovamento di un rapporto proficuo con gli artisti del nostro tempo. Il titolo generale della mostra, “Anghelos - Vasi comunicanti”, va inteso come un grande contenitore ideato per sviluppare i temi degli eventi che si terranno nel triennio 2010-2013, ipotizzandone due all’anno, tutti declinati sulla figura dell’Angelo (l’Angelo Annunciatore, l’Angelo Vendicatore, gli Arcangeli, gli Angeli ribelli), a partire proprio da questo primo appuntamento dedicato all’Angelo a noi più vicino: l’Angelo Custode. Al nome Anghelos, la curatrice Marisa Zattini ha unito la specifica di ‘vasi comunicanti’, riferendosi a quel principio fisico secondo cui “un liquido contenuto in due contenitori comunicanti tra loro raggiunge lo stesso livello”, perché, come si legge nel suo testo in catalogo: “se gli Angeli sono il collegamento primo fra Dio e l’uomo, possono dunque essere intesi come una sorta di ‘vasi comunicanti’ capaci di mettere in relazione la nostra ‘sostanza’ umana con quella divina”. La mostra presenta 18 Opere di altrettanti artisti contemporanei, realizzate ad hoc per l’evento (15 opere + 3 sculture); un corpus di santini (circa 50) provenienti da collezioni private del territorio; 2 grandi Angeli Tocieri (Xviii sec.), appena restaurati per la Chiesa di Sant’agostino, e un suggestivo Angelo di Ilario Fioravanti proveniente da una collezione privata di San Marino. Nella Galleria d’Arte Palazzo Ghini sono allestite le opere (15 in totale) di: Gesine Arps, Paola Babini, Claudio Ballestracci, Paola Campidelli, Luca Freschi, Andrea Guastavino, Enrico Lombardi, Daniele Masini, Stefano Mazzotti, Nero (Alessandro Neretti), Luca Piovaccari, Pier Paolo Pollini, Paolo Poni, Monica Spada ed Erich Turroni. Ognuna di queste è incorniciata in un trionfale stendardo ripreso dall’iconografia di un santino francese di inizio secolo, serigrafato a cinque colori su lastra in anticorodal anodizzato in color argento (99x66 cm). Le lastre poi sono state consegnate agli artisti e ognuno di loro è intervenuto inscrivendo la propria opera in un ovale centrale, dando forma ad un immaginifico, personalissimo e unico Angelo Custode. Nella stessa sede, accanto all’Angelo in terracotta dello scultore-architetto Ilario Foravanti, ritroviamo i Santini, immaginette cartacee di antica devozione, divenuti ‘oggetti’ di grande interesse per il collezionismo contemporaneo. Qui, diventano strumento pregiato per intuire e completare visivamente il messaggio sacro raffigurato. Nella Chiesa di San Zenone, a fianco dei due Angeli torcieri, sono invece collocate le opere - tre ideali Angeli Custodi - degli scultori Francesco Bombardi, Alberto Mingotti, Aldo Rontini. L’incarico per la cura del progetto è stato conferito all’Architetto e Art Director Marisa Zattini, curatrice, dal 1989 ad oggi, di oltre 200 mostre pubbliche. All’architetto Augusto Pompili è stata affidata la progettazione delle strutture espositive e degli allestimenti; alla Società di Servizi e Progetti Espositivi Il Vicolo, la responsabilità dell’intera organizzazione e della cura editoriale del progetto. Un’opportunità per tutta la città di Cesena anche nell’ottica di sviluppo di un progetto culturale-artistico che tiene conto di una didattica ed una formazione ‘a tutto tondo’ - morale, etica ed estetica – rivolta ai giovani, alle scuole di ogni grado, su temi un po’ desueti e spesso disattesi. Non solo mostre d’arte, dunque, ma progetti interdisciplinari capaci di coniugare antico e contemporaneo, storia e tradizione popolare, mettendo in campo - e in relazione - competenze differenziate anche attraverso tavole rotonde e convegni.  
   
 

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