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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
 
   
  UE, IL VALORE REALE DELLA NATURA: UNA RELAZIONE ORIGINALE E INNOVATIVA CHE RIVELA LA CRITICITÀ ECONOMICA DELLA BIODIVERSITÀ

 
   
  Bruxelles, 21 ottobre 2010 - È stata pubblicata la relazione finale contenente i risultati di un progetto di studio durato tre anni dedicato all´esame dei benefici che il mondo deriva gratuitamente dalla natura. Il progetto Teeb – The Economics of Ecosystems and Biodiversity – che analizza il valore economico degli ecosistemi e della biodiversità, ha raccolto i migliori dati economici disponibili e dimostrato quanto i costi derivanti dal degrado degli ecosistemi e dalla perdita di biodiversità siano davvero troppo alti perché la nostra società possa permetterseli. Il progetto ha fatto riferimento ai risultati di migliaia di studi e ha preso in esame metodologie di valutazione, strumenti politici ed esempi di azioni provenienti da tutto il mondo. Basandosi su numerosi studi comparativi, la relazione propone dieci raccomandazioni per aiutare sia i cittadini che i responsabili politici a tenere conto della biodiversità quando giornalmente si trovano di fronte a scelte e decisioni. La Commissione europea è uno dei principali finanziatori dello studio, gestito dal programma delle Nazioni Unite per l´ambiente. Il commissario europeo responsabile per l´ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: "Sebbene il valore intrinseco della natura ci sia senza dubbio chiaro, è altrettanto importante riconoscerne il valore economico nella battaglia per arrestare la perdita di biodiversità. La Commissione europea ha sostenuto il progetto Teeb sin dall´inizio e continuerà a farlo. Rifletteremo su come inserire e attuare all´interno delle nostre politiche le analisi sviluppate dal progetto. La Commissione è inoltre disposta a sostenere iniziative provenienti da altri paesi che intendono dimostrare costi e benefici derivanti dagli investimenti per la gestione della biodiversità e dei servizi ecosistemici." Il responsabile dello studio Teeb, Pavan Sukhdev, ha affermato: "Lo studio ha documentato non solo l´importanza del mondo naturale per l´economia globale, valutabile nell´ordine di diverse migliaia di miliardi di dollari, ma il genere di mutamenti politici e di meccanismi di mercato intelligenti che possono generare idee nuove e stimolanti in un mondo assediato da un numero sempre maggiore di sfide a catena. La nota positiva è costituita dal fatto che molte comunità e molti paesi sono già perfettamente coscienti dell´utilità potenziale che deriva dal tener conto del valore della natura nel processo decisionale." Imparare a dare un valore alla natura - La relazione finale del progetto Teeb, intitolata "Mainstreaming the Economics of Nature", si aggiunge alle quattro già pubblicate nel corso degli ultimi tre anni. La relazione prende in esame tre ambiti – un ecosistema naturale (foreste), un insediamento umano (città) e un settore commerciale (attività mineraria) – illustrando come i concetti e gli strumenti economici descritti nello studio Teeb possono aiutare la società a incorporare nel processo decisionale, a tutti i livelli, il parametro costituito dal valore della natura. La relazione mostra come i pagamenti destinati ai servizi ecosistemici (Pes, payments for ecosystem services) possano contribuire a una migliore gestione del capitale naturale. In Messico, ad esempio, l´uso di un sistema Pes ha dimezzato la percentuale annua di deforestazione, protetto i bacini idrogeografici e le foreste pluviali ed evitato emissioni per un totale di 3,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Dato che più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane, le città rivestono un ruolo cruciale nel riconoscimento del capitale naturale necessario a mantenere e migliorare il benessere di chi vi risiede: per questo, l´approccio indicato dallo studio Teeb può rivelarsi estremamente importante. Un esempio: a Nagoya, in Giappone, un sistema basato sullo scambio di quote di diritti all´edificazione obbliga le imprese edili che sorpassano i limiti imposti agli edifici di grande altezza a controbilanciarne l´impatto tramite l´acquisto e la conservazione di appezzamenti di terreno tipici del paesaggio agricolo tradizionale giapponese. Dieci suggerimenti preziosi per tutelare la biodiversità - Lo studio Teeb si conclude con dieci raccomandazioni: 1.Rendere pubblici gli impatti provocati sulla natura e assumerne la responsabilità: ogni valutazione sulla biodiversità dovrebbe includere questi due elementi imprescindibili. 2.Migliorare la contabilità nazionale includendovi il valore economico dei flussi dei servizi ecosistemici e dei cambiamenti nel capitale naturale. 3.Dare priorità immediata alla compilazione di una rendicontazione concreta e coerente delle riserve forestali e dei servizi ecosistemici. 4.Includere nella contabilità aziendale fattori esterni quali i danni ambientali. 5.Far rientrare nella normale prassi commerciale i principi "impedire la perdita netta di biodiversità" oppure "impatto positivo netto". 6.Utilizzare i principi "chi inquina paga" e "recupero integrale dei costi" quali orientamenti autorevoli per riallineare i meccanismi di incentivo e le politiche fiscali. In alcuni contesti, il principio "chi beneficia paga" può essere invocato a sostegno di nuovi incentivi positivi. 7.I governi si pongano l´obiettivo di rendere conto pienamente degli aiuti erogati onde evitare effetti incentivanti perversi. 8.Mirare a creare, su scala transnazionale, una serie di aree protette più estese, efficaci ed equamente gestite; in quest´ambito, la valutazione degli ecosistemi può essere d´aiuto. 9.Procedere al più presto all´attivazione del meccanismo Redd per la riduzione delle emissioni causate dalla deforestazione e dal degrado forestale. 10.Prendere in maggior considerazione - negli interventi a favore dello sviluppo e nelle politiche che incidono sull´ambiente - il fatto che le popolazioni più povere del mondo dipendono dai servizi ecosistemici.  
   
 

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