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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
 
   
  UN CONVEGNO INTERNAZIONALE DI CONFRONTO SUI TEMI DELLŽARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E PORTUALE PER DARE UN CONTRIBUTO SPECIFICO IN TERMINI DI IDEE AL RESTAURO ED ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO VECCHIO DI TRIESTE.

 
   
  Trieste, 25 ottobre 2010 - EŽ questo lo scopo principale dellŽevento Patrimoni Portuali Industriali in Friuli Venezia Giulia, organizzato nel capoluogo giuliano dallŽassociazione Italia Nostra con il sostegno della Regione, dei Comuni di Trieste e Monfalcone, della Camera di Commercio e della Fondazione Crt. Il meeting, che prevede la partecipazione del The worldwide network of port cities (Le Havre) e della Hafencity University di Amburgo, rappresenta unŽoccasione dŽapprofondimento economico-architettonico dello sviluppo urbano degli spazi che si affacciano sul mare, con particolare riferimento alla promozione culturale, portuale e turistica. "Il territorio regionale e Trieste in particolare - ha affermato lŽassessore regionale alla Cultura, Elio De Anna - dispone di un ricco patrimonio di archeologia industriale che va recuperato: gli esempi classici di riconversione di tali aree portuali nel mondo sono il Puerto Madero di Buenos Aires ed il Water front di Cape Town che sono diventati dei veri luoghi di attrazione e sviluppo turistico". Nel corso dellŽevento, che raccoglierà significative esperienze internazionali ed italiane, sono previste visite guidate al Punto Franco Vecchio ma anche agli altri siti di rilevante importanza culturale della nostra regione, dalla centrale idroelettrica di Malnisio in Valcellina al complesso industriale di Torviscosa, dai Cantieri navali di Monfalcone al Villaggio operaio di Panzano. AllŽinaugurazione del convegno è stato sottolineato come sia giunto il momento di fare le necessarie scelte per riqualificare i 70 ettari del Porto Vecchio ancora in gran parte abbandonati. Questo, in prospettiva del rilancio della città e del territorio regionale a seguito dellŽallargamento europeo e dello sviluppo dei traffici in direzione sud del Mediterraneo. "Il Porto Vecchio - ha spiegato De Anna - potrebbe diventare attrattivo per unŽarea vasta e per una moltitudine di funzioni in chiave dello sviluppo del corridoio verticale dei traffici (le autostrade del mare) su Suez". SullŽannunciato allargamento del canale si è soffermato anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha ricordato come il Porto Vecchio rappresenti "una grande opportunità" per lo sviluppo della città. Il direttore generale del ministero per i Beni e le Attività culturali, Mario Lolli Ghetti, ha invece evidenziato il bisogno di considerare lŽimportanza socio-culturale del progetto di recupero del Porto Vecchio; il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, lŽurbanista Francesco Karrer, ha richiamato lŽattenzione sugli aspetti ambientali e paesaggistici della pianificazione costiera, sulla potenziale deriva immobiliarista degli interventi e sulla necessità di una vera integrazione urbanistica ed economica del progetto con lŽarea circostante. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere regionale Piero Camber ("sviluppo economico e commerciale nel rispetto del valore culturale del Porto Vecchio") e la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, che ha sottolineato come gli amministratori ed investitori dovrebbero delineare una visione strategica di sviluppo ed integrazione del Porto Vecchio nel contesto urbanistico circostante.  
   
 

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