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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
 
   
  ANZIANI IN LOMBARDIA: POTENZIARE CURE DOMICILIARI

 
   
  Milano, 23 ottobre 2010 - Ogni anno in Lombardia 40.000 persone superano la soglia dei 75 anni. Gli over 75 costituiscono il 9% della popolazione ma "pesano" per il 22% sui ricoveri e il 28% sulla spesa sanitaria. La percentuale maggiore di persone non autosufficienti si colloca tuttavia nella fascia degli ultraottantenni dove appare anche evidente il maggior ricorso all´istituzionalizzazione e ai servizi preposti alla cronicità. E´ il quadro tracciato dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, nel suo intervento al Convegno internazionale "Longevity: modelli di Welfare a confronto. Milano, Francoforte, Madrid, Parigi", promosso dal Comune di Milano e dal Pio Albergo Trivulzio e ospitato a Palazzo Marino. Nuovo Welfare - Il numero dei posti letto nelle 650 Rsa in Lombardia è di oltre 56.000, pari a quello di tutte le altre Regioni italiane messe insieme. "Una rete che intendiamo consolidare - ha detto l´assessore regionale - insieme al potenziamento dei Centri diurni integrati sul territorio e i servizi di assistenza domiciliare: quei servizi cioè che possono aiutare l´anziano a rimanere il più a lungo possibile a casa sua". La fascia 65-74 è oggi rappresentata da persone in uno stato di salute migliore rispetto a quello autoriferito e rilevato dall´indagine Multiscopo dell´Istat del 2005, grazie anche ad una campagna capillare sui corretti stili di vita e sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. "Ci dobbiamo attendere - ha sottolineato Boscagli - che questa popolazione arrivi all´età ´critica´ con un livello di autonomia e di capacità funzionali migliori di quelle oggi rilevate a parità di fascia di popolazione. Questi scenari devono essere affrontati con politiche di welfare che rispondano alle problematiche connesse alla non autosufficienza, ma al tempo stesso sappiano intervenire laddove sono presenti condizioni di fragilità sociale: vogliamo attuare politiche che valorizzino la persona anziana come risorsa, capace di produrre beni relazionali e capitale sociale". I nuovi modelli indicati dall´assessore regionale prevedono "La promozione di politiche di welfare più complesse, in grado di superare la settorializzazione con una programmazione trasversale". E´ quanto già inserito nel Programma Regionale di Sviluppo per la Ix Legislatura, proposto dalla Giunta e recentemente approvato dal Consiglio regionale lombardo, e che vede interagire politiche per la salute, per la casa e l´abitare, per il lavoro, per l´innovazione del sistema dei servizi, che complessivamente concorrono alla produzione del benessere delle persone, anche delle persone anziane e delle loro famiglie. Anziani Risorsa Sociale - "Supportare la famiglia nel suo lavoro di ´cura´ - ha spiegato l´assessore Boscagli - vuole anche dire promuovere politiche di conciliazione famiglia - lavoro che valorizzino tutti gli interventi e tutti i soggetti che contribuiscono a rendere reciprocamente compatibili impegni di lavoro e impegni per la famiglia. La persona anziana può essere destinataria di cure nelle situazioni di maggiore fragilità ma anche risorsa che aiuta nella cura, sia nei confronti dei figli e dei nipoti, sia nei confronti della comunità attraverso progetti ed interventi che potremmo definire di longevità attiva". A questo proposito l´assessore ha detto che si sta lavorando alla stesura di un protocollo d´intesa con Anci e con le associazioni più importanti che promuovono l´"invecchiamento attivo" (come Auser e Anteas, per esempio) finalizzato ad un coinvolgimento attivo degli anziani, nell´ambito della vita sociale cittadina, anche attraverso la realizzazione di specifici progetti. Modelli A Confronto - I lavori del convegno si sono svolti alla presenza di oltre 200 rappresentanti di enti pubblici e amministrazioni locali italiani e degli assessori al Welfare delle città di Madrid, Parigi e Francoforte intervenuti per affrontare il problema dell´invecchiamento della popolazione e per confrontarsi sui nuovi modelli di assistenza agli anziani. Il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha lanciato un appello per la costituzione di un Tavolo Permanente di Consultazione fra le principali aree metropolitane europee per lo scambio di esperienze positive e la condivisione di risposte alle criticità con un approccio coordinato e innovativo ai problemi della longevità. Al convegno è stata presentata la ricerca condotta da Hans Martens, Chief Executive dell´European Policy Centre (Epc), Centro Studi indipendente, con sede a Bruxelles, dedicato allo studio e alle ricerche sull´armonizzazione delle politiche dei Paesi dell´Unione Europea. L´indagine ha evidenziato prospettive e problematiche emergenti nell´Europa che invecchia e confrontato le esperienze innovative nell´assistenza sanitaria e sociale alle persone sopra i 65 anni in diversi Paesi del mondo. I dati presentati mostrano un sempre maggiore assottigliamento della fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà del 20%-25% nei prossimi 50 anni, con una conseguente diminuzione del gettito fiscale. La popolazione sopra gli 80 anni nello stesso arco temporale triplicherà e il numero degli anziani non autosufficienti raddoppierà. Dunque, l´Europa del futuro vedrà maggiori diseguaglianze sociali. La ricerca ha inoltre evidenziato come venga percepito il problema da parte della popolazione Europea annotando convergenze e differenze tra i vari paesi dell´Unione. Ne è emerso che gli europei hanno in comune la speranza di rimanere a casa propria, assistiti o meno, il più a lungo possibile. Aspettativa condivisa e promossa dai Governi degli Stati Europei anche perché sensibilmente meno onerosa.  
   
 

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