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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
 
   
  IL LAVORO AI DISABILI CENTRALE PER DIGNITA’ E AUTONOMIA PERSONA : E’ L’ OBIETTIVO DEL NUOVO MODELLO DISABILITA’A PARTIRE DA 2011 NEL VENETO

 
   
  Treviso, 25 ottobre 2010 - Si calcola che nel Veneto ci siano 120 mila persone disabili e 20 mila di esse potrebbero essere impiegate proficuamente nel mondo del lavoro. “E’ centrale dare lavoro ai disabili, innanzitutto per la loro dignità e per la maggior autonomia alla persona, e inoltre, cosa non secondaria, per investire meglio le risorse in questa stagione di forte difficoltà economica e finanziaria”. Lo ha detto l’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto che ha aperto i lavori del convegno “L’integrazione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggio sociale: qualità della vita e percorsi d’integrazione” promosso dalle Aziende Ullss del bellunese e del trevigiano e tenutosi il 22 ottobre a Treviso, nell’Auditorium del Collegio Pio X. “Vogliamo arrivare – ha detto Sernagiotto - partendo dal bilancio 2011 e dal nuovo piano sociosanitario a un rinnovato sistema di programmazione degli interventi nel campo della disabilità che non butterà via nulla di quanto sin qui raggiunto in anni di esperienza sul territorio, dalla residenzialità ai Ceod al Dopodinoi, perché è modelloche tutt’Italia ci invidia ma che deve integrarsi più in profondità nel sistema di lavorativo attraverso la linea dei progetti di “Vita Indipendente”. Questo tema - ha incalzato l’Assessore regionale - è uno dei più importanti per il mio assessorato. Per due motivi: gli anni dal duemila al duemilaotto sono stati anni ricchi, ma ora le risorse sono nettamente minori; nel passato abbiamo pensato più ad assistere le persone con disabilità senza puntare a un loro percorso di vita, invece ora va reso centrale attraverso il lavoro, la cooperazione sociale, le cooperative di tipo B. La via maestra è quella del lavoro, della partecipazione. Non voglio che un ragazzo disabile stia 24 ore nello stesso posto o nella stessa struttura: voglio che faccia una vita normale, si alzi al mattino, vada al lavoro poi in mensa poi ancora la lavoro e che poi torni a casa stanco e soddisfatto. Questo è l’obiettivo: la ‘vita indipendente’ della persona disabile. E ciò significa anche buona gestione delle risorse in un momento in cui sono limitate. Già da gennaio partiremo con queste scelte importanti, convocando le associazioni, la cooperazione sociale, il mondo imprenditoriale, per programmare questo nuovo modello. Insomma – ha concluso - va fatta un’importante riorganizzazione del sistema della disabilità del Veneto, la cui eccellenza è indiscussa in ambito nazionale, ma che va comunque rivisitata se, dopo la grande crisi del 2008, intendiamo dare risposte vere e non illusioni alle tante nuove esigenze provenienti dai disabili e dalle loro famiglie. Negli incontri capillari fatti in questi mesi nel territorio veneto per rendermi conto della situazione dei servizi sociali e sociosanitari sto verificando che ci sono molte esperienze innovative,spesso nate spontaneamente, e su di esse, sulle loro performances intendo basarmi per farne la base del nuovo modello sulla disabilità nel Veneto”.  
   
 

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