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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Novembre 2006
 
   
  UNA STAFFETTA PER L´EUROPA: I PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DEL NORD ITALIA DI CONFINDUSTRIA A SOSTEGNO DEL CORRIDOIO V

 
   
  Milano, 22 novembre 2006 - Il progetto ferroviario ad Alta Capacità del Corridoio V, che unisce l´Italia all´Europa dell´Ovest e dell´Est, ha importanza nevralgica per migliorare l´efficienza del sistema logistico nazionale, rilanciare la crescita e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle aree emergenti dell´economia mondiale. Il continuo rinvio delle decisioni, l´incertezza sui finanziamenti e sui tempi di conclusione degli iter autorizzativi, la prevalenza degli interessi locali su quelli generali, stanno esponendo l´Italia al grave rischio di emarginazione fisica ed economica dal processo d´integrazione europea e di apertura dei mercati internazionali. Per esprimere le ragioni del mondo produttivo a favore di questa opera strategica per tutto il Paese, Confindustria e le Associazioni territoriali del Nord Italia hanno organizzato l´iniziativa denominata “Una Staffetta per l´Europa”, che ha visto coinvolte in videoconferenza le associazioni industriali di Torino, Genova, Milano, Brescia, Bologna, Venezia e Trieste, cioè tutte le principali città interessate dall´Alta Capacità ferroviaria. L´evento di Confindustria fa seguito e si integra con quello promosso nei giorni scorsi dai Governatori delle regioni del Nord, nell´intento di superare l´emergenza infrastrutturale del Nord del Paese. "In questo modo", spiega il vicepresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, "l´industria italiana intende sollecitare una più chiara e decisa azione del Governo per dare certezza realizzativa e finanziaria alle opere da realizzare nelle diverse tratte, a cominciare dal collegamento Torino-lione". Diana Bracco Presidente Assolombarda Intervenendo alla videoconferenza "Staffetta per l´Europa" ha precisato che: “Assolombarda partecipa a questa "staffetta" perché il Corridoio 5 è indispensabile per Milano, per la Lombardia e per il Paese. Indispensabile per le nostre imprese e per la nostra economia. Senza il Corridoio 5, l´Italia perderebbe l´aggancio dai flussi economici europei e mondiali. Un solo dato: nel 2014 i Paesi dell´Est Europa e la Russia produrranno il 9,4% del Pil mondiale; restare tagliati fuori sarebbe una perdita enorme. Ma Milano e la Lombardia hanno un motivo in più per non rinunciare al Corridoio: sono il cuore economico del Paese, e rischiano il collasso infrastrutturale. Anche qui, un solo dato: per ogni chilometro di rete stradale, in Lombardia circolano 60 veicoli per il trasporto merci e vengono trasportate 22. 900 tonnellate di merce; la media nazionale è di 26 veicoli e di 7. 100 tonnellate; fate le proporzioni e sarà chiaro di cosa sto parlando. Dunque, per lo sviluppo economico e territoriale dell´area metropolitana milanese, già oggi la dotazione di infrastrutture è un nodo cruciale. Lo sarà ancor di più se avremo l´opportunità di ospitare l´Expo 2015, con i milioni di visitatori che un evento del genere produce. È un obiettivo per cui Assolombarda si sta impegnando al massimo, al fianco delle Istituzioni e dei cittadini, perché il processo di realizzazione dell´Expo: attiverebbe oltre 65. 000 nuovi posti di lavoro per i 5 anni necessari a preparare l´evento; avrebbe ricadute economiche notevoli: qualcosa come 13 miliardi di produzione e 7,5 miliardi di valore aggiunto. Il nesso con la situazione infrastrutturale è evidente. Nel 2008 dovremo dimostrare che Milano è più attrezzata di Smirne per accogliere I´expo. E nel 2015 — se nel 2008 saremo stati convincenti — dovremo gestire quasi 20 milioni di visitatori, decine di migliaia di volontari e un volume senza precedenti di flussi di merci. Per tutte queste ragioni — lo dico a nome degli imprenditori milanesi, ma la pensano così anche moltissimi cittadini — rispetto al Corridoio 5 il Governo non può tirarsi indietro. Per tutte queste ragioni ci aspettiamo che assuma un impegno sostanziale a realizzare l´intera opera. Che approvi in tempi molto rapidi il progetto definitivo della tratta di alta capacità ferroviaria Milano-verona. E che definisca altrettanto presto una programmazione temporale e finanziaria chiara per realizzarla. Questi sono i primi passi; quelli più urgenti; quelli che non si possono più rimandare. Ma ne servono altri, se vogliamo che il sistema di alta capacità ferroviaria sia utilizzato in tutte le sue potenzialità: serve la piena e completa liberalizzazione del settore ferroviario; servono incentivi concreti per sviluppare I´intermodalità e la logistica; servono i terminai intermodali e i relativi raccordi infrastrutturali; penso soprattutto all´area est di Milano; servono le infrastrutture ferroviarie di accesso ai valichi alpini, che oggi strangolano il trasporto delle merci. Gli svizzeri completeranno il tunnel ferroviario del Gottardo nel 2016: senza le connessioni, noi non andremo da nessuna parta. Soprattutto, bisogna sciogliere il nodo delle risorse: eliminare i vincoli che impediscono al partenariato pubblico privato di espandersi; dare piena attuazione al Titolo V della Costituzione in materia di federalismo fiscale; individuare fonti nuove di finanziamento. Per finanziare il tunnel ferroviario del Gottardo, la Svizzera utilizza parte dei proventi dei pedaggi autostradali e dei ricavi delle accise sulla benzina; perché in Italia non dovrebbe essere possibile? L´appuntamento per riparlare di tutti questi temi è gia fissato: è la Mobility Conference Exhibition, ormai alla sua 5a edizione, che si terrà il 29 e il 30 gennaio. E un evento nazionale per gli operatori del settore e per il grande pubblico, al quale invito fin d´ora tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo economico e produttivo del nostro Paese. Quest´anno, contiamo che saranno con noi il Presidente del Consiglio Prodi, i Ministri Di Pietro e Bianchi, i Governatori delle Regioni del Nord e i Sindaci delle principali città. A tutti loro chiederemo di esprimere pubblicamente un impegno formale per risolvere il problema drammatico delle infrastrutture. Anche questo, per dirvi quanto il tema stia a cuore alle nostre imprese2. .  
   
 

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