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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Novembre 2006
 
   
  ZUCCHERO: CONFAGRICOLTURA, RICONSIDERARE ASSEGNAZIONE SOMME DEL FONDO PER LA RISTRUTTURAZIONE PER TUTELARE I BIETICOLTORI

 
   
   Confagricoltura apprezza le dichiarazioni del commissario europeo all’Agricoltura Fischer Boel, che ha escluso operazioni di salvataggio dell’industria saccarifera nei Paesi che non hanno ancora proceduto alla ristrutturazione del settore. L’italia, infatti, è l’unico grande produttore europeo di zucchero ad aver imboccato questa strada, pagando un prezzo elevatissimo soprattutto a livello agricolo. A questo punto, se non si realizzerà l’auspicato e necessario coinvolgimento degli agricoltori nei progetti di riconversione dell’industria saccarifera, andranno prese opportune decisioni per garantire valide alternative colturali alle oltre 30. 000 aziende, per un totale di 140. 000 ettari, che hanno dovuto definitivamente dismettere la bieticoltura, con la chiusura degli zuccherifici di riferimento. E’ la richiesta che il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, fa al ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, di fronte al crescente stato di incertezza sul futuro del settore bieticolo saccarifero. Il danno economico, per queste aziende - spiega l’Organizzazione agricola - è duraturo e strutturale, e non è adeguatamente compensato dall’indennizzo “una tantum” che proviene dall’assegnazione del solo 10% dell’aiuto alla ristrutturazione dell’industria saccarifera e che, peraltro, andrà per la maggior parte a ristorare le perdite subite dalle imprese agromeccaniche. Secondo Confagricoltura, l’industria saccarifera nazionale, compensata della chiusura degli zuccherifici con aiuti comunitari per oltre 560 milioni di euro, non può sottrarsi all’impegno di assicurare un’opportunità di reimpiego delle superfici bieticole dismesse. La riconversione di queste aree verso colture agroenergetiche, al centro dei progetti presentati dai diversi gruppi saccariferi, sta perdendo di prospettiva, sia per la perplessità di alcuni enti locali sull’impatto ambientale dei nuovi insediamenti, sia per la difficoltà a creare filiere agroenergetiche nelle zone interessate, dati i limiti imposti a livello progettuale. “Se la nuova prospettiva non si concretizzasse – scrive il presidente Vecchioni al ministro De Castro - potrebbe rendersi necessario riconsiderare congruamente, a vantaggio della componente agricola, l’assegnazione delle somme inerenti il Fondo per la ristrutturazione, posto che il Fondo è l’unico strumento compensatorio che l’U. E. Affida agli Stati che ridimensionano sostanzialmente la produzione saccarifera. ” .  
   
 

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