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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Ottobre 2010 |
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FS, ACCORDO DI COOPERAZIONE CON LE FERROVIE SIRIANE
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Roma, 28 ottobre 2010 - Sarà una Società mista fra Italferr (Gruppo Fs) e Chemins de Fer Syrien (Cfs) a fornire, nei prossimi anni, servizi di ingegneria ferroviaria alla Siria e ai Paesi del Medio Oriente. La partnership rientra nell’accordo di cooperazione sottoscritto ieri a Damasco (Siria) da Mauro Moretti, Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato, e da Georges Mokabari, Direttore Generale delle Ferrovie siriane (Chemins de Fer Syrien). Presenti il Ministro dei Trasporti siriano Yaroub Badr, l’Ambasciatore d’Italia in Siria Achille Amerio e l’Amministratore Delegato di Italferr (Gruppo Fs) Renato Casale. Nel corso della visita tecnico/conoscitiva, effettuata in Siria in concomitanza con il decennale della cooperazione fra Ferrovie dello Stato e Chemins de Fer Syrien, i Vertici del Gruppo Fs hanno anche incontrato, in forma ristretta, Abdallah Dardari, Vice Primo Ministro siriano con delega agli Affari economici. La sottoscrizione dell’accordo, ulteriore riconoscimento a livello internazionale delle competenze del Gruppo Fs, rafforza la proficua collaborazione fra le Ferrovie italiane e quelle siriane. Ingegneri e tecnici di Italferr, infatti, già dal 2000 lavorano insieme ai colleghi siriani al potenziamento e ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria esistente, In particolare, per quanto riguarda gli standard di sicurezza e il comfort del sistema trasporti stico siriano. Fra l’autunno 2008 e la primavera 2009 Italferr insieme ai tecnici siriani ha redatto lo studio di fattibilità per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea Aleppo – Damasco, principale asse ferroviario della Siria. La Siria, nazione a forte vocazione turistica, è interessata da importanti investimenti per lo sviluppo della rete ferroviaria in previsione sia di un sostenuto sviluppo dell’industria turistica sia dei flussi di traffico merci dal Far East. La situazione socio/politica dell’Iraq e del Medio Oriente pone, infatti, il Paese al centro dei corridoi commerciali (ferroviari e marittimi) alternativi al Canale di Suez, ormai giunto a livello di saturazione. |
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