|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Ottobre 2010 |
|
|
  |
|
|
UNA SETTIMANA LUNGA… UN MESE A FAVORE DELLA MENTE
|
|
|
 |
|
|
Monza, 28 ottobre 2010 - I sette giorni previsti per la Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale non sono stati sufficienti tanto che il check-up gratuito del “ben dell’intelletto” è stato prorogato da Assomensana oltre il 25 settembre. Sull’onda dei risultati positivi, l’associazione ha allo studio altri progetti per proporre le strategie che rallentano l’usura della mente e del corpo. Nelle intenzioni dell’associazione di ricerca non profit Assomensana (di Monza), il periodo dal 20 al 25 settembre scorsi sarebbe dovuto bastare per lo svolgimento della Settimana della Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale, riservata per la terza volta allo screening delle condizioni cognitive degli italiani. Ma gli organizzatori avevano fatto male i loro conti: le richieste per effettuare gratuitamente il check-up delle facoltà intellettive individuali sono risultate così numerose che tutti i neuropsicologi aderenti hanno saturato i loro appuntamenti dedicati già nei primi giorni. Per merito dell’overbooking, gli specialisti sono rimasti a disposizione per quasi un mese, sempre a titolo gratuito, di quanti volevano sottoporsi ai test per controllare capacità cerebrali, come la fluenza verbale, la memoria visiva e dei nomi, il calcolo, l’orientamento e la concentrazione. E chi non ha fatto in tempo a prenotare e non ha potuto usufruire dell’iniziativa? Nessun problema, come afferma il presidente di Assomensana, il dottor Giuseppe Iannoccari: «per mettere alla prova e migliorare la propria abilità mentale, in attesa della quarta edizione della Settimana, il soggetto interessato può contattarci, telefonando al numero 039/2320032 oppure attraverso il nostro sito www.Assomensana.it. In tal modo potremo dare a tutti adeguate informazioni nonché i nominativi e gli indirizzi degli esperti coinvolti che però, in questo caso, al loro intervento, della durata di un’ora, applicheranno una tariffa di poche decine di euro». Ma tra gli scopi dell’associazione non ci sono solo l’esame e la definizione dell’identikit mentale delle persone e la Settimana della Prevenzione dell’Invecchiamento del “ben dell’intelletto”, dal 19 al 24 settembre 2011. In dirittura di “stampa”, a firma di Assomensana, c’è il Vademecum “Vivere 100 anni”, sottinteso sani, attivi e lucidi. In circa 40 pagine, con un linguaggio chiaro, vengono spiegate al pubblico le più recenti scoperte scientifiche, accompagnate dai consigli più utili, per la longevità del corpo e della mente. Dalle Linee Guida, messe a punto dai ricercatori per promuovere la salute dell’intero organismo e in particolare la vivacità del cervello, si apprendono regole semplici ma fondamentali. «L’adozione di uno stile di vita corretto, per arrivare in forma in tarda età, comprende un’alimentazione sana, ricca di vegetali e pesce, un sonno riposante, una vita sessuale ottimale, il controllo del peso e una regolare attività fisica», riferisce il presidente, «Alla ginnastica del corpo occorre abbinare quella del cervello. Il “fitness della mente” si pratica mediante tecniche particolari che consentono di mantenere performance cognitive costanti e ad alto livello». Per diffondere i metodi che garantiscono l’efficienza mentale, come il “training cognitivo” personalizzato, Assomensana sta valutando alcuni progetti da realizzare nel 2011, molti dei quali per ora top-secret ma che verranno svelati nel corso del prossimo anno. «Probabilmente ripeteremo Mentathlon, la competizione per tutte le età, basata su gare riguardanti prestazioni di logica, memoria visiva, calcolo e ragionamento, che ha riscosso un grande interesse nel 2008», anticipa il neuropsicologo, «Inoltre vorremmo istituire appositi “ambulatori” e portare i nostri corsi in location del benessere». Nel frattempo, non resta che attendere gli eventi, proteggendo e allenando la mente ogni giorno, perché nessuno è esente dall’affievolirsi delle prestazioni cerebrali, avverte il dottor Iannoccari: «Svolgere mansioni intellettuali (come fanno giornalisti, manager, insegnanti, scrittori, ecc.) non allontana il rischio in quanto ogni professione tende a specializzare alcune funzioni e aree del cervello mentre ne lascia inattive altre. A lungo andare questa “stasi” si trasforma in “perdita” di collegamenti sinaptici e i neuroni riducono la loro prestanza. In poche parole, la mancanza di esercizio favorisce la “caduta” delle attività cerebrali che vengono usate di meno. Sulla base di questi rilevamenti, la ricerca nell’ambito delle neuroscienze ha realizzato programmi di stimolazione cognitiva che si sono dimostrati efficaci per sviluppare e potenziare le risorse mentali, ritardando la fisiologica diminuzione di capacità, come attenzione, orientamento spazio-temporale e ragionamento, che inizia a manifestarsi già dai 30 anni d’età». |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|