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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
 
   
  LIGURIA: IMPOSSIBILE REDIGERE UN BILANCIO CON QUATTRO MILIARDI DI TAGLI L´ASSESSORE AL BILANCIO ROSSETTI DESCRIVE LE CRITICITÀ DELL´ATTUALE FASE DI DEFNIZIONE DEL BILANCIO

 
   
  Genova, 2 novembre 2010 - “Come Conferenza dei presidenti delle regioni abbiamo ottenuto una settimana prima di discutere il decreto sul federalismo fiscale, perché ora il rischio è che il federalismo stesso abbia un totale svuotamento delle risorse che le regioni dovrebbero gestire in modo autonomo. Siamo infatti in attesa di capire se i 4 miliardi di tagli che sono diventati 4,4 non siano riducibili”. Lo ha detto Venerdì 29 Ottobre l’assessore al Bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti al termine della seduta della Giunta regionale chiamata a discutere della formazione del bilancio 2011. “Il problema non riguarda solo le regioni del centrosinistra – spiega Rossetti – il problema riguarda tutti, a cominciare dal piano sanitario nazionale con il problema degli anziani il cui costo è maggiore rispetto ai giovani, ma non viene riconosciuto dal Governo, con pesanti conseguenze per una regione come la Liguria che ha un alto numero di over 65enni. Inoltre non si comprende come la nostra regione che ha già speso tutti i Fas nel primo periodo di finanziamento oggi non abbia i fondi per le aree sottoutilizzate sbloccati perché, secondo il Governo, alcune regioni del sud governate dal centrodestra non hanno speso ancora i vecchi Fas”. “Forte - ha ribadito Rossetti - è la preoccupazione che i criteri di riparto dei tagli sostengano una fase politica molto difficile all’interno del centrodestra”. “La proposta del Governo – ha concluso Rossetti – di usare i fondi Fas per la spesa corrente riguardante la sanità pubblica e per gli investimenti e non invece per costruire strade o ferrovie o per riparare i danni dalle alluvioni, vuol dire non andare verso il futuro”. Per quanto riguarda il federalismo fiscale poi Rossetti ribadisce che “il problema è la mancata indicazione da parte del Governo dei Lep, i livelli essenziali dei pubblici servizi, senza i quali non si possono conoscere le risorse che lo Stato deve metterci, così come per il trasporto pubblico locale che è in crisi perché non ci sono i soldi ma che necessita anche di un quadro di riferimento per evitare che i cittadini più deboli siano quelli più danneggiati”.  
   
 

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