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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
 
   
  LA GIUNTA REGIONALE DELE MARCHE TUTELA L``ACQUA COME BENE PUBBLICO.

 
   
  Ancona, 2 novembre 2010 - A proposito della interpretazione del consigliere Massimo Rossi riguardante presunte intenzioni della Regione di ´consegnare a privati le sorgenti d´acqua´, l´assessore al Bilancio Pietro Marcolini ha immediatamente replicato: ´Forse Rossi ha letto qualcosa di diverso rispetto al testo dell´art. 38 del documento di assestamento di bilancio che la giunta ha preparato sulla scorta di quanto gia` previsto anche da altre Regioni come ad esempio l´Emilia Romagna, fermamente in difesa delle prerogative pubbliche della gestione del bene acqua´. La priorita` pubblica non solo va tutelata contro possibili incontrollabili invadenze che intendono ribaltare l´attuale assetto di gestione e quindi di distribuzione dello stesso bene primario. Semmai al contrario la decisione della giunta regionale guadagna tempo, bloccando nuovi affidamenti e proroghe, in attesa delle procedure che saranno espletate in attuazione del Decreto Ronchi con scadenza il 31. 12 del 2011 e che si auspica possano essere modificate. A conferma della volonta` della giunta di operare per il mantenimento della proprieta` pubblica delle risorse idriche va ricordato che nel dicembre 2009 dalla Regione Marche e` stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale il cd Decreto Ronchi che prevede la privatizzazione della gestione di tali risorse. ´La giunta regionale condivide ´ ha aggiunto l´assessore Marcolini ´ le preoccupazioni per la gestione futura dell´acqua e non attendera` inerte l´attuazione e l´organizzazione di bandi inerenti modalita` di gestione che possano portare a formule nocive per la fruibilita` di un bene pubblico come l´acqua´. La giunta regionale delle Marche ritiene che l´acqua sia un bene pubblico e universale a tal punto che di fronte ad una legge nazionale gia` in vigore che privatizza la sua gestione sta cercando di evitarne gli effetti peggiori. E´ proprio in questa chiave che va inteso l´art. 38 della legge di Assestamento di Bilancio. Infatti, di fronte all´imprescindibile svolgimento delle gare nel caso di nuovi affidamenti del servizio la disposizione legislativa regionale li vieta, insieme alle proroghe e ai rinnovi, almeno fino al 31 dicembre 2011, soggiungendo inoltre che ´i soggetti gestori sono comunque tenuti a garantire la continuita` del servizio pubblico e gli interventi anche relativi a reti ed impianti sino alla attivazione della nuova gestione´. In questo senso ´ ha concluso Marcolini ´ la mobilitazione popolare ci puo` coinvolgere, ma nei confronti delle norme nazionali che contestiamo´.  
   
 

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