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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
 
   
  LA GIUNTA TOSCANA RIFORMA L´ISEE PER L´ACCESSO AL WELFARE NELLA FINANZIARIA LE LINEE GUIDA PER UN NUOVO REDDITOMETRO MOLTI REDDITI NON PIÙ ESENTI. SCONTI PER FIGLI PICCOLI E ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

 
   
  Firenze, 2 novembre 2010 - Nel 2011 arriva il redditometro toscano. Va in pensione infatti l´Isee. O meglio sarà modificato rispetto a quello che è oggi. Nella bozza di finanziaria licenziata dalla giunta regionale e che dovrà essere discussa ed approvata dal Consiglio entro la fine dell´anno c´è infatti una prima riforma dell´indicatore della situazione economica equivalente: l´Isee appunto, strumento principe per misurare i mezzi economici di una famiglia e determinare di conseguenza tariffe di accesso a numerose prestazioni. Il presidente della Toscana Enrico Rossi lo aveva annunciato a settembre. “Non aumento le tasse – aveva detto – Ma i tagli del governo sono pesanti e prima di tagliare servizi importanti potremo ch iedere un contributo maggiore a chi guadagna di più, in modo da concentrare le risorse a disposizione sulle famiglie e i soggetti più deboli. Per questo serve un nuovo redditometro per il welfare”. Uno strumento che meglio dell´Isee possa misurare la ricchezza familiare e consentire quindi una maggiore equità. Uno strumento che tenga conto per esempio, in futuro, delle spese sostenute per i figli piccoli o per gli anziani che non sono autosufficienti. Un indice che consideri alcuni redditi non tassabili, che oggi non rientrano nel calcolo dell´indicatore, ma che possono fare la differenza. Da dodici anni uno strumento per mille usi - L´isee è stato inventato nel 1998 e sicuramente si è rivelato una misura più precisa del semplice reddito lordo. Uno strumento mille usi e una formula unica per misurare e mettere a confronto la capacità di spesa di famiglie che uguali non so no, a cominciare dalle dimensioni: sommi i redditi, ci aggiungi un quinto dei conti bancari, Bot, fondi di investimenti e proprietà immobiliari, sia pur con alcune franchigie, e poi dividi il tutto per un coefficiente in base a quante persone vivono nello stesso nucleo. Per dodici anni l´Isee è stato utilizzato per accedere a numerosi servizi: dalla determinazione delle rette per il ricovero degli anziani in strutture assistite al calcolo delle soglie di esenzione per determinate prestazioni sanitarie, dall´accesso agli asili nidi e le borse di studio al rimborso dei libri scolastici o l´abbattimento delle tasse universitarie. L´isee è servito anche per stabilire o meno il diritto ai bonus sulla bolletta telefonica, elettrica o del gas. O per l´assegno regionale una tantum per i disoccupati privi di ammortizzatori sociali o in difficoltà con il mutuo. Il nuovo Isee: la modifiche in Finanziaria - Ora si cambia. Peserà di più la presenza di minori, anziani e disabili. Per ogni figlio, fino ad una certa età, potrebbe essere considerata una franchigia sui redditi dichiarati. Ma saranno soprattutto considerati tra i redditi disponibili gli assegni di accompagnamento ed altre indennità assistenziali e somme esenti su cui oggi non si pagano le tasse e che non rientrano nell´Isee. Nella finanziaria vengono definiti questi due nuovi criteri. Alla legge seguirà un atto di indirizzo della giunta ed un regolamento. Altri criteri allo studio - Ma altre modifiche potrebbero aggiungersi nel corso del 2011. Così, come l´Isee diminuirà in presenza di più figli minori e persone non autosufficienti, potrebbe crescere (a parità di reddito) in presenza di beni di lusso o spese particolari: se qualcuno in famiglia ad esempio frequenta una scuola privata, se sono state stipulate assicurazioni sulla vita, se ci sono più autovetture di proprietà, magari di grossa cilindrata, oppure una barca o altri generi di lusso. A dichiarare redditi, patrimonio e spese saranno sempre le famiglie, con un´autocertificazione. Ma cresceranno anche i controlli. Altrove in Italia - La Toscana non è la sola che ha provato a modificare l´Isee. A Trento l´indicatore è stato sostituito dall´Icef, calcolato per ogni individuo e non per famiglia, e con soglie, variabili e pesi che cambiano a seconda della prestazione richiesta e di chi la richiede. L´idea è che un anziano che domanda assistenza o un giovane che chiede un nido non possano essere messi esattamente sullo stesso piano. A Trento inoltre il patrimonio, soprattutto se grande, conta molto di più. Nella città di Parma è stato introdot to una sorta di quoziente familiare che addolcisce la tariffa, che conseguirebbe all´applicazione dell´Isee, quando la famiglia cresce. Perché una famiglia grande necessita di maggiori spese.  
   
 

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