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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
 
   
  DISABILITÀ: SEMINARIO A PERUGIA “AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO E TRUST DI PROTEZIONE”: “NECESSARIO SALTO DI QUALITÀ”

 
   
   Perugia, 29 ott. 010 – L’umbria ha istituito fin dal 2004 l’”amministratore di sostegno”, come figura protettiva e di stimolo, destinata a coloro che, a causa di infermità o menomazione, non riescano a provvedere a sé ed ai propri interessi: ma ora (dopo una lunga fase di sperimentazione) è tempo di un “salto di qualità”, è necessario “mettere a sistema” tutte le azioni e gli strumenti necessari, per vincere la generale “sfida della disabilità”. È quanto è emerso dal seminario di studio “Amministrazione di sostegno e ‘trust’ di protezione”, promosso dalla Direzione Sanità e Servizi Sociali della Regione Umbria presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio, per fare il punto sulla legislazione relativa alle tutele dei diritti civili e sociali delle persone in tutto o in parte prive di autonomia nella vita quotidiana. Accanto al tema dell’amministratore di sostegno (nominati dal giudice tutelare, sono in Umbria 1631), il seminario – grazie anche alla presenza degli onorevoli Rocco Girlanda della commissione Parlamentare Giustizia e Gero Grassi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali – si è occupato dell’importante problema del “‘trust’ di protezione”: come, cioè, garantire ai disabili, dopo la morte dei genitori, risorse economiche adeguate, per garantir loro una vita dignitosa. Su questo tema, c’è una proposta di legge del 2006, ripresentata nel 2008, che prevede la costituzione di un “patrimonio separato” per il figlio disabile, salvaguardandolo dalla divisione dei beni co-posseduti con gli altri membri della famiglia. “È un tema cruciale – ha sottolineato il prof. Antonio Pozzo dell’Università degli Studi di Perugia -, perché troppo spesso i portatori di handicap non sono tutelati sotto questo aspetto”. “L’umbria ha mostrato in tutti questi anni grande attenzione e sensibilità alla questione degli amministratori di sostegno per la tutela sociale e patrimoniale di chi non è autosufficiente – ha detto Carla Casciari, vicepresidente della Regione Umbria, nel suo indirizzo di saluto -, introducendo fin dal 2004 una figura che è stata salutata come una innovazione tra le più sentite ed attese dagli interessati. Ora, occorre andare avanti e fare un salto di qualità”. I dati relativi all’Umbria parlano (dal 2001 al 2010) di 1374 interdizioni, 126 inabilitazioni e 1631 amministrazioni di sostegno. “Il superamento dell’istituto della interdizione attraverso l’amministrazione di sostegno – è stato sottolineato nel seminario – ha un significato sostanziale, in quanto non esclude più il portatore di infermità dal rapporto giuridico privato”.  
   
 

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