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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Novembre 2010
 
   
  CALZATURE, RISCATTO DEL MADE IN ITALY IN USA (+10% L’EXPORT)

 
   
  Un rimbalzo di quasi il 10% a volume. Per un giro d’affari che, anno su anno, è cresciuto di oltre 12%. E’ il bilancio dell’import di calzature made in Italy in Usa relativo ai primi otto mesi del 2010. Dati che in termini assoluti - secondo le statistiche del dipartimento del Commercio americano - quantificano in 10,4 milioni di paia le spedizioni di scarpe italiane oltre Atlantico, per un corrispettivo monetario di 592,2 milioni di dollari. Un’ottima performance - commenta Trend Calzaturiero - che non è bastata però a recuperare il terreno perso nei dodici mesi del 2009, anno in cui l’export tricolore, sotto la scure della crisi, si era ridotto in Usa di un terzo rispetto al 2008, accusando un meno 32% in termini di fatturato. L’italia si conferma il quinto fornitore per volumi (la precedono Cina, Vietnam, Indonesia e Brasile) e il terzo per giro d’affari, alle spalle solo di Pechino e Hanoi. Nonostante il recupero, la quota del made in Italy sull’import a stelle strisce è rimasta ancorata al 4,4% del 2009 (il dato è riferito ai valori), un risultato che si confronta con il 76,1% della Cina (anche questo invariato su base annua) e con il 7,9% del Vietnam, che ha incrementato invece il suo peso relativo in Usa. Negli ultimi sette anni - rivela Trend Calzaturiero - il foowear made in Italy sul mercato americano ha subito gli effetti della pressione concorrenziale dei competitor asiatici, con il testa il paese del Dragone che esporta in Usa quasi 2 miliardi di paia di scarpe l’anno. Nel 2003 la quota italiana, sempre in termini fatturato, era all’8,1%; un dato sceso nel 2006 sotto la soglia del 6% e ridimensionato al 4,4% nel 2009.  
   
 

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