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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Novembre 2010
 
   
  DAL 12 AL 19 NOVEMBRE PALAZZO MARGUTTA RENDE OMAGGIO CON UNA RETROSPETTIVA A FABRIZIO ZITELLI, ARTISTA DEL “COLORE PURO”

 
   
   Roma, 4 novembre 2010 – Dal 12 al 19 novembre, a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55), la Galleria “Il Mondo dell’Arte” rende omaggio attraverso un’interessante retrospettiva – a trent’anni di distanza dalla sua prima personale nella Capitale, ospitata nella stessa prestigiosa sede – al pittore mantovano Fabrizio Zitelli (1928-2007). Artista attento e appassionato, sensibile alla cultura e alla tradizione dell’arte contemporanea, talento allo stato puro, si dedicò alla pittura, alla scenografia, alla grafica figurativa moderna, ottenendo fin da subito un enorme consenso da parte del pubblico e della critica e collezionando numerosi premi. Il suo accostarsi alla tela e il suo misurarsi con la realtà circostante per affrontare i rischi di nuove stimolanti avventure è entusiastico ed esplosivo allo stesso tempo e lo si evince da ogni suo lavoro. Il senso della composizione che lo caratterizza, l’esaltazione luminosa a cui egli assoggetta il colore, ma anche il decorativismo e gli audaci accostamenti di tinte diverse – caratteristiche queste dei pittori fauves, da Matisse a Derain, ma anche di un Cézanne, Van Gogh o Gaugin – fanno parte del suo linguaggio e vengono concretizzati grazie alla forte capacità espressiva dell’autore in una pittura che, costruita su una tonalità cromatica dall’intensa carica vitale, non è più solo illustrativa o simbolica, ma è fine a sé stessa e si esalta con la quotidianità. Sulle sue tele il colore puro, che vive nella sua più gioiosa e irrefrenabile vitalità, creando lo spazio per accostamenti e contrapposizioni di zone diverse e articolandosi secondo un ritmo dettato dalla propria armonia emotiva, egli riproduce la sua felicità quotidiana, intima e individuale. Il rosso, il giallo, l’arancione, il blu, il lilla, il viola e il rosa invadono la superficie, si fanno luce, figure, oggetti. Diventano, di volta in volta, i gerani, la terrazza assolata, la finestra spalancata, il tavolo o l’angolo del giardino, ma anche la pineta, lo studio, i volti familiari dei figli e della moglie Laura, a cui l’artista regala il ruolo di adorata modella. Colorista convinto e convincente, Fabrizio Zitelli riesce a trascinare sulla tela, con piglio ed energia, il ricordo dell’attimo appena trascorso eppure contemporaneo, decorandolo con una cura e una raffinatezza che ricordano Matisse. L’ampia raccolta di lavori pittorici in mostra vede presenti oltre 50 pezzi, tra cui circa venti mai esposti e realizzati per lo più tra il 1994 e il 2000. A raccontare le tappe di una vita artistica tanto lunga quanto prolifica – accanto al primo quadro, datato 1946, e all’ultimo lavoro che, non firmato, è stato completato dal pittore proprio nei suoi ultimi giorni - pure qualche bozzetto e costume di scena, silenziosi testimoni dell’influenza del teatro e della scenografia sulle sue tele. Tutte le opere presenti nella prestigiosa galleria romana in questa retrospettiva con la quale la famiglia ha scelto di rendergli omaggio offrono al pubblico una possibilità unica: ammirare uno spaccato importante della vasta e ricca attività di questo pittore contemporaneo, premiata - tra l’altro - con riconoscimenti significativi. L’appuntamento per il vernissage è fissato per venerdì 12 novembre 2010 dalle 17.30 alle 21.00. A curare l’allestimento dell’intera esposizione i galleristi Remo Panacchia e Adriano Chiusuri e il Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte e direttore artistico de “Il Mondo dell’Arte”, che - da anni - propone nella sede espositiva di Via Margutta artisti professionisti, Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. La mostra sarà accompagnata da un esauriente catalogo di 60 pagine circa sulla vita e le opere di Fabrizio Zitelli. Il testo è introdotto da una presentazione critica di Mario Lunetta intitolata Fabrizio Zitelli: una pittura del contatto come conoscenza e come memoria. Note biografiche: Pittore, scenografo e grafico figurativo moderno, Fabrizio Zitelli, mantovano di nascita e romano d’adozione, intraprende giovanissimo, nel 1946, gli studi di pittura del restauro sotto la guida del Maestro Assirto Coffani. A partire da allora e fino al 1978 è presente alla Galleria Andreani di Mantova. Nel 1948 è con una personale a Palazzo della Ragione e, l’anno successivo, a Casteldario dove gli viene assegnato il primo premio per il “Bianco e Nero”. Nel 1951, a Napoli, alla Mostra Nazionale di Scenografia, espone bozzetti di scena e costumi che gli valgono un primo premio. Trasferitosi a Firenze, incontra il Maestro Gianni Vagnetti, allievo di Braque, sotto la cui influenza prosegue gli studi di pittura. Nel 1953 si diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti con due studi sulla scenografia di Meyerhold e di Fiodorowski. Nel 1954, alla Mostra Nazionale di scenografia di Napoli, espone scene e costumi per Peer Gynt di Ibsen. Di lì a poco viene premiato come miglior scenografo e costumista del gruppo toscano. Questa attività, svolta per anni, influenzerà profondamente anche i suoi lavori pittorici. Negli anni ’60 si dedica alla scenografia per diversi teatri tra cui La Pergola di Firenze, il Comunale di Mantova e quello di Pistoia. Negli anni ’70 riprende i pennelli prendendo parte a varie collettive in diverse città italiane e preparando delle personali. A partire dagli anni ’80 le esposizioni si fanno più numerose: nel 1980 è con una personale a Palazzo Margutta (Roma), nel 1981 a Palazzo dei Priori (Perugia) e alla Galleria Andreani (Mantova), nel 1982 alla Galleria Comunale Manuzio (Latina), nel 1983 alla Galleria “Il Gioiello” (Bologna), nel 1987 alla Galleria La Torre (Mantova). Contemporaneamente prende parte anche a diverse collettive: nel 1984 è a Villa Bonelli (Roma), e a Manciano (Grosseto); nel 1985 al “Premio Pier della Francesca” (Arezzo); nel 1986 al Premio Marzaroli (Salsomaggiore). Espone in importanti personali a Roma (Palazzo Cenci nel 1987 e nel 1990), a Gemona del Friuli e a Milano nel 1994.  
   
 

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