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Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Novembre 2010
 
   
  MILANO (STUDIO MARCONI ’65): ENRICO BAJ PLASTICHE - SERIGRAFIE E MULTIPLI IN PLASTICA 1967 / 1973 - APERTURA MOSTRA: 11 NOVEMBRE H 19

 
   
  Giovedì 11 novembre lo Studio Marconi ’65 presenta la mostra Baj Plastiche. Serigrafie e multipli in plastica 1967-1972. In contemporanea all’inaugurazione in Fondazione di Enrico Baj – Plastiche, che documenta la ricerca dell’artista dal 1963 al 1970 attraverso personaggi e cravatte in plastica e collages con il lego, lo Studio Marconi ’65 espone invece una selezione dell’opera grafica di Enrico Baj realizzata utilizzando questo nuovo materiale. I disegni e le serigrafie di Baj non sono la semplice trasposizione grafica delle sue opere, ma rivelano la continua ricerca dell’artista sulla materia e sulle sue infinite possibilità espressive. Nelle grafiche emerge ancora di più l’interesse artigiano di Baj nei confronti della materia, di cui cerca ogni segreto, combinando diverse tecniche per abbattere modalità compositive ormai superate. In questa occasione sono esposte serigrafie e multipli in plastica. Negli anni ’60 la plastica era un materiale nuovo. Baj ne è profondamente affascinato ma allo stesso tempo la assume a simbolo del progresso tecnologico e della società industriale, che spesso critica e deride. ­­In mostra una galleria di buffi e colorati personaggi tratti dalla cartella Ça (edizione di lusso del libro di Joyce Mansour contenuto in un oggetto a specchi numerato e firmato dall’autore) e altri come Celibatario (1969), Sposa (1969) e Patrono della Croce Rossa (1969) dalla cartella Plastik Plastik. Protagonisti di quella commedia dell’arte di cui Baj si fa regista, prendendo di mira con ironia una borghesia ottusa e che fonda i suoi principi in falsi luoghi comuni e comportamenti stereotipati. Enrico Baj nasce a Milano nel 1924 e, dopo gli studi all’Accademia di Brera, si impone come uno dei principali protagonisti dell’avanguardia italiana. Dopo la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano nel 1951, fonda il Movimento Nucleare, che ha l’appoggio critico di Giorgio Kaisserlian e di cui hanno fatto parte Joe Colombo, Sergio Dangelo, Angelo Dova e il poeta Beniamino Dal Fabbro. Nel 1954 promuove il Movimento Internazionale per un Bauhaus immaginista, e l’anno seguente fonda la rivista “Il Gesto”, a cui collaborarono anche Manzoni e Fontana. Nel 1957 pubblica il manifesto Contro lo stile, sottoscritto da vari esponenti dell’avanguardia internazionale, e nel 1963 fonda l’Institutum Pataphysicum Mediolanense per promuovere la “scienza delle soluzioni immaginarie”. Erede dello spirito surreal-dadaista, sperimentatore di tecniche e soluzioni stilistiche inedite, realizza collages e assemblages polimaterici avvalendosi dei materiali più diversi, come stoffe, tappezzerie e fodere di materassi, medaglie e frammenti metallici, specchi e vetri colorati. Dai Generali ai Mobili in stile, dalle Dame al Giardino delle delizie, la sua produzione mostra uno spirito dissacrante dalle sottili implicazioni politiche, che si fanno più evidenti in opere come I funerali dell’anarchico Pinelli. Ha un’intensa attività espositiva fin dalla seconda metà degli anni cinquanta, con numerose personali organizzate in tutto il mondo e con la partecipazione a grandi rassegne d’attualità. A partire dal 1967 espone regolarmente allo Studio Marconi, e negli anni settanta ha le prime importanti retrospettive (Palazzo Reale, Milano; Museum Boymans van Beuningen, Rotterdam; Palais des Beaux-arts, Bruxelles). Tra le mostre degli anni seguenti vanno almeno ricordate l’ampia antologica allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2001-2002. Dopo la morte dell’artista, avvenuta il 16 giugno 2003, una grande retrospettiva ha coinvolto diverse sedi milanesi (Spazio Oberdan, Accademia di Belle Arti di Brera, Galleria Giò Marconi, Fondazione Mudima). Nel maggio 2004 si è aperto a Pontedera “Cantiere Baj”, una serie di manifestazioni che si concludono con la realizzazione nel dicembre del 2006 di un grande mosaico lungo cento metri sul muro che costeggia la ferrovia. Il progetto per il Muro di Pontedera, costituito da dieci cartoni con collage di elementi di meccano, è l’ultima opera di Baj, portata a termine pochi giorni prima della morte. Nel maggio 2007 la Friedrich Petzel Gallery di New York ha presentato una selezione di opere di Baj dalla fine degli anni Cinquanta al 2002. Nel 2008 due mostre monografiche: da gennaio a marzo alla Fondazione Marconi di Milano Baj, Dame e Generali ripropone il tema più “classico” dell’artista; da marzo a maggio Baj, Apocalisse, nel Chiostro di Sant’agostino a Pietrasanta presenta la più grande installazione realizzata da Baj. Nel 2009, La Fondazione Marconi ha allestito la mostra, Baj. Mobili animati che prende il titolo dalla bella monografia che Germano Celant ha dedicato a questo ciclo di opere degli anni ’60. Nel 2010 nel Castello Pasquini di Castiglioncello, la mostra Baj. Dalla materia alla figura. Info: Studio Marconi ’65, Via Tadino 17, 20124 Milano, Tel & Fax 02 29511297, info@studiomarconi.Info , www.Studiomarconi.info , Apertura mostra: 11 novembre 2010, Durata mostra: 12 novembre – 23 dicembre 2010, Orari: martedì – sabato ore 11 – 19,30  
   
 

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