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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Novembre 2010
 
   
  SICUREZZA URBANA: QUANDO GLI STUDENTI SONO... ´VIGILI´ PRESENTATE LE “32 TESI PER LA SICUREZZA” DOPO IL PRIMO MASTER INTERUNIVERSITARIO SCADE IL 15 NOVEMBRE IL TERMINE PER ISCRIVERSI ALLA SECONDA EDIZIONE DEL MASTER

 
   
  Firenze, 4 novembre 2010 - Hanno studiato “sicurezza urbana” in un master organizzato dalla Regione con le tre Università toscane. Sono tutti (tranne uno che lavora alla Polizia di Stato) agenti di Polizie locali e ciascuno di loro ha concluso gli studi con una tesina che affronta aspetti specifici. Regione Toscana, Università (Firenze, Pisa, Siena) e Forum italiano per la sicurezza urbana hanno organizzato la presentazione dei lavori (“32 tesi per la sicurezza”) che, questa mattina, è stata ospitata nell’auditorium fiorentino di “Sant’apollonia” e conclusa, nel pomeriggio, con la proiezione di un film (“La paura si-cura”) del regista Gabriele Vacis. Una dozzina di queste “tesi” sono state presentate nel dettaglio con il coordinamento di Anna Coluccia, Fedele Ruggeri e Annanick Magnier, docenti nei tre atenei, dopo gli interventi di Giorgio Marsiglia (Università di Firenze) e Fedele Ruggeri (Università di Pisa) rispettivamente coordinatori della prima e della seconda edizione del “master” (per informazioni web: cops.Sp.unipi.it. La scadenza per il secondo master è fissata al 15 novembre). Assai variegati i lavori di questi particolari studenti-vigili (le tesine sono state discusse pochi giorni fa): dalle campagne di comunicazione istituzionale sulla sicurezza stradale ai sindaci sceriffo, dalle nuove forme di prostituzione ai vandalismi giovanili, dalle ronde fra cittadini alle gestioni associate delle polizie municipali. Tre i gruppi di tesine oggi illustrate in Sant’apollonia: una ha riguardato gli strumenti giuridici per la sicurezza, una i rapporti fra sicurezza urbana e integrazione sociale, ma si è partiti con esempi e problemi. Nell’eterna lotta fra “guardie” e “ladri” non potevano ad esempio manc are riflessioni sul vandalismo (“Un fenomeno difficilmente contrastabile”, mette le mani avanti il titolo della tesina). L’unico agente della Polizia di Stato si è dedicato alla questione dell’elisoccorso e al coordinamento che deve (dovrebbe) esserci tra le diverse forze intervenute quando, sul luogo di un incidente, arriva l’elicottero: troppo spesso si incappa in fraintendimenti o equivoci che rallentano il soccorso. Un’agente, facendo leva anche sulla sua esperienza non solo professionale, ha analizzato le campagne di comunicazione istituzionale messe in piedi dal Comune di Firenze, fra il 2000 e il 2007, sulla sicurezza stradale. E non è mancato chi ha puntato il dito su come le città vengono progettate dagli urbanisti e su come cattive progettazioni siano troppo spesso “l’occasione che fa l’uomo ladro”. Nell’ambito degli strumenti giuridici, molto studiato è stato il profilo delle gestioni associate fra Polizie locali. E’ stata portata un’esperienza concreta fra due piccoli Comuni toscani che hanno deciso di unire le rispettive polizie locali: luci, soprattutto dal punto di vista dei cittadini che per almeno 120 giorni all’anno hanno potuto usufruire di un terzo turno di sorveglianza, ma anche ombre. Quest’ultime soprattutto di carattere sindacale. Il rapporto fra sicurezza urbana e integrazione sociale ha visto, infine, analizzati fra gli altri i profili della prostituzione, del decoro, della multiculturalità. Con particolare riferimento al fenomeno dei graffiti e alla cultura Hip Hop, una vigilessa ha auspicato una “dialettica che sappia evolversi in modo costruttivo attraverso cui le forme della cultura giovanile possano svilupparsi e convivere nel quadro generale degli interessi della comunità sociale”. Un’altra vigilessa ha raccontato la “prostituzione com e risorsa economica dei soggetti deboli” soffermandosi sull’offerta di corpi nelle strade, ma anche sulla prostituzione “virtuale-voyeuristica”, quella offerta via internet attraverso videocamere e home video, per analizzare anche la “prostituzione come servizio sociale” (offerta da cosiddetti “assistenti sessuali” e rivolta a disabili spesso non autosufficienti). Non poteva mancare una tesi dedicata al rapporto di mediazione dei conflitti, svolto dai vigili urbani,fra comunità multietniche: lo strumento auspicato, originariamente anglosassone, è quello della “risoluzione alternativa delle controversie” attraverso specifici “centri di ascolto” con l’affiancamento di appositi mediatori culturali capaci di infondere allo straniero la sensazione che la polizia municipale sia una forza imparziale. Introdotta da Franco Corradini, del Forum italiano sicurezza urbana, la giornata si è chiusa, a cura di Riccardo Bellucci, con il film di Gabriele Vacis: girato in sei località italiane racconta storie che interpretano le paure e le insicurezze del presente (il rapporto con gli immigrati, le criminalità organizzate, i contrasti fra generazioni, le devianze giovanili).  
   
 

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