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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
 
   
  CYBER-ATTACCHI: UNA NORMATIVA EUROPEA PER DIFENDERSI DAI NUOVI CRIMINALI

 
   
  Bruxelles, 8 novembre 2010 - Eserciti di robot capaci di pilotare i computer di ignari cittadini. Ma anche attacchi al cuore della sicurezza nazionale: non è la trama di un film di fantascienza, ma il rischio in cui incorrono i sistemi informatici di tutta Europa. I cyber-attacchi, infatti, non colpiscono più soltanto i singoli, ma possono mirare a mandare in tilt un intero paese. La risposta dell´Europa? Sanzioni più severe e reazione rapida. Ne hanno discusso il 25 ottobre i membri della commissione Sicurezza e Difesa. Cyber-attacchi, l´inizio di un risiko online? Estonia, maggio 2007: i siti delle autorità nazionali e dei principali media sono vittime di un´aggressione cibernetica, che mette in luce una nuova forma di "guerra" virtuale. Sospettato numero uno, la Russia. Georgia, agosto 2008: alla guerra in Ossezia del Sud segue una battaglia cibernetica, e il sito del primo ministro e del governo restano inaccessibili per settimane. Nel mirino, ancora una volta la Russia. Marzo 2009: vanno in tilt i network di 103 paesi, compresi i server di governi e sistemi industriali. Sono estratti dati sensibili. I sistemi informatici mondiali mostrano la loro fragilità. Giugno 2010: scoperta di Stuxnet, un virus capace di spiare programmi industriali, diffuso soprattutto in Iran, forse voluto da Israele… Non è un gioco da ragazzi - Non solo "phising" e clonaggio di carte di credito dunque: i nuovi criminali informatici sono in grado di destabilizzare la sicurezza nazionale, e gli attacchi possono diventare armi politiche micidiali. Per questo la Commissione europea ha proposto a fine settembre due direttive mirate a contrastare gli attacchi. "I rischi sono politici, come l´hanno dimostrato i casi di Estonia e Georgia, ma anche economici" - ha spiegato il vice-presidente della commissione Sicurezza e Difesa Krzysztof Lisek, polacco del Ppe, presentando l´iniziativa il 25 ottobre. Secondo il World Economic Forum, un serio collasso dell´infrastruttura informatica potrebbe costare fino a 250 miliardi di euro, e c´è fra il 10 e il 20% di possibilità che questo accada nei prossimi 10 anni. L´europa contro i cyber criminali - Nel 2004 l´Ue ha creato l´Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa), un organismo scientifico che aiuta i paesi membri a difendersi dai cyber-attacchi e l´Ue a varare leggi adeguate. Per rispondere alle nuove sfide, la Commissione oggi propone di: 1) Aumentare le sanzioni contro i cyber-criminali, che potranno andare da 2 a 5 anni. 2) Migliorare la cooperazione fra Stati Ue: un network di punti di contatto nazionali chiamati ad aiutare i paesi in difficoltà esiste dal 2005. La Commissione vorrebbe aumentarne la velocità di reazione (8 ore max). 3) Raccogliere informazioni e costruire una base di dati condivisa. 4) Rafforzare l´Enisa, permettendole di collaborare con le autorità nazionali e con società private per la messa a punto di sistemi di protezione al più alto livello. Prossimi passi - In dicembre toccherà al Consiglio Giustizia e Interni analizzare le proposte dell´esecutivo. La procedura legislativa vera e propria potrebbe cominciare all´inizio del 2011.  
   
 

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