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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
 
   
  MARCHIO DEL PATRIMONIO EUROPEO: RAFFORZARE IL SENSO DI APPARTENENZA

 
   
  Bruxelles, 8 novembre 2010 - La settimana scorsa la commissione Cultura del Parlamento ha dato il suo via libera al marchio europeo del patrimonio, un´iniziativa volta a promuovere il senso di appartenenza, la coesistenza nella diversità, l´educazione e i simboli della cultura europea. L´idea, proposta dalla Commissione il 9 marzo scorso, è di valorizzare i siti che hanno marcato la storia dell´Europa e la sua integrazione. Chrysoula Paliadeli, relatrice, socialista greca, ci spiega come funzionerà il nuovo marchio. Onorevole Paliadeli, quali sono gli obiettivi della proposta? Il primo obiettivo è una maggiore coesione fra cittadini di paesi diversi, specialmente i giovani. La cultura unisce le giovani generazioni - il programma Erasmus ne è un esempio - e fa sentire le persone parte di una comunità, pur con le proprie differenze. Inoltre il marchio darà l´occasione a diversi paesi di cooperare, per esempio se la Francia e la Germania vogliono proporre un sito che riflette una stessa idea, potranno farlo insieme. E´ un´iniziativa che mira a colmare il fossato fra cittadini e istituzioni Ue. Ma non è la stessa cosa che il Patrimonio dell´Umanità dell´Unesco? No, è diverso. L´unesco riconosce i monumenti e le idee per il loro valore architettonico, estetico o naturale. Il marchio europeo sarà una cosa più simbolica, in relazione a valori e idee come la democrazia, la libertà, la diversità, piuttosto che la bellezza. Come faranno certi siti a guadagnarsi il marchio? Verranno proposti dai governi, poi un panel di 13 esperti europei valuterà i candidati. Sarà un panel di studiosi, architetti, sociologi, storici...La partecipazione da parte degli Stati sarà volontaria, e le candidature dovranno rispettare i requisiti principali: simbolicità del sito, valore educativo, coesione, e possibilità di avvicinare i cittadini all´Europa.  
   
 

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