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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
 
   
  VOGLIA DI TENEREZZA DAL ROMANZO DI LARRY MCMURTRY SUL PALCOSCENICO DEL MANZONI DI MILANO

 
   
  Milano, 8 novembre 2010 - I capolavori non nascono per caso. Un film, una pièce teatrale, quando incontrano un esaltante successo di pubblico, riuniscono in sé inevitabilmente i migliori ingredienti: una profonda conoscenza dell’animo umano e una tecnica professionale di altissimo livello. Nasce così uno spettacolo in cui commedia e dramma convivono in modo perfetto, come accade nella vita di ognuno di noi, rendendo i personaggi così vicini alla nostra realtà da farne quasi dei famigliari. Questo è il pregio principale del romanzo di Larry Mcmurtry da cui è tratto “Voglia di tenerezza” e del film messo in scena con grande successo da James L.brooks, con protagonisti Shirley Maclaine, Debra Winger e Jack Nicholson (1983, tre Oscar e uno per la strepitosa Shirley Maclaine). L’adattamento per il teatro, firmato da Dan Gordon, accentua ancor di più, per la sua asciuttezza e la conseguente rara intensità, la componente umana, esaltando con mille sfumature, comiche, drammatiche, poetiche, l’azzeccatissimo titolo italiano “Voglia di tenerezza”. Aurora rimasta vedova molto presto, vive con la giovane figlia, Emma. La donna è molto possessiva, e il rapporto con la figlia è molto stretto ma al tempo stesso tormentato. Emma sposa l´insegnante Flap contro il volere della madre. Il matrimonio però non è felice ed Emma inizia una relazione con un direttore di banca. Il rapporto tra i due si interrompe anche questa volta; nel frattempo Emma scopre che Flap la tradisce con una sua allieva, e i due si separano. Aurora non si è più risposata, nonostante abbia molti corteggiatori. In occasione della sua festa di compleanno, terrorizzata dall´avanzare dell´età, Aurora accetta la corte del suo vicino di casa Garreth, un ex astronauta alcolista e donnaiolo. I due iniziano una relazione, Aurora si affeziona all´uomo ma lui non riesce a essere monogamo. Nel frattempo Emma scopre di avere un cancro incurabile: la sua malattia è l´occasione per una riconciliazione con il marito, che ora vive con la sua amante, e con la madre, alla quale affida i figli. Nonostante la loro relazione sia finita, Garreth sta vicino ad Aurora e aiuta i bambini a superare il dolore per la morte della madre. La splendida Anna Galiena, attrice eclettica e generosa, nota per la passione con la quale si impossessa di ogni nuovo personaggio, sarà Aurora, madre-mostro, ma così disperatamente bisognosa di tenerezza. Garrett, l’astronauta orso, dongiovanni prepotente, ma con un animo da adolescente egoista, mai veramente cresciuto né amato, sembra fatto su misura per l’ottimo attore che è Fabio Sartor. La sensibilità di Karin Proia sarà al servizio del personaggio di Emma, giovane smarrita nella vita, intelligente ma priva della necessaria volontà e del coraggio per cambiare modo di pensare e di agire. Sarà appunto la sua inesauribile voglia di tenerezza a salvarne la figura al tempo stesso “eroica” e banale. A tenere le fila della complessa vicenda provvede l’elegante regia di Gino Zampieri.  
   
 

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