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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Novembre 2010
 
   
  PARMA: STARE IN REDAZIONE PER CONOSCERE LA DISABILITÀ UN PROGETTO DELLA POLISPORTIVA GIOCO PER LE SCUOLE, UN’ESPERIENZA A DIRETTO CONTATTO CON PERSONE DISABILI CHE PRATICANO SPORT E CON IL LORO GIORNALE SPORT-AL PARMA

 
   
  Parma 9 novembre 2010 – Un’esperienza professionale, solidale e di conoscenza della disabilità. E’ questa l’offerta che la Polisportiva Gioco Parma rivolge alle 4° e 5° delle scuole superiori attraverso il progetto “Studenti in redazione”. Il giornale in questione è il bimestrale della “Gioco”, Sport-al Parma, da tre anni impegnato a dare visibilità agli sport cosiddetti minori, accostando voci e immagini di persone e associazioni, con pari opportunità per disabili e normodotati. Con questa iniziativa la testata intende reclutare nuove energie non solo sul piano professionale ma per far conoscere da vicino il tema della disabilità. “La Polisportiva Gioco vi propone un grande viaggio dentro un percorso di formazione umana, di miglioramento delle relazioni fra le persone e di valorizzazione di tutto quel protagonismo che il mondo dei disabili oggi ci offre” ha detto Marcella Saccani assessore provinciale alle Politiche sociali che questa mattina è intervenuta nell’Aula Magna del Giordani, alla presentazione dell’iniziativa ai ragazzi e ragazze che frequentano il corso a indirizzo sportivo. L’incontro è stata una occasione utile per parlare della disabilità, “un tema su cui la scuola intende esserci e in modo aperto” come ha sottolineato la dirigente Lucia Sartori, ma anche per conoscere da vicino la storia della “Gioco”. Il presidente Marco Tagliavini ne ha riassunto le origini, quando un gruppo di ragazzi disabili, che stavano in un Istituto, hanno deciso di fare sport e farlo fare a tutti, fondando la Polisportiva Don Gnocchi. “Il messaggio che hanno lanciato è “noi possiamo fare tutto”. Ventotto anni dopo si è realizzato qualcosa ma la strada è ancora lunga” ha detto il presidente dell’associazione. E di risultati la “Gioco” ne ha raggiunti davvero tanti, non solo per la presenza di squadre nelle massime divisioni, come nel basket, ma con la presenza in tantissimi sport: dal nuoto all’hockey, alla bike. L’invito, che ha rivolto ai ragazzi Antonio Franceschetti autore del "Libro di Giò" (dedicato ai bambini delle elementari) è quello di “sperimentare di persona il rapporto con la persona disabile e la disabilità” magari frequentando di domenica la palestra del Giordani , ha suggerito, dove proprio lo scorso weekend ha giocato la squadra di basket della Polisportiva, perdendo con onore contro il Rieti 82 a 88, un punteggio che la dice lunga sulle possibilità degli atleti. “La disabilità a volte fa paura perché non sappiamo come affrontarla e comportarci” ha spiegato Marco Gerlando Lo Presti capo redattore, di “Sport-al Parma” illustrando le possibilità offerte ai ragazzi che parteciperanno al progetto. Oltre a vivere la redazione di Sport-al Parma, gli studenti andranno nei luoghi dove si svolge l’attività sportiva, a diretto contatto con le persone - istruttori, atleti, bambini, disabili e non - e sotto la guida dei responsabili e dei tecnici della “Gioco”. Il direttore responsabile Lorenzo Longhi ne ha tracciato le caratteristiche, raccontando di “un giornale trasversale, che pesca collaboratori da diverse testate locali, e che oggi vuole aumentarne il numero e chiede il contributo di risorse giovani”. Il progetto “Studenti in redazione”. È parte di una idea molto più ampia, dal titolo “Giò torna a scuola”, articolato su tre livelli (scuole Elementari e Medie, Superiori, Università); quello che si presenta oggi al Giordani è destinato a coinvolgere ragazzi e ragazze delle superiori, con un programma ben delineato: “Facciamo insieme il giornale: ascoltare, osservare, produrre”. Osservare, intervistare, scrivere, fotografare, titolare, impaginare, correggere bozze: questo e altro sperimenteranno gli studenti collaborando a tutte le fasi della costruzione del giornale. Il prodotto, foto e articoli, viene pubblicato sul periodico con il loro nome. Le varie fasi del lavoro di redazione mettono gli studenti a diretto contatto anche con persone alle quali la malattia o l’incidente ha ridotto alcune abilità, aumentandone però la voglia di vivere e di affermarsi, soprattutto attraverso attività sportive. Interessarsi a loro, raccontare la loro storia, significa affinare la propria sensibilità e capacità di rapportarsi con l’altro, approfondendo la conoscenza di sé. Ed è questo il valore aggiunto dell’esperienza proposta. A parità di requisiti con i colleghi di studio (conoscenze, abilità, intelligenza, interesse) lo studente con disabilità motoria può avere la precedenza nel progetto che può allargare le sue conoscenze specialmente sportive, offrendogli nuove opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sul piano fisico, relazionale e professionale. Agli studenti che aderiranno al progetto la redazione di Sport-al Parma offre in premio credito formativo. L’associazione Polisportiva Gioco, che gestisce il progetto, è da sempre affiliata al Cip (Comitato Italiano Paralimpico), autorizzato a rilasciare crediti. Concretamente. La redazione chiede di inserire nello stage della durata di 5 mesi per un totale di 50 ore, studenti del 4° e 5° anno che abbiano dimostrato capacità, interesse e passione per le attività proposte nel progetto. Saranno occupati in orario extrascolastico un pomeriggio ogni settimana negli uffici e il tempo necessario fuori dagli uffici per i compiti che verranno assegnati dalla redazione (interviste, ricerche, reportage, foto, immagini rielaborate, disegni, articoli di giornale, impaginazione…). Più dettagliatamente la redazione ricerca: operatori grafici, disegnatori, fotografi, articolisti. I lavori prodotti dagli studenti saranno pubblicati e firmati sui numeri che il periodico Sport-al Parma farà uscire durante lo stage. Un numero speciale potrà essere dedicato a fine corso ad alcune realizzazioni degli studenti su particolari tematiche proposte dalla redazione. I periodici con queste caratteristiche entreranno nelle scuole. La collaborazione degli studenti interessati potrà continuare dopo lo stage, in forma di volontariato o addirittura in un rapporto di lavoro da valutare in seguito.  
   
 

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