Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
 
   
  NUOVO PROCESSO PRODUTTIVO PER LE PROTEINE: PER LA TERZA VOLTA PAVIA SFIDA I GRANDI ATENEI ALL’MIT DI BOSTON

 
   
  Pavia, 8 novembre 2010 - Con un progetto di ingegnerizzazione di un batterio capace di migliorare il processo produttivo di proteine ricombinanti l´Università di Pavia partecipa a iGem 2010 (International Genetically Engineered Machine), la student competition sulla biologia sintetica organizzata dal Mit di Boston ( www.Igem.org/ ), che lo scorso anno ha premiato Pavia come miglior progetto dell´area Food or Energy. Il concorso, alla sua settima edizione, è rivolto a studenti e ricercatori di tutte le università del mondo. Nel primo fine settimana di novembre (5-8 novembre) ogni Università dovrà presentare a Boston un progetto originale di Biologia Sintetica, la nuova scienza che si occupa di ridisegnare il materiale genetico di organismi già presenti in natura, affinché svolgano nuove funzioni prestabilite dall’uomo. La competizione, che quest´anno coinvolge circa 130 università di tutto il mondo (38 americana del nord, 38 europee, 38 asiatiche) tra cui Pavia unica Università italiana, prevede la realizzazione di un progetto originale di biologia sintetica completamente ideato dai migliori studenti di ciascun ateneo . Da marzo a novembre gli studenti lavorano intorno alla loro idea e presentano i risultati del loro lavoro di gruppo a Boston in una sorta di olimpiade del settore. Nella manifestazione finale, che lo scorso anno ha coinvolto circa 1700 persone ( http://2009.Igem.org/main_page ), e che quest’anno si terrà a partire dal 6 novembre 2010 sono previste una presentazione orale (20 min) e l´esposizione di un poster (per 3 giorni). Presentazioni e poster sono poi accessibili sul web nel sito della competizione ( http://ung.Igem.org/results?year=2009/ ), così come la documentazione dettagliata del progetto, che sarà poi oggetto di valutazione da parte di un gruppo di giudici del Mit ( http://ung.Igem.org/team_wikis?year=2010 ). Il team pavese di quest´anno è formato da 14 persone: dai professori Paolo Magni (Laboratorio di Informatica Biomedica, Dipartimento di Informatica e Sistemistica e Centro di Ingegneria Tissutale - Cit) e Maria Gabriella Cusella (Laboratorio di colture cellulari, Centro di Ingegneria Tissutale - Cit), due dottorandi (Lorenzo Pasotti e Susanna Zucca, studenti del dottorato di Bioingegneria e Bioinformatica) e da 10 studenti - Matteo Meroso, Giacomo Zambianchi, Riccardo Barini, Nicolò Politi, Alessandro Ranieri, Chiara Tassorelli della corso di Laurea in Ingegneria Biomedica e Manuel Lupotto, Sara Bisi, Federica Sampietro, Manuel Zocco dell´area biologica. Il progetto che il team dell’Università di Pavia presenterà in questi giorni a Boston ha per titolo “Proteinprogress: a cellular assembly line for protein manufacturing”. Il progetto riguarda il campo della produzione e purificazione di proteine ricombinanti su larga scala e si pone come obiettivo quella di esplorare strategie volte al miglioramento delle diverse fasi del processo produttivo. Sono state realizzate e caratterizzate parti in formato Biobrick utilizzabili dall’utente finale per la produzione e purificazione della proteina di interesse. Alcuni costrutti consentono di "avviare" la produzione della proteina di interesse in una predeterminata fase della crescita batterica, senza la necessità di aggiungere costose sostanze “induttrici” alla coltura. Tali costrutti, raccolti in una “libreria” di promotori auto-inducibili, sono stati realizzati e caratterizzati sperimentalmente, per identificare la densità cellulare a cui inducono la sintesi della proteina e il rate di produzione della stessa. Per evitare di aggiungere al terreno di coltura antibiotici e marker, sono stati messi a punto due vettori standard per integrare un qualunque Biobrick nel genoma di E. Coli e di S. Cerevisiae, rendendone così stabile l’espressione. Infine, per isolare il peptide di interesse dal resto della coltura come alternativa alla metodologia tradizionale che prevede l’utilizzo di tag di affinità con particolari resine e l’utilizzo di proteasi è stata messa a punto la seguente procedura basata sulla produzione all’interno del batterio di poli-idrossi-alcanoati (Pha): granuli di bioplastica che forniscono una superficie di attacco ideale per proteine, dette fasine, che vengono opportunamente fuse con il peptide che si vuole produrre e purificare. “Abbiamo cercato di proporre anche quest´anno un progetto competitivo e di grande interesse – dichiara il prof. Paolo Magni - Se l´anno passato abbiamo proposto un progetto focalizzato su un´applicazione specifiche che nei prossimi anni speriamo di portare sul mercato, quest´anno ci siamo concentrati a sviluppare metodologia e componenti di grande interesse e utilizzabili in numerose applicazioni. In altre parole ci siamo concentrati nel fornire alla comunità conoscenze e componenti di base (i così detti fundamental). Speriamo di ottenere anche quest´anno un buon riscontro e di far ben figurare il nostro Ateneo in questo settore, ripagando così tutti ragazzi del intenso lavoro svolto.”. Per maggiori dettagli, è possibile consultare http://2010.Igem.org/team:unipv-pavia    
   
 

<<BACK