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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Novembre 2010
 
   
  FORMIGONI: GOVERNO ADOTTI QUOZIENTE FAMILIARE

 
   
  Milano, 9 novembre 2010 - "È arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche con grande decisione". Un esempio per tutti? L´applicazione del quoziente familiare. È quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo all´apertura della seconda conferenza nazionale sulla famiglia, in programma da oggi fino al 10 novembre a Milano. Formigoni parla dopo il cardinale Dionigi Tettamanzi al Milano Convention Centre, indicando con chiarezza le basi della politica per le famiglie promossa da Regione Lombardia: presente il Governo italiano con i ministri Carlo Giovanardi, Mara Carfagna e Maurizio Sacconi. Tanti Interventi, Due Fondamenti - Non è per buonismo né per opportunismo che Regione Lombardia ha promosso una serie di interventi che vanno dal buono famiglia (17 milioni nel 2010) al fondo Nasko (5 milioni di euro), dal sostegno all´associazionismo con la legge 23 al sistema delle doti (per l´istruzione dei figli, la cura degli anziani, le cure mediche o la formazione), dall´impegno per l´edilizia residenziale pubblica (canone moderato e convenzionato) al fondo per l´acquisto della prima casa indirizzato alle coppie giovani (10 milioni per il 2011). Formigoni sgombera il campo dalla retorica indicando le architravi della sua politica: 1) "La famiglia preesiste allo Stato: è soggetto di diritti che devono essere riconosciuti e valorizzati in un´ottica sussidiaria"; 2) "Sostenere le famiglie significa chiamarle a essere corresponsabili e protagoniste nella proposta di progetti concreti". L´obiettivo, dunque, "è mettere le famiglie al centro dell´attenzione, facendole diventare centro propulsivo, attore protagonista di interventi e contributi". La Famiglia Come Investimento - Fondamenti chiari, dunque, azioni altrettanto chiare: il sostegno della Regione "non è concepito come spesa sociale ma come un investimento che concorre alla competitività del sistema". Il metodo di lavoro adottato è quello del coinvolgimento diretto delle famiglie e delle loro rappresentanze: "Siamo molto soddisfatti della discesa in campo di tante famiglie e di moltissime associazioni. Grazie alla nostra azione le associazioni familiari si sono moltiplicate in Lombardia a testimonianza del fatto che basta chiamarle a un´assunzione di responsabilità per vederle scattare. Come Regione abbiamo avuto la gioia e l´orgoglio di poter ricevere migliaia di progetti e proposte concrete: oltre 6 mila di esse sono state finanziate con fondi regionali e hanno trovato realizzazione in questi anni". Sì Al Quoziente Familiare - Prima di concludere il suo intervento (applausi per Formigoni all´annuncio dell´avvio del Comitato per la conciliazione tra famiglia e lavoro), il presidente lancia l´appello affinché l´Italia veda l´applicazione del quoziente familiare: "L´utilizzo del quoziente familiare è la conseguenza di un riconoscimento culturale: la sfida è quella di riconoscere la famiglia sempre di più come perno del futuro e come protagonista della vita sociale ed economica del nostro Paese. Il quoziente familiare è un concetto che deve ispirare l´azione e le politiche di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. In Lombardia stiamo lavorando per rendere il quoziente familiare un principio trasversale a tutte le politiche e abbiamo iniziato ad applicarlo sperimentalmente all´interno della dote lavoro, riconoscendo cioè una differenziazione nella erogazione di ammortizzatori sociali in base al numero di componenti familiari". Un esempio, questo, per tutto il Paese.  
   
 

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