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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Novembre 2010
 
   
  UE: PROBLEMA OCCUPAZIONE: DUE GENERAZIONI DI DEPUTATI A CONFRONTO

 
   
  Bruxelles, 11 novembre 2010 - La vita si allunga e il numero di nascite diminuisce. Risultato? Se non si affrontano subito le sfide demografiche i giovani di oggi si troveranno davanti molti ostacoli e porte chiuse. La commissione sull´occupazione del Parlamento spinge perché l´Europa migliori le prospettive occupazionali anche per i più giovani, ma come? Con piani di azione europei o nazionali, con schemi pensionistici più flessibili o un mercato del lavoro più regolato? Ecco due prospettive diverse: due generazioni, due storie politiche diverse. Emilie Turunen ha 26 anni, è danese, e fa parte del gruppo dei Verdi. Roger Helmer, 66 anni, è un conservatore inglese (Ecr). Si dice spesso che per i più giovani è difficile entrare nel mercato del lavoro perché i più anziani occupano tutte le posizioni. Se fosse così non sarebbe contraddittorio voler ritardare l´età della pensione? Et: C´è la diffusa credenza che se permettessimo agli anziani di andare in pensione prima si creerebbe più spazio libero per i giovani. Non c´è nessun argomento logico a sostegno di questa tesi, dovremmo riflettere di più su questo. Ad oggi quello che dobbiamo affrontare è una vera e propria crisi dell´occupazione. Esistono strategie realizzabili in Europa per migliorare il livello occupazionale di tutte le fasce generazionali? Rh: Non credo che l´Europa si dimostrerà utile in questo. Sono gli stati membri a dover aiutare l´occupazione giovanile, migliorando i livelli di istruzione e specialmente la formazione professionale. Et: In Europa oggi si discute soltanto di età pensionistica. Troppo poco per risolvere il problema. Servono discussioni più ampie sulle condizioni lavorative, una maggiore flessibilità e differenze tra i gruppi di età. Anche per questo abbiamo l´iniziativa "European Youth Guarantee", per cui i giovani dopo quattro mesi di disoccupazione otterrebbero un lavoro, un´ulteriore formazione per migliorare le proprie qualifiche o altri interventi di questo tipo. Per i più anziani invece è più una questione di avere una vita lavorativa flessibile senza avere soltanto l´alternativa di lavorare o di non lavorare. Dovremmo trovare meccanismi più flessibili per la pensione per rallentare gradualmente la vita lavorativa. Molti credono che l´unico modo di rispondere alla sfide demografiche sia quello di allungare la vita lavorativa e diminuire l´ammontare delle pensioni. Esistono altri modelli di azione possibili? Rh: Una vita lavorativa più lunga e il ritardo dell´età pensionistica sono sicuramente due punti importanti per la soluzione del problema. L´europa potrebbe aiutare questo processo in un unico modo, mettendo in pratica una radicale deregolamentazione del mercato del lavoro, di pari passo con un´iniziativa per abbassare le tasse. Sfortunatamente al momento la Ue sta andando nella direzione contraria e, negli anni di lavoro della commissione sulla disoccupazione, sono aumentati i costi del lavoro, mentre si riduceva la competitività, aumentava la disoccupazione e il mercato del lavoro diventava sempre meno flessibile. Il Parlamento, nel corso della sessione plenaria, metterà ai voti un rapporto, stilato dal popolare tedesco Thomas Mann, sulle sfide demografiche e sulla solidarietà tra generazioni. Il documento sottolinea l´esigenza di strategie per incoraggiare l´occupazione di tutte le fasce di età, ma specialmente dei più vecchi e dei più giovani. Occupazione: la sfida demografica; Sono le persone tra i 15 e i 24 anni le più penalizzate sul mercato del lavoro in Europa; La metà di coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni non lavora più; Entro il 2020 il numero totale di persone con un lavoro scenderà di 3 milioni; Ci saranno più lavoratori tra i 55 e i 64 anni, più persone in pensione tra i 65 e i 79 anni e più anziani (con oltre 80 anni); Contemporaneamente saranno sempre meno i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti.  
   
 

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