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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Novembre 2010
 
   
  UE: MESSICO E DIRITTI UMANI: QUANDO L´IMPUNITÀ INCORAGGIA LA VIOLENZABI GENITORI DI UN GIOVANE FINLANDESE UCCISO IN MESSICO CHIEDONO GIUSTIZIA E INDAGINI TRASPARENTI DAL 2006 OLTRE 28.000 PERSONE SONO MORTE PER VIOLENZE LEGATE AL TRAFFICO DI DROGA

 
   
  Bruxelles, 11 novembre 2010 - Sono passati sei mesi da quando lo scorso 27 aprile un convoglio umanitario è stato attaccato da un gruppo armato nello stato di Oaxaca in Messico. Due persone furono uccise tra cui il giovane finlandese Jyri Jaakkola. Aveva 25 anni ed era a Oaxaca soltanto da tre mesi. Proprio i suoi genitori sono venuti in Parlamento per testimoniare davanti alla commissione parlamentare per i diritti umani sulla situazione del Messico. "Speriamo che l´Europa faccia il possibile perché il caso di nostro figlio sia indagato in modo trasparente e perché si arrivi a un processo", ha chiesto la madre del ragazzo, la signora Eve-leena Jaakkola. C´è preoccupazione, infatti, tra i genitori per lo stato delle indagini e per la mancanza di protezione di testimoni e sopravvissuti. Se il colpevole non si trova - Il giovane Jyri non è l´unica vittima di un paese in cui la violenza viene costantemente protetta dall´impunità. Quest´anno a Oaxaca ci sono già stati 26 omicidi, tutti ancora senza un colpevole. "Il clima di impunità permette la violenza", sostiene David Peña, l´avvocato che segue il caso. "Il 70% delle indagini viene fatto dagli avvocati". "Sembra che non ci sia fine a tutta questa violenza", ha commentato la deputata verde Heidi Hautala, presidente della commissione diritti umani. "Ed è la popolazione locale la più vulnerabile a causa dell´instabilità del sistema". Il governo messicano si difende - I problemi ci sono, ma non è colpa del governo, si è difeso il ministro messicano Alejandro Negrín. "Nessuno potrebbe pensare oggi che sono le politiche del governo a causare la violazione dei diritti umani", ha precisato, parlando dell´estrema povertà di Oaxaca, dell´esistenza nella zona di ben 16 diversi gruppi indigeni, ciascuno con la propria lingua, circondati dalle montagne e spesso isolati l´uno dall´altro. "Questo caso non resterà impunito", ha promesso Negrin, rispondendo alle preoccupazioni dell´avvocato di Jyri che ha insistito su tre punti: la necessità di proteggere testimoni e sopravvissuti, il problema delle relazioni tra gruppi armati e autorità locali e la volontà di trovare i responsabili della morte del giovane finlandese. Legami tra autorità e criminali? Nella zona "ci sono tre gruppi armati che si combattono l´un l´altro", ha spiegato la deputata finlandese Satu Hassi che, insieme alla verde Franziska Keller, ha organizzato la scorsa estate una missione in Messico per investigare il caso di Jyri. La vittima sarebbe stata uccisa da cecchini di professione e ci sono chiari segni di un legame tra il governatore di Oaxaca e uno dei gruppi armati. Un motivo per cui le indagini dovrebbero essere condotte a livello federale e non locale. "È successo che i sopravvissuti venissero seguiti come fossero i sospettati, e non le vittime, del crimine". "C´è una lunga lista di argomenti da discutere con il Messico, incluso il programma di protezione dei testimoni", ha concluso il popolare tedesco Markus Ferber. Messico tra droga e violenza - Il Messico ha uno dei più alti tassi di rapimenti al mondo. Molti omicidi sono collegati alla lotta tra fazioni rivali per il traffico della droga che dal Sud America viene portata negli Stati Uniti per un giro di affari di circa 13 miliardi di dollari l´anno. Basti pensare che il 90% della cocaina consumata negli Stati Uniti arriva dal Messico. Lo scorso 7 novembre sono stati ritrovati alle porte di Acapulco i corpi di 18 turisti rapiti qualche mese prima. Oltre 28.000 persone sono morte dal dicembre 2006 per violenza legata al traffico di droga.  
   
 

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