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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Novembre 2010 |
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MOBILITAZIONE NAZIONALE A DIFESA DEL DIRITTO ALLA CULTURA ADESIONE G.R. UMBRIA
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Perugia, 11 novembre 2010 – Alla luce dell’“insostenibile scenario” che, a causa della manovra finanziaria del governo, vede “messe a repentaglio le politiche di intervento pubblico nella cultura e la stessa sopravvivenza di enti e di organismi culturali”, la giunta regionale dell’Umbria, insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha deciso di aderire alla mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura, in programma venerdì 12 novembre, promossa da “Federculture” ed “Anci” (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), con il sostegno del “Fai” (Fondo Ambiente Italiano). Pensata come una giornata per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica nazionale ed internazionale sulle pesanti ricadute che i tagli del governo avranno su tutto il comparto e sul diritto dei cittadini alla cultura in Italia, l’iniziativa consisterà nella chiusura dei siti culturali (musei, biblioteche, siti archeologici, monumenti, sedi espositive) e nella sospensione di eventi e spettacoli. “La manovra finanziaria – ha dichiarato l’assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, spiegando i motivi dell’adesione - avrà effetti dirompenti sulla cultura italiana. La Legge ‘122/2010’ contiene infatti un insieme di norme, che colpiranno in maniera indifferenziata le attività culturali e la capacità d’intervento pubblico nel settore, mortificando il lavoro delle associazioni e del sistema delle imprese private con effetti negativi sui servizi offerti ai cittadini, sull’occupazione, sull’economia dei territori e perdite per l’erario. Le norme previste nella manovra – ha continuato Bracco - non comporteranno in realtà un significativo vantaggio in termini di contenimento dei costi, come sostiene il Governo, ma arriveranno a negare l’esistenza stessa di enti e soggetti culturali, che producono effetti positivi sull’economia e che hanno un valore storico e culturale importante. La stessa formulazione delle norme contiene ambiguità di difficile scioglimento al momento dell’applicazione alla fattispecie culturale”. “Le disposizioni riguardanti le riduzioni e i tagli – ha sottolineato l’assessore - sono assolutamente lesive dell’autonomia degli enti locali e delle regioni nell’ambito delle politiche culturali e stanno determinando conseguenze disastrose nel nostro Paese: basti pensare alla previsione relativa alla riduzione dell’80 per cento delle spese per l’organizzazione di mostre rispetto al 2009, che porterà alla paralisi totale del ‘sistema-cultura’ e alla chiusura di numerose eccellenze e aziende culturali; o alla soppressione delle spese per le sponsorizzazioni, che annullerà quanto di buono fatto in questi anni dalle associazioni culturali e di promozione sociale nel settore della cultura”. |
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