Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Novembre 2010
 
   
  FAMIGLIA, UMBRIA: SERVONO POLITICHE ATTENTE AI NUOVI BISOGNI E RISORSE

 
   
  Perugia, 11 novembre 2010 – “La famiglia è una risorsa fondamentale della nostra società, specialmente in questo momento di crisi economica e sociale. Un patrimonio da non disperdere con politiche miopi e di emergenza e con tagli, per il quale al contrario vanno messe in atto buone politiche, attente ai nuovi bisogni, e adeguate risorse”. È quanto sottolinea la vicepresidente e assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Carla Casciari, in merito alla Conferenza nazionale della Famiglia che si è conclusa ieri a Milano e alla quale ha preso parte. “Le Regioni – ricorda – hanno invitato più volte il Governo a riconsiderare i tagli previsti dalla manovra finanziaria estiva che prevede una contrazione del fondo per le politiche della famiglia di quasi il 50% per il 2011 e per il 2012, fino a far diventare l’entità delle risorse previste nel 2013 pari a un terzo di quelle stanziate nel 2010, cui si aggiunge la generale flessione degli stanziamenti per le politiche sociali (75 milioni di euro nel 2011) e il mancato rifinanziamento del fondo della non autosufficienza. Tagli che non faranno che aumentare il disagio e le preoccupazioni delle famiglie”. “L’italia deve invece investire sulla famiglia – prosegue l’assessore - che richiede la pianificazione di interventi adeguati e meditati, che ne sostengano la funzione e ne promuovano il ruolo. Condivido appieno l’intento del Piano Nazionale per la famiglia di unificare e potenziare le azioni di sostegno senza sostituirsi alle funzioni proprie e autonome che svolgono i nuclei familiari e, come Regione, siamo pronti a dare il nostro contributo anche in termini di buone prassi. Intanto gli assessori regionali e l’Anci, l’Associazione dei Comuni, proporranno al governo un ‘patto per il sociale’ in analogia con quanto avvenuto per la sanità, al fine di tutelare innanzitutto i bisogni emergenti: la necessità di sostegno in situazioni di fragilità sociale con particolare riferimento alla non autosufficienza, con un distinguo tra politiche per anziani e disabili, livelli essenziali di prestazioni omogenei su tutto il territorio nazionale, un sistema di servizi a sostegno della famiglia con un’attenzione particolare ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Nello specifico dell’Umbria – sottolinea ancora l’assessore Casciari - nei giorni scorsi è stata pubblicata un’indagine Istat che ha misurato la soddisfazione delle famiglie rispetto alla propria condizione economica, e sebbene i dati per l’Umbria restituiscano un quadro generale piuttosto confortante, le istituzioni locali di ogni livello non possono e non devono abbassare la guardia”. “In Umbria la famiglia funziona da sempre come ‘ammortizzatore sociale naturale’ e l’impatto della crisi ha colpito in misura minore le famiglie umbre per una serie di fattori, fra i quali la presenza di un numero consistente di anziani e di pubblici dipendenti, categorie che meno di altre hanno risentito degli effetti della perdita di posti di lavoro e della cassa integrazione”. “L’umbria – dice ancora l’assessore regionale Casciari – è impegnata attivamente a sostenere l’autonomia della famiglia ed è a tal fine che l’Assessorato alle politiche sociali sta ultimando la definizione del Regolamento per la piena attuazione dell’articolo 7 della Legge regionale n. 13 sulla famiglia che prevede interventi a sostegno di una nuova emergenza sociale, le ‘famiglie vulnerabili’”. “In Umbria, parallelamente a mutamenti sociali ormai consolidati quali invecchiamento della popolazione, l’alto tasso di immigrazione – spiega - si va infatti modificando anche la struttura familiare che risulta essere indebolita sotto il profilo delle risorse umane. L’incidenza della precarizzazione del lavoro, o un evento improvviso che pochi anni fa poteva essere ‘ammortizzato’ possono oggi far scivolare una famiglia in una condizione di povertà transitoria, di disagio economico o sociale che non gli permettono di reagire da sola a quella situazione, diventando appunto famiglia vulnerabile. È un bisogno sociale nuovo che si verifica improvvisamente e quindi non quantificato da nessun indicatore di situazione economica e pertanto non ricadente nella fascia di interventi delle amministrazioni comunali”. La famiglia in difficoltà “potrà scegliere a quale sostegno far ricorso per sanare la contingenza di quel momento, ad esempio benefici economici con varie finalità, agevolazioni per i costi di servizi pubblici e tariffe, riduzione dei costi per i servizi di aiuto alla persona, integrazioni fiscali per l’inserimento dei figli nel circuito dell’istruzione”. A fine mese “a dimostrazione dell’importanza che la Regione attribuisce alla famiglia, saranno presentati i risultati di una ricerca sul ‘Lavoro di cura e crescita economica’, condotta dalla Fondazione Brodolini: è la prima nel suo genere - conclude l’assessore regionale - e si pone l’obiettivo di quantificare il valore economico delle attività di cura svolte nelle famiglie e per le famiglie sul territorio regionale”.  
   
 

<<BACK