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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Novembre 2010
 
   
  MILANO (GALLERIA GIÒ MARCONI):MATTHEW BRANNON "THE INEVITABLE AND THE UNNECESSARY" - DAL 19 NOVEMBRE AL 22 GENNAIO 2011

 
   
  La Galleria Giò Marconi è lieta di presentare nei suoi spazi al piano terra "The Inevitable and the Unnecessary", seconda personale dedicata all´artista newyorkese Matthew Brannon. La mostra inaugura venerdì 18 novembre ed è visitabile fino al 22 gennaio 2011. In primo piano nelle opere dell´artista temi come l´incoerenza, l´accesso, il desiderio represso, l´alcolismo, la carriera. Nel corso degli anni, il lavoro di Brannon si è espresso in un´ampia varietà di forme: arazzi, stampe in rilievo, silkscreens, affreschi, registrazioni sonore, scritti e film. A questa lista ora l´artista aggiunge le più convenzionali tra le forme d´arte: la pittura ad olio e il disegno. Le pitture, realizzate in tonalità monocromatiche di grigio, bianco e nero, raffigurano forme floreali astratte ispirate a disegni che Brannon ha realizzato dal vivo. Alcune rimandano a scenari di giardini notturni; a ltre sembrano immortalare foglie bianche che cadono su sfondi grigio pallido. Esposti uno accanto all´altro i dipinti danno luogo ad una serie che letteralmente rovescia la pittura com´è convenzionalmente espressa e recepita. I lavori fronteggiano metaforicamente il muro e mostrano allo spettatore il retro. Così facendo rendono visibile la materia grezza di cui si serve l´artista, o chi si fregia di tale nomina. Insieme ad una varietà di acrilici Brannon presenta nuove sculture. In esse si percepisce il tono canzonatorio di Brannon nei confronti di quella che è l´immagine clichè di artista: solo nel suo studio, di notte, che beve vino, fuma, legge stropicciate edizioni tascabili, ascolta dischi jazz e si pulisce le mani sporche di pittura sui jeans. Altre sculture ricostruiscono scaffali da bar su cui sono appoggiate mani scolpite a grandezza naturale e bottiglie di legno dipinte, i cui colori rimandano a quelli da l gusto neutro dei dipinti. Sia il piacere del bere che le sue conseguenze sono state e sono un soggetto costante nel lavoro di Brannon. In mostra anche due letterpress, lavori distintivi dell´opera di Brannon, in cui illustrazioni e testi convivono. Alla domanda "qual´è il ruolo dell´arte?", una volta Brannon ha risposto " l´arte è una frustrazione produttiva e una piacevole irritazione". Una delle priorità dell´artista è il coinvolgimento del pubblico: il suo lavoro vuole essere irritante o provocatore/canzonatore, non per distrarre ma per diventare un´opportunità di porsi domande sulle nostre motivazioni e i nostri desideri. Un´´opportunità di ricostruire la storia come se ci trovassimo sulla scena del crimine: è sangue questo sparso su tutto il pavimento o è solo vino versato? Matthew Brannon è nato a St. Maries, Idaho, nel 1971. Vive e lavora a Ne w York. Nel 2011 Matthew Brannon terrà una mostra personale a cura di Daniel Birnbaum presso Portikus, a Francoforte. Negli anni Brannon è stato protagonista di mostre personali quali: Mouse Trap, Light Switch, Museum M, Leuven, Belgio; Reservations, Ursula Blickle Stiftung, Kraitchal, Germania; Where Were We, Whitney Museum of American Art at Altria, New York; e Try and Be Grateful, Art Gallery of York University, Toronto. I suoi lavori sono stati presentati in tutto il mondo in numerose mostre tra cui: At Home/not at Home: Works from the Collection of Martin and Rebecca Eisenberg, Center for Curatorial Studies, Bard College, Annandale-on-hudson, Ny; Cabinet of Curiosities con Pablo Bronstein, Matthew Brannon, Anthea Hamilton, and Wayne Koestenbaum, Nottingham Contemporary, Nottingham, Inghilterra; Beg, Borrow, Steal, Rubell Family Collection, Miami; 50 Moons of Saturn, T2 Trienniale di Torino, Torino, Italia; the 2008 Whitney Biennial, Whitney Museum of American Art, New York; and Multiplex: Directions in Art, 1970 to Now, Museum of Modern Art, New York  
   
 

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