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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Novembre 2010 |
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FARE INDUSTRIA IN ITALIA, MISSIONE (ANCORA) POSSIBILE? NE DISCUTONO DIEGO DELLA VALLE E RAFFAELE BONANNI
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Padova, 15 novembre 2010 - E’ ancora possibile fare industria in Italia? Investire per creare sviluppo e lavoro? Guarire dalla malattia della bassa crescita? E a quali condizioni sono praticabili questi obiettivi? Con quali politiche industriali e regole fiscali? Con quale modello di relazioni tra impresa e lavoro e quale dialogo con i sindacati? La riforma del modello contrattuale, i tavoli aperti su crescita e occupazione dimostrano la disponibilità delle parti sociali a condividere risposte nuove, coerenti con i profondi cambiamenti in atto. La stessa responsabilità si stenta a vedere nella politica, sull’orlo della crisi e in ritardo nell’attuare scelte riformatrici. Così anche la scossa dell’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne e il tema di fondo della sua analisi, la competitività, viene frainteso o disatteso. Sono i temi che Confindustria Padova dibatterà con Diego Della Valle presidente e amministratore delegato del Gruppo Tod’s e Raffaele Bonanni segretario generale Cisl: un protagonista del Made in Italy nel mondo e un artefice del dialogo riformista tra le parti sociali. L’occasione sarà l’incontro “Fare Industria In Italia. Nuove regole per crescere”, in programma lunedì 15 novembre 2010, alle ore 21, allo Sheraton Padova Hotel (corso Argentina, 5 - A4 uscita Pd Est) nell’ambito del ciclo “Agorà”. Aprirà i lavori il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin. Quindi la tavola rotonda con Diego Della Valle e Raffaele Bonanni, moderata da Alberto Orioli vice direttore de Il Sole 24 Ore. L’incontro è organizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Cariveneto, Umana e con il contributo di Coselog e Gruppo Modulo. La recessione è alle spalle, ma la ripresa ha ritmi blandi e la «guarigione» sarà lenta. L’uscita dell’Italia dalla crisi ha il passo incerto, dovuto a un tasso di crescita che è un terzo di quello tedesco, a una produttività stagnante e una competitività che dal 1998 al 2008 ha perso dieci punti nel confronto con la lepre d’Europa. Fisco, burocrazia, infrastrutture, costi energetici, rigidità del lavoro, tempi della giustizia compongono un fardello difficilmente sostenibile nel confronto sui mercati internazionali. Che distoglie gli investimenti esteri dal nostro Paese (all’80° posto nella classifica mondiale per facilità di fare impresa) o li mette in fuga, e rende sempre più strenua la vita di centinaia di migliaia di piccole e medie imprese. «La competitività è la nostra vera emergenza. Invece siamo sull’orlo di una crisi politica che apre scenari preoccupanti di ingovernabilità - spiega il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin -. C’è sconcerto e anche rabbia per questa fuga dalla realtà. In questa situazione parlare di competitività, affrontarne le vere cause, dialogare in modo innovativo con il sindacato è un atto di responsabilità». «Ogni imprenditore - insiste Peghin - sa quanti sono i fattori che mortificano la competitività rispetto ai diretti concorrenti: norme, burocrazia, costi dell’energia, rigidità del lavoro. Parlo di casi concreti il cui risultato è stato o la chiusura di impianti o la scelta di altri paesi. E mai avendo come causa il costo del lavoro». «Nella sfida per la competitività - sottolinea il presidente di Confindustria Padova - l’alleanza tra lavoratori e imprese è fondamentale. Lo misuriamo ogni giorno nelle nostre aziende. Nella dimensione del territorio la sinergia tra imprese e sindacato funziona. La contrapposizione che a volte si tende a rappresentare, lascia il posto a forme di mediazione che hanno ridotto i costi della crisi. Questa coesione è la nostra forza, un sistema di relazioni industriali che sa guardare al futuro perché ha scelto di resistere chiamando tutti, imprenditori e lavoratori, dalla stessa parte. E fa del Nord Est il laboratorio di un nuovo modello di rapporti più partecipativo». Diego Della Valle Nato a S. Elpidio a Mare (Fermo) il 30 dicembre 1953. Dopo gli studi in giurisprudenza a Bologna e un periodo di lavoro negli Stati Uniti, entra nell’azienda di famiglia nel 1975. Ha avuto un ruolo di preminenza nelle strategie aziendali e nella creazione dei marchi che contraddistinguono i prodotti della Società, sviluppando un innovativo piano di marketing, che diventerà un esempio mondiale nell’industria dell’alta qualità. Da ottobre 2000 è presidente e amministratore delegato del nuovo gruppo Tod’s Spa, quotato alla Borsa di Milano, uno dei grandi protagonisti mondiali nel settore degli accessori di lusso, con i marchi Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier. Nel 1996 è nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2000 ha ricevuto la laurea honoris causa in Economia e Commercio dall’Università di Ancona. È componente del Cda di diversi gruppi come Lvmh, Assicurazioni Generali, Ferrari, Marcolin, Rcs, Nuovo Trasporto Viaggiatori Spa. È membro del Patto di Sindacato di Mediobanca. È inoltre azionista di Cinecittà, Saks, Marcolin, Piaggio, Bialetti e Fondo Charme. È membro del Comitato di Sostegno della Fondazione Umberto Veronesi e presidente del Cda della Fondazione Della Valle Onlus. È proprietario insieme al fratello Andrea della squadra di calcio Acf Fiorentina. Raffaele Bonanni Abruzzese, 61 anni, nato a Bomba (Chieti), sposato con due figli, è stato eletto segretario generale Cisl il 27 aprile 2006. Ha iniziato l´attività sindacale nella sua regione nel 1972, dopo aver frequentato il “corso lungo” al Centro Studi Cisl di Firenze. Ha vissuto poi una lunga esperienza sindacale, alla guida di importanti strutture territoriali, regionali e di categoria. Nel 1981 è diventato segretario generale Cisl di Palermo e nel 1989 segretario generale della Cisl siciliana. Si è battuto contro le infiltrazioni della criminalità negli appalti e nella vita pubblica, divenendo uno dei protagonisti della “primavera di Palermo”. Nel 1991 è stato chiamato a guidare la Filca (edili Cisl), che associa circa 250 mila iscritti. E’ stato vice presidente della Federazione Europea delle Costruzioni (Fetbb). È entrato in segretaria confederale Cisl il 16 dicembre 1998, quando alla guida della confederazione c’era Sergio D’antoni. È stato riconfermato segretario confederale nei congressi Cisl del maggio 2001 e luglio 2005. In quegli anni, si è occupato di mercato del lavoro, formazione professionale, trasporti, infrastrutture e politiche per il Mezzogiorno, partecipando alla riforma del mercato del lavoro e alla stesura del “Patto per l’Italia” nel 2002. |
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