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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Novembre 2010
 
   
  SE L´ALLEVAMENTO NON È PIÙ SOSTENIBILE: LA BATTAGLIA DEI PRODUTTORI EUROPEI IL COSTO DEI MANGIMI PESA PER IL 60% SUI COSTI DI PRODUZIONE

 
   
   L´aumento del costo dei cereali rende sempre meno redditizia un´attività già in forte difficoltà E se gli allevatori europei non fossero più in grado di nutrire i loro animali? Non è uno scenario impossibile: con i prezzi dei cereali saliti ai massimi da due anni per colpa del cattivo tempo e della speculazione la produzione di carne potrebbe subire un calo notevole. Ieri i deputati europei ne hanno discusso nel corso della sessione plenaria con il commissario all´Agricoltura Dacian Cioloș e hanno adottato una risoluzione che sollecita la Commissione a assicurarsi che l´impatto della speculazione nel settore agricoli resti limitata. "Il settore sta affrontando molte difficoltà a causa di una serie di fattori: l´aumento dei costi di produzione, la competizione delle importazioni da paesi terzi e il rialzo dei costi dei mangimi", ha commentato il britannico James Nicholson, dei Conservatori e riformisti, uno dei gruppi che, insieme a popolari e socialdemocratici europei, ha sollecitato la domanda orale alla Commissione in Parlamento. Inoltre, come ha sottolineato la socialista spagnola Iratxe García Pérez i prezzi dei cereali, che già pesano per il 60% sui costi di produzione, negli ultimi due mesi sono aumentati del 50% a causa della speculazione. "La situazione è grave già da anni. Le statistiche ci mostrano come molte aziende agricole siano già state abbandonate", commenta la popolare spagnola Esther Herranz García. Basta con la speculazione - I deputati hanno accolto con favore la recente decisione della Commissione di immettere sul mercato parte delle proprie riserve di cereali per aiutare a abbassare i prezzi del mangime sul mercato e dare un contributo agli allevatori. "Abbiamo tolto un po´ di tensione dal mercato", ha affermato il commissario Ciolos dopo l´annuncio della misura di intervento. Anche perché il problema non deriva da una mancanza di cereali, ma esclusivamente dalla speculazione, ha aggiunto. Anche per questo la Commissione introdurrà nella riforma della Politica agricola comune un nuovo meccanismo per contrastare la volatilità dei prezzi. Importazioni dall´estero: una concorrenza sleale - Un altro punto dolente per il comparto allevamento è il rischio di una dipendenza dalle importazioni dei paesi terzi che spesso non sono vincolati dalle stesse severissime regole imposte agli allevatori europei. Il popolare tedesco Albert Dess e il conservatore polacco Janusz Wojciechowski hanno invocato l´imposizione di standard di rispetto ambientale e di benessere degli animali anche per le aziende che importano carne in Europa. Contro l´avidità dei distributori - È un settore povero quello dell´allevamento. I deputati, per voce del liberaldemocratico irlandese Liam Aylward, hanno così invocato misure per attenuare la profonda differenza tra i prezzi pagati dai consumatori e i pagamenti ricevuti dai produttori. Gli alti margini di guadagno "finiscono tutti nelle mani dei distributori", ha accusato il popolare rumeno Rareþ-lucian Niculescu. "Gli allevatori devono sopravvivere con 700-800 euro al mese. I consumatori pagano 17 euro al kg una bistecca comprata al supermercato, la stessa bistecca per cui gli allevatori sono pagati appena 3 euro. È giusto questo?", ha chiesto il verde francese José Bové. Gli allevatori hanno bisogno di protezione, hanno insistito i deputati. Ed è questo il momento di agire.  
   
 

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