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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Novembre 2010 |
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LA GEOGRAFIA DELLE SPECIALIZZAZIONI L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA SI CONFERMA LA SPECIALIZZAZIONE PREVALENTE DEL TERRITORIO PIEMONTESE SPECIALIZZARSI CONVIENE IN TERMINI DI REDDITIVITÀ
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Torino, 17 novembre 2010 - Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte diffondono oggi i dati emersi dall’Osservatorio sulle vocazioni produttive dei territori piemontesi - Geografia delle specializzazioni, che analizza le specializzazioni produttive dei 33 Ambiti di integrazione territoriale (Ait) individuati in Piemonte dal Nuovo Piano Territoriale Regionale. Il cuore del rapporto - il terzo di un filone geo-economico che accomuna l’esperienza dei due enti - è rappresentato da un’analisi approfondita delle specializzazioni economiche dei singoli territori e delle rispettive performance di bilancio. “L’osservatorio realizzato insieme alla Regione Piemonte nasce dalla consapevolezza del profondo legame tra impresa e territorio: da un lato, le aziende attingono alle risorse del territorio - in termini di risorse umane qualificate, conoscenze diffuse, reti materiali e immateriali - per svilupparsi e accrescere la propria competitività; dall’altro, la presenza di imprese competitive arricchisce a sua volta il territorio, innescando così un circolo virtuoso – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. I dati ci mostrano un Piemonte ancora molto legato ai settori tradizionali dell’industria manifatturiera e confermano ancora una volta quale dev’essere la mission del sistema camerale e delle istituzioni locali: sostenere le specializzazioni produttive della nostra regione, puntando sempre di più su processi d’innovazione che accrescano la competitività delle nostre imprese, senza trascurarne il forte legame col territorio. Essere specializzati territorialmente, infatti, ‘paga’ in termini di redditività: perché è quando la vocazione economica incontra il territorio, che si crea sviluppo”. “Con questa pubblicazione - spiega Giovanna Quaglia, Assessore regionale al Bilancio e finanze - il Settore Statistica della Regione Piemonte intende offrire uno strumento di lavoro utile per fornire alla pubblica amministrazione e ai potenziali investitori elementi di conoscenza delle specializzazioni produttive e delle eccellenze del territorio piemontese. Il lavoro fa parte di una collana, che comprende anche ‘Geografia dei redditi’ (2009) e ‘Geografia d’impresa’ (2008), che apre una finestra sul Piemonte e sulla rete economica della regione con l’obiettivo di definire politiche d’intervento a sostegno dello sviluppo e contribuire ad attrarre investimenti e imprese. In particolare la ‘Geografia delle specializzazioni’ analizza nel dettaglio le specializzazioni produttive dei 33 Ambiti di integrazione territoriale piemontesi, costituiti da perimetrazioni di sistemi produttivi a livello sovracomunale e infraprovinciale, per i quali la Regione ha definito indirizzi finalizzati a garantirne un equilibrato sviluppo, effettuando varie comparazioni sulle performance economiche e finanziarie di ciascuno di essi”. Nel 2009, la ricchezza complessivamente prodotta dal sistema economico piemontese è pari a 121.563 milioni di euro a valori correnti e rappresenta l’8,0% del Pil nazionale. L’analisi dei bilanci aggregati delle società di capitale piemontesi rivela come, nel 2008 (ultimo anno per cui sono disponibili i bilanci in esame), le imprese della regione si trovino in una condizione di lieve squilibrio finanziario, in linea con il complesso delle società di capitale in Italia. Le aziende piemontesi si distinguono, però, per una migliore efficienza produttiva, e una più elevata redditività. Passando dall’analisi del contesto economico e finanziario regionale a quella degli Ambiti di integrazione territoriale, si è individutata, per ciascun Ait, la specializzazione economica prevalente; si sono successivamente analizzate le performance - in termini di produttività, redditività e innovazione - delle società di capitale operanti nel settore individuato, attraverso la costruzione di un unico bilancio aggregato. Per ogni singolo Ait è stata realizzata una scheda che riassume l’analisi delle specializzazioni economiche prevalenti e delle rispettive performance di bilancio. L’analisi delle specializzazioni economiche di ciascun Ait conferma la tradizionale vocazione manifatturiera dell’economia piemontese: per 28 Ait su 33 l’industria manifatturiera rappresenta, infatti, la specializzazione prevalente. A seguire, le attività legate al turismo costituiscono la specializzazione prevalente per 2 Ait. Analizzando il livello tecnologico delle specializzazioni economiche dei singoli Ait, raggruppati in base alla classificazione Eurostat/ocse, appare evidente come il Piemonte sia ancora molto legato a settori tradizionali a basso contenuto tecnologico, più vulnerabili sul fronte della competitività internazionale. Il 40% delle specializzazioni degli Ait piemontesi si colloca, infatti, nella categoria delle manifatture a bassa tecnologia. Quasi una specializzazione su quattro appartiene alle manifatture a medio-alta tecnologia, mentre solo il 6% rientra nella categoria di quelle ad elevato contenuto tecnologico. Sul fronte dei servizi, invece, non si registrano specializzazioni in nessuna classe ad alto contenuto di conoscenza, mentre il 12% rientra nella categoria degli ‘altri servizi’, ossia a scarso contenuto tecnologico. L’analisi delle performance di bilancio ha poi dimostrato come l’appartenenza ad un settore di attività economica individuato come specializzazione dell’Ait costituisca, per le società di quel territorio, un vantaggio competitivo in termini di redditività (valori del Roa e dell’Ebitda/vendite superiori a quelli medi regionali), ma non in termini di efficienza produttiva (valore aggiunto pro capite inferiore rispetto alla soglia complessiva piemontese). |
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