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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Novembre 2010
 
   
  BILANCIO DELLŽUNIONE EUROPEA, BUDGET 2011: FINE DEL ROUND IN COMMISSIONE, LA PAROLA PASSA ALLA PLENARIA

 
   
   Bruxelles, 17 novembre 2010 - La differenza fra proposta della Commissione, posizione dei governi e voto del Parlamento: a partire da qui le tre istituzioni dovranno negoziare, per arrivare a un possibile compromesso entro novembre. Il 2011 sarà lŽanno cruciale per la ripresa dellŽeconomia, e il budget europeo è una risorsa fondamentale per orientare lo sviluppo dellŽEuropa post-crisi. Ciò nonostante, i governi europei hanno tagliato drasticamente il progetto di bilancio proposto dalla Commissione. Con il voto della settimana scorsa, il Parlamento ha ristabilito i massimali, e si batte per un bilancio allŽaltezza delle ambizioni dellŽUe. La posizione finale del Parlamento verrà votata nel corso di ottobre durante la sessione plenaria, prima della "conciliazione" finale con gli Stati membri. Ma la commissione Bilancio - con un voto durato circa una settimana - ha già espresso la sua posizione, rimettendo al proprio posto tutte le voci che il Consiglio aveva tentato di tagliare rispetto alla proposta della Commissione, per un totale di 3,5 miliardi di euro di differenza. Le cifre del bilancio 2011 - I membri della commissione Bilancio propongono un totale di 142,65 miliardi di euro in impegni e 130,14 miliardi in pagamenti. Queste cifre rappresentano un leggero aumento rispetto al budget del 2010 e sono molto vicine a quelle presentate dalla Commissione. Il Parlamento si trova nella difficile posizione di dover assicurare il rigore finanziario in unŽepoca di crisi, e allo stesso tempo garantire strumenti adeguati allŽazione comunitaria, e specialmente alle misure necessarie alla ripresa dellŽeconomia, come la ricerca e lŽinnovazione. In generale il Parlamento insiste sul bisogno di fornire allŽUe gli strumenti adeguati alle nuove sfide previste dal Trattato di Lisbona come, per esempio, la politica estera comune. "Sono consapevole che in unŽepoca di crisi bisogna fare tagli e concessioni", ha detto settimana scorsa la relatrice Sidonia Jędrzejewska (polacca del Ppe) durante il dibattito, ma "non possiamo dimenticare che il futuro della nostra economia dipende dagli investimenti di oggi, specialmente nelle aree della ricerca, lŽeducazione e lŽinnovazione". Negoziati duri fra governi e Parlamento - Il progetto di bilancio 2011 presentato dalla Commissione in aprile prevede una spesa di 142,56 miliardi in impegni - pari allŽ1,13% del Reddito Nazionale Lordo dellŽUe - e 130,13 miliardi in pagamenti, ovvero lŽ1,06% dellŽRnl europeo. Questo corrisponde a un aumento del 2,2% negli impegni e 5,9% nei pagamenti rispetto al 2010. Il quadro pluriennale delineato nel 2005 per il periodo 2007-2013 prevedeva tetti di spesa un poŽ più elevati. In agosto, però, i rappresentanti dei 27 governi hanno tirato al ribasso le cifre, tagliando il budget a 141,77 miliardi in impegni e 126,53 miliardi in pagamenti: una riduzione di oltre 3,5 miliardi rispetto alla proposta iniziale, che si ripercuoterebbe soprattutto sui fondi destinati alle regioni povere, allŽagricoltura e agli aiuti internazionali, ma anche sullŽamministrazione delle istituzioni europee. Non solo: sette paesi membri (Regno Unito, Svezia, Olanda, Finlandia, Danimarca, Repubblica ceca e Austria) hanno votato contro il compromesso del Consiglio, chiedendo una stretta ancora più dura sui conti dellŽUe.  
   
 

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