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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Novembre 2010
 
   
  INVESTIRE SUI GIOVANI PER RIAVVIARE LO SVILUPPO A LIVORNO IL CONVEGNO PER FARE IL PUNTO SUL FONDO SOCIALE EUROPEO

 
   
  Firenze, 17 novembre 2010 - Investire sui giovani per riavviare lo sviluppo e dare un futuro all´economia e alla società toscane. Se il problema di uscire dal tunnel della crisi continua a dominare lo scenario delle politiche che la Regione sta mettendo in campo per favorire la ripresa, oggi si pone con sempre più forza la necessità di pensare al dopo. E´ proprio sull´obiettivo di consolidare il sistema produttivo per prepararlo ad affrontare le sfide dell´economia globalizzata che convergono gli sforzi della Regione che ha orientato, su questo, le ingenti risorse messe a disposizione dai fondi europei (oltre 2 miliardi di euro da Fse e Fesr, per gli anni 2007-2013). “Superare la crisi e investire sui giovani” è, non a caso, il tema del seminario organizzato a Livorno per fare il punto sul programma del Fondo sociale europeo che, con una dote di 665 milioni di euro, si prefigge di favorire l´occupazione e la qualità del lavoro attraverso gli investimenti sul capitale umano. «La crisi morde ancora - ha detto l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - e i numeri della cassa integrazione, che lo scorso settembre ha toccato il record storico di 6 milioni e 800 mila ore autorizzate, lo confermano. Così come il tasso di disoccupazione che a giugno era del 6,2%, con 103.000 persone in cerca di lavoro, contro le 82.000 dell´anno precedente. I segnali di ripresa non segnano per ora una inversione di tendenza, soprattutto per l´occupazione. Per questo l´azione della Regione deve tenere insieme, come da tempo andiamo dicendo, tenuta sociale e spinta allo sviluppo». Ma la crisi - i dati dell´osservatorio regionale sul mercato del lavoro lo confermano - non colpisce in modo uniforme il tessuto sociale toscano: i giovani, le donne, i lavoratori precari sono i soggetti più a rischio. E i giovani, spesso, appartengono a tutte e tre queste categorie. «E´ da qui che dobbiamo ripartire - prosegue l´assessore – perché i giovani sono un fattore di dinamismo e innovazione, una enorme opportunità: tenerli fuori dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo significa rinunciare a far crescere la nostra economia. Significa rinunciare al futuro». Tenuta e sviluppo Per quanto riguarda la tenuta sociale la Regione, spiega Simoncini «continua a presidiare le vertenze aziendali, a sostenere il reddito dei lavoratori e l´accesso al credito per le imprese, intervenendo sugli elementi di debolezza preesistenti alla crisi e, nello stesso tempo, ad investire sul capitale umano per favorire competitività, innovazione, per attrarre investimenti e incentivare la costruzione di reti di imprese, in grado di ovviare alla piccola dimensione. Tutte queste politiche sono inserite nel Piano regionale d i sviluppo, il più importante atto di indirizzo per la legislatura, sul quale è avviata la discussione in queste settimane e si concretizzeranno già nel bilancio 2011 dove, nonostante le difficoltà legate alla finanziaria del governo, posso dire che non è stato tagliato un euro alle politiche per il lavoro o per il sostegno delle imprese». Integrare e riprogrammare Se è chiaro l´obiettivo, altrettanto chiaro è lo strumento, Anzi gli strumenti. La Regione affronta il 2011 con una marcia in più. La ricetta - l´assessore Simoncini insiste su questo - si chiama integrazione. «Se l´impegno per la tenuta quello per lo sviluppo viaggiano di pari passo, così lavoriamo in maniera integrata con i due fondi europei (Fse e Fesr). Non a caso la Toscana conta oggi su un assessore al lavoro, formazione e attività produttive che si occupa, fra le altre cose, anche della gestione, prima distinta, dei d ue fondi. Unendo le risorse dei due fondi, in tutto circa 2 miliardi di euro, abbiamo ancora a disposizione, di qui al 2013, una buona riserva da usare per riannodare il fili delle politiche per il lavoro e la formazione e quelli per il sostegno dello sviluppo e dell´innovazione del sistema produttivo». Ma non basta. «Non ci limiteremo - precisa l´assessore - a fare bandi e avvisi integrati fra Fse e Fesr. Vogliamo andare oltre, avviando una riprogrammazione dei fondi, per adeguarli alla nuova fase, spostando risorse da un settore all´altro, per concentrarle laddove sono più utili per rafforzare l´intervento su capitale umano, competitività, innovazione, attrattività, reti di impresa, integrazione». Fra le priorità ci sono, appunto, il rafforzamento della formazione professionale e gli interventi a favore dei giovani. Fse e giovani La disoccupazione giovanile in Toscana nel 2009 è cresciuta del 15% nella fascia 15-24 e del 23% in quella 25- 34 anni, mentre nel primo trimestre 2010 i giovani in cerca di occupazione nelle due fasce di età erano in tutto 69 mila, con un tasso di disoccupazione del 26% nella fascia fino a 24 e del 12% in quella fino a 34. Il tasso di disoccupazione delle donne, in queste fasce di età, è doppio rispetto a quello degli uomini. Ma la Toscana si caratterizza anche per una debole domanda di lavoro per i giovani con alti livelli di istruzione (vedi scheda di approfondimento). Invertire la tendenza Per contribuire a correggere un gap che rischia di penalizzare la Toscana, la Regione ha messo e metterà in campo una serie di interventi, nella maggior parte dei casi finanziati o cofinanziati dal Fondo sociale europeo, per favorire formazione, occupazione e qualificazione professionale dei giovani toscani: ad oggi il 47% degli interventi del Programma operativo toscano d el Fse è stato rivolto ai giovani. Dei circa 70 mila destinatari delle attività già avviate, circa 30 mila sono under 35. Tutte queste iniziative saranno parte di un Progetto integrato giovani al quale sta lavorando la presidenza. Una scelta precisa che sarà attuata nei prossimi mesi dalla giunta che l´ha assunto come tema prioritario e collegato al bilancio 2011 che la giunta ha appena licenziato e che sarà nei prossimi giorni all´esame del consiglio. Il progetto si propone di coordinare strumenti e politiche, superando la frammentazione degli interventi ed ovviando alla esiguità delle risorse.  
   
 

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